Padre Gumpel, modello di fedeltà al Papa e alla Chiesa

Il gesuita, postulatore di Pio XII, ricordato nel centenario della nascita

Gumpel
Da sinistra: padre Cebollada, Ickx, Tornielli e Artiglieri (C) Acali / Exaudi

La curia generalizia della Compagnia di Gesù ha ospitato un ricordo di padre Peter Gumpel, nel centenario della nascita e a poco più di un anno dalla scomparsa, avvenuta il 12 ottobre 2022. Uomo di grande cultura, poliglotta, di nobili origini ma di grande umiltà, è stato a lungo postulatore della Compagnia, amico e collaboratore di padre Paolo Molinari. Insieme hanno portato avanti molte cause e soprattutto il processo di beatificazione di Pio XII, curandone la “positio” sulle virtù eroiche che ha portato Pacelli ad essere dichiarato venerabile.

Dopo la messa presieduta da padre Paul Oberholzer e concelebrata, tra gli altri, dall’attuale postulatore dei gesuiti padre Pascual Cebollada e dall’ex direttore della sala stampa vaticana padre Federico Lombardi, si è tenuto un incontro sulla figura di Gumpel. Vi hanno partecipato, oltre a Cebollada, il direttore editoriale dei media vaticani, Andrea Tornielli, e il prof. Johan Ickx, direttore dell’Archivio della sezione per i rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato della S. Sede. Le conclusioni sono state affidate all’avv. Emilio Artiglieri, presidente del Comitato Papa Pacelli.

Padre Cebollada: “Gumpel sacerdote fuori dal comune”

Dalle carte personali di Gumpel, su cui ha modo di lavorare spesso, “emerge il suo modo di servire e amare la Compagnia e la Chiesa” ha detto Cebollada. Un uomo e un sacerdote fuori dal comune che accoglieva chiunque con garbo e cortesia eccezionali. Il religioso ha poi ricordato quando, con la signora Torchio, per diversi anni collaboratrice di Gumpel e Molinari, andò a trovare il religioso tedesco negli ultimi tempi della sua malattia. “Ci disse alcune frasi che lo ritraggono molto bene: ‘Ho avuto tanto dalla Compagnia e dai pontefici che mi hanno sempre trattato bene. Ho lavorato per la Chiesa e per il Signore da cui ho ricevuto tutto, che sia benedetto'”.

Il ricordo di Tornielli

Anche Tornielli ha raccontato il ricordo personale della prima conoscenza con Gumpel, diventata amicizia nel tempo. Avvenne in occasione della pubblicazione del libro “Il Papa di Hitler” che “suscitò in grande dibattito dai toni molto duri contro Pio XII. Da cronista volevo approfondire la questione e Gumpel mi mise a disposizione molti documenti. Era sempre disponibile e pronto con tutte le risposte necessarie. Aveva conosciuto il nunzio Pacelli a casa da bambino e aveva grande venerazione per lui come per tutti i papi. Il suo servizio al Pontefice lo svolgeva con discrezione totale.


La “curiosità” di Pio XII

Raccontava che Pio XII aveva una grande voglia di conoscere. Si preparava alle udienze chiedendo libri sugli argomenti da trattare e capitò anche a Gumpel negli anni ‘50 di fare ricerche in tal senso”. Tornielli ha anche evidenziato come Gumpel “sapeva ascoltare e aveva grande disponibilità ad aiutare”. Anche con piccoli gesti, come aiutare i visitatori a mettersi il cappotto. “È stato un esempio di studioso e di postulatore. Di fronte ai problemi c’è il rischio di metterli sotto il tappeto. Invece lui e padre Paolo segnalavano i problemi da approfondire. In questo si vede – ha concluso – la serietà dello studioso”.

Ickx: “Gumpel faceva viaggiare le idee”

Ickx ha riferito della grande “affinità intellettuale” con Gumpel e dell’“amicizia così importante per la mia vita personale” decisiva per indirizzarne la professione. Ne ha rievocato la figura di studioso affermando, tra l’altro, che “non l’ho visto mai, tranne in un’occasione in Campidoglio, fuori dalla curia dei gesuiti ma era il mondo che veniva da lui. Faceva viaggiare le idee, era lui il motore”. Gumpel è stato decisivo nello smontare la “leggenda nera” su Pio XII. Ickx ha affermato che “era consapevole di quanto stava montando contro di lui con interessi che andavano oltre l’ambito ecclesiastico oggetto di dibattito”.

La gratitudine di Artiglieri

Artiglieri, infine, ha espresso gratitudine nei confronti di Gumpel per aver portato a termine la “positio” che ha permesso la dichiarazione di venerabile. Ha ricordato come il gesuita sottolineasse sempre la sostanziale continuità tra il magistero di Pio XII e il Concilio, come anche il fatto che alla venerazione per Pacelli unisse la profonda sintonia con Paolo VI. “Il servizio ecclesiale di Gumpel – ha concluso – ha abbracciato varie epoche mantenendo sempre lo stesso spirito di devozione per la Chiesa e il papato”.