Visita a sorpresa questa mattina, Venerdì Santo, nell’atrio dell’Aula Paolo VI, trasformato in un grande ambulatorio e dove è in corso la somministrazione dei vaccini ad alcune persone senza fissa dimora o in difficoltà. Poco prima delle 10.00, infatti, è arrivato il S. Padre Francesco.
Il Papa ha salutato i medici e gli infermieri delle associazioni di volontariato romane che accolgono, accompagnano e assistono le persone bisognose. Ha seguito la procedura di preparazione delle dosi di vaccino e poi si è intrattenuto con le persone in attesa di sottoporsi alla vaccinazione.
La campagna vaccinale
Ad oggi la prima dose di vaccini è stata inoculata a circa 800 delle circa 1200 persone bisognose previste. L’intero stock sarà somministrato in questa Settimana Santa ma l’iniziativa dell’Elemosineria Apostolica prevede che presto altri vaccini saranno disponibili. Il tutto grazie alla campagna di donazioni per i “vaccini sospesi” a cui tutti possono contribuire con un versamento sul conto dell’Elemosineria.
Ad accogliere e accompagnare il Papa c’era anche l’elemosiniere pontificio, il cardinale Konrad Krajewski. Insieme hanno fatto alcune foto con le persone presenti.
Il Papa a casa di Becciu
E’ la seconda “sorpresa” del Papa in questi giorni del Triduo Pasquale. Ieri, infatti, Giovedì Santo, Francesco, che di solito celebrava la Messa in Coena Domini in una struttura “periferica” e simbolo di sofferenza, come le carceri, è stato protagonista di un gesto clamoroso. Ha infatti celebrato la Messa nella cappella dell’appartamento privato del cardinale Angelo Becciu, al quale nello scorso settembre aveva tolto le prerogative cardinalizie in seguito all’inchiesta sull’acquisto del palazzo in Sloane Avenue a Londra.
Negli anni scorsi il S. Padre si era recato ogni Giovedì Santo (tranne l’anno scorso a causa della pandemia) a casa dell’allora sostituto della Segreteria di Stato, per incontri informali con alcuni sacerdoti romani, spesso anziani. Questa volta il gesto del Papa rappresenta senza alcun dubbio una grande dimostrazione di affetto e di amicizia per il cardinale.