Papa Francesco è arrivato in Iraq. All’Aeroporto Internazionale di Baghdad il Santo Padre Francesco è accolto dal Primo Ministro della Repubblica d’Iraq, Mustafa Abdellatif Mshatat, noto come AlKadhimi. Due bambini in abito tradizionale hanno consegnato un omaggio floreale al Papa.
Dopo la presentazione delle rispettive Delegazioni e la Guardia d’Onore, il Santo Padre e il Primo Ministro si sono recati nella Sala VIP dell’Aeroporto per un breve incontro privato. Al termine dell’incontro, dopo le foto ufficiali, Papa Francesco si trasferisce in auto al Palazzo Presidenziale per la Cerimonia Ufficiale di Benvenuto.
Alle 15 locali (le 13.00 ora di Roma), il Santo Padre Francesco arriva al Palazzo Presidenziale di Baghdad dove ha luogo la Cerimonia Ufficiale di Benvenuto. Al suo arrivo il Papa è accolto dal Presidente della Repubblica d’Iraq, Barham Ahmed Salih Qassim, e dalla consorte all’ingresso del Palazzo Presidenziale.
Dopo l’esecuzione degli inni e la presentazione delle rispettive Delegazioni, il Santo Padre riceve un omaggio floreale da due bambini. Quindi, dopo la foto ufficiale insieme al Presidente della Repubblica e alla consorte, si dirige insieme al Presidente nello Studio dove ha luogo la visita di cortesia. Dopo l’incontro privato e la presentazione della famiglia, il Presidente accompagna il Papa nella sala dove avviene lo scambio dei doni. Al termine della visita di cortesia si recheranno nel grande salone del Palazzo Presidenziale dove alle 15.45 (le 13.45 ora di Roma) ha luogo l’incontro con le Autorità, i rappresentanti della Società Civile e i Membri del Corpo Diplomatico.
Durante il volo che lo ha portato in Oriente, il S. Padre ha salutato i giornalisti che seguono il viaggio apostolico. “Questo è un viaggio emblematico, un dovere verso una terra martoriata da molti anni” ha detto Francesco.
Rispondendo al telegramma di saluto inviato dal S. Padre, il Presidente della Repubblica Mattarella ha affermato tra l’altro: “”Realizzando un proposito che San Giovanni Paolo II non poté attuare, la Sua presenza in Iraq rappresenta per le martoriate comunità cristiane di quel Paese e dell’intera regione una concreta testimonianza di vicinanza e di paterna sollecitudine.
La missione di Vostra Santità assume, inoltre, una particolare valenza quale segno di continuità dopo il Viaggio Apostolico negli Emirati Arabi Uniti, compiendo un ulteriore passo lungo il cammino tracciato dalla dichiarazione sulla fratellanza umana. Giungano quindi a Vostra Santità i più fervidi auguri per questa impegnativa missione, unitamente alle espressioni del profondo affetto del popolo italiano e della mia personale considerazione”.