Beato chi non si scandalizza di me: Commento P. Jorge Miró

XIV Domenica Ordinaria

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Padre Jorge Miró condivide con i lettori di Exaudi il suo commento al Vangelo di questa domenica, 7 luglio 2024, intitolato “Beato chi non si scandalizza di me”.

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La Parola di Dio che oggi proclamiamo ci presenta Dio che parla attraverso i profeti a un popolo incredulo e ribelle.

Nel Vangelo vediamo Gesù in visita alla sua città, Nazaret. Il sabato, da buon ebreo, Gesù va alla sinagoga e comincia a insegnare. Ma il loro insegnamento è per loro scandaloso. I suoi connazionali hanno dubbi su di lui. Non riescono a comprendere che Gesù è il Messia, poiché rimangono nella semplice apparenza esteriore.

E questa stessa cosa può succedere a te oggi. Per questo Gesù dirà nel Vangelo che Beato chi non si scandalizza di me (Lc 7,23).

Il Vangelo ci invita alla fede, a non diffidare e disprezzare Gesù, perché a volte le apparenze ci fanno dubitare o scandalizzarci della Sua Parola.

È conveniente che tu cominci a conoscere attraverso quali specifiche “apparizioni” il diavolo cerca di “rubarti” la fede, cerca di scandalizzarti, di raffreddare la tua fiducia in Dio, di paralizzare la tua sequela di Cristo, di portarti fuori dalla Chiesa …

Forse ci proverò, screditando il messaggero. Ti fa concentrare sui peccati del messaggero per distruggere il messaggio. L’importante non è il messaggero, ma la Buona Novella che egli vi porta da parte del Signore.


O forse, facendoti dubitare che il Vangelo sia una buona notizia. Ti mette in giudizio, a mormorare contro la Parola, forse perché non la capisci bene. Niente panico! Il Vangelo è sempre Buona Novella. Se non lo capisci, se dubiti, invoca lo Spirito Santo e custodisci la Parola nel tuo cuore. Datele il benvenuto!

Potrebbe anche voler farti dubitare della comunità. La Chiesa sarà sempre una comunità di peccatori. Ma peccatori amati da Dio nella loro debolezza e salvati dalla Morte e Risurrezione di Gesù Cristo. Chi ascolta te, ascolta me; e chi respinge voi, respinge me (Lc 10,16).

Oppure scandalizzarsi del mistero della croce. Solo lo Spirito Santo dà all’uomo il potere di superare lo scandalo della croce e di riconoscere in esso la suprema sapienza, che è scandalo per i giudei e follia per i pagani (1 Cor 1,23). La saggezza umana non può comprendere che Dio vuole salvare il mondo attraverso un Cristo umiliato e crocifisso.

Non lasciare che la tua fede venga rubata! Difendila! Invocate lo Spirito Santo!

San Paolo, per sua esperienza, dice come Dio è presente nella debolezza umana per manifestare la sua potenza e il suo amore. Con insistenza ha chiesto a Dio di liberarlo dal “pungiglione”. Ma Dio sa meglio cosa è meglio per noi. L’umiliazione tiene a bada l’orgoglio e l’arroganza. Ci basta la sua grazia. Nella nostra debolezza si manifesta la potenza di Dio e il successo è dovuto solo a Lui. Ecco perché Dio sceglie strumenti deboli.

E, di fronte a un mondo che cerca la grandezza, l’efficienza umana, la grandezza dei mezzi, il Signore ci insegna oggi che la forza si ottiene nella debolezza, che Egli sceglie i deboli come suoi servi, perché si possa vedere che Dio è colui che porta con sé la storia e gli uomini sono suoi semplici strumenti. In modo che si possa vedere che quest’opera viene da Dio.

Vieni Spirito Santo! (cfr Lc 11,13).