Tasso di natalità in Spagna in aumento nel 2024
Una tregua dopo un decennio di declino

Dopo dieci anni di continuo calo dei tassi di natalità, la Spagna registra nel 2024 un aumento del numero di nascite rispetto all’anno precedente. Secondo i dati provvisori pubblicati dall’Istituto nazionale di statistica (INE), lo scorso anno sono nati 322.034 bambini, con un incremento dello 0,43%.
Sebbene questo aumento sia incoraggiante, i tassi di natalità restano preoccupanti. Nel 2024 sono nati quasi centomila bambini in meno rispetto al 2014, con una differenza del 24,7%. Inoltre, sono morte 439.146 persone, lo 0,7% in più rispetto al 2023. Ciò si traduce in 114.937 decessi in più rispetto alle nascite, segnando l’ottavo anno consecutivo con un saldo demografico negativo.
Il rapporto dell’INE sottolinea inoltre che è sempre più comune per le donne ritardare la maternità, il che si riflette in un aumento del numero di bambini nati da madri di 40 anni o più. Negli ultimi dieci anni questa cifra è cresciuta dell’8,5%. Mentre nel 2014 solo il 7,2% delle nascite riguardava madri di età pari o superiore a 40 anni, nel 2024 tale percentuale è salita al 10,4%. L’inversione di tendenza è stata evidente lo scorso anno, quando si sono verificate più nascite da madri di età compresa tra 40 e 44 anni rispetto a madri di età compresa tra 20 e 24 anni. Nonostante ciò, la maggior parte delle nascite continua a verificarsi tra le donne di età compresa tra i 30 e i 39 anni.
Nascite per comunità autonome
L’Andalusia continua a essere la comunità autonoma con il più alto numero di nascite. Nell’agosto 2024 sono nati 5.404 bambini. In Spagna, un bambino su cinque nasce in Andalusia, ovvero il 19% del totale. Al secondo posto si colloca la Catalogna con 4.659 nascite, seguita dalla Comunità di Madrid, che occupa il terzo posto con 4.623 nascite. La Comunità Valenciana si colloca al quarto posto, con 3.091 bambini registrati lo scorso anno.
Un cambio di tendenza?
Il ricercatore scientifico dell’Istituto di economia, geografia e demografia del CSIC, Héctor Cebolla, ritiene che i dati del 2024 rappresentino un “potenziale incidente statistico”, che potrebbe essere dovuto a un picco una tantum dovuto alle migrazioni provenienti da Paesi con tassi di fertilità più elevati, che, inizialmente, appena arrivati, hanno più figli, ma ben presto si allineano alle tendenze locali. Ritiene inoltre che non si possa parlare di un cambiamento nei tendenza demografici, “perché nessun Paese al mondo sta invertendo il declino dei tassi di natalità e la Spagna non ha l’ingegneria sociale per farlo”.
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