10 Marzo, 2025

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Amore per il Papa

La forza della preghiera e del sacrificio: segno di amore filiale per il Papa

Amore per il Papa

In questi giorni, la malattia di Papa Francesco ha fatto sì che in tutto il mondo si pregasse per lui e che crescesse l’amore verso il Romano Pontefice.

San Josemaría Escrivá de Balaguer, fondatore dell’Opus Dei, diceva: amate molto il Santo Padre, pregate molto per il Papa, amatelo molto, amatelo molto, perché ha bisogno dell’affetto dei suoi figli. Il Papa deve sapere che è molto amato.

In particolare, tutti noi, per amore di Papa Francesco, possiamo offrire preghiere, tempo per lavorare e piccole mortificazioni.

Penso che siano giuste alcune brevi considerazioni tratte dal libro divulgativo e scientifico che ho pubblicato su Amazon questo febbraio: “Biografia del sacerdote clarettiano José Mª Solé Romá: UN IMMENSO AMORE PER IL ROMANO PONTEFICE”. Ebbene, come afferma nella sua introduzione monsignor Jaume Pujol, arcivescovo emerito di Tarragona: “Mn. Josep Mª ha sottolineato in modo particolare che padre Solé amava molto il Papa, offrendogli, per amore, le sue sofferenze in sacrificio per quasi undici anni. Sono certo che questo motiverà molti fedeli ad amare ancora di più il Vicario di Cristo”.

Dal 10 maggio 1981, padre Solé soffriva di dolori continui e forti, causati da un proiettile che gli aveva reciso in due un nervo. Ma, quando venne a conoscenza delle sofferenze di Papa Giovanni Paolo II, che tre giorni dopo fu colpito da un attacco, offrì le sue pene per il Vicario di Cristo. Era così felice di poter aiutare il Papa offrendogli la sua sofferenza che, anche se il suo dolore avesse potuto essere alleviato, non lo avrebbe voluto. Aiutare colui che Santa Caterina da Siena chiamava il dolce Cristo in terra era per lei un grande ideale, un ideale bellissimo che le riempiva il cuore e le faceva brillare gli occhi. Portando questa pesante croce sulle spalle, e con questa grazia, durò dieci anni e undici mesi. Le suore di un bellissimo frutteto, il monastero delle Minime di Valls (Tarragona), raccontano quanto in alto portasse la croce: Padre Solé era “felice e gioviale, come se il suo braccio appartenesse a un’altra persona… Sempre con il sorriso sulle labbra… sembrava un angelo”.

Come può una persona che soffre così tanto essere così felice? La spiegazione è chiara e semplice, limpida e trasparente come l’acqua più pura: è dolce soffrire per il padre che si ama con tutto il cuore.

La conseguenza è chiara: se padre Solé ha potuto portare una croce così grande per amore di Colui che prende il posto di Cristo sulla terra, anche noi possiamo sforzarci di pregare per il Sommo Pontefice. Se padre Solé ha mantenuto questo atteggiamento strenuo per quasi undici anni, anche noi possiamo aiutare quotidianamente il Papa con la preghiera, anche se la sua malattia dovesse durare molti giorni. Il valore della perseveranza è grande.

L’esperienza di padre Solé pone davanti ai nostri occhi anche qualcosa che è il presupposto del suo atteggiamento. Cioè, la croce che una persona porta, pur essendo pesante, peserà meno se verrà portata da più persone, su più spalle. È il dogma della comunione dei santi. Pregare per gli altri può fare molto!

Abbiamo tutti ascoltato le parole di Papa Francesco, pronunciate con difficoltà, ringraziandoci per le nostre preghiere, sapendo che è confortato dalle richieste di tanti bambini. Un gesto davvero bello e commovente!

In sintesi, la malattia di Papa Francesco permette alle nostre anime di librarsi in volo con il canto dell’amore filiale, fatto di preghiere e piccoli sacrifici. Un bellissimo falò d’amore che deve sorgere da tutti i punti della terra! Così il Papa, nel mezzo della sua malattia, sarà visto come il padre più amato sulla terra!

José María Montiu de Nuix

Nacido en Cervera, Lérida, España, en 1960 y bautizado ese mismo año. Ordenado sacerote en 1992. Doctor en Filosofía. Licenciado en Filosofía y Ciencias de la Educación por la Universidad de Barcelona (UB). Licenciado (especialidad: Matemática Fundamental), cursos de doctorado y suficiencia investigadora en Ciencias Exactas por la UB. Licenciado en Filosofía por la Universidad de Navarra. Licenciado en Estudios Eclesiásticos por la Facultad de Teología San Vicente Ferrer, Valencia. Docente e investigador con más de medio millar de publicaciones.