Era stato annunciato dal nuovo presidente della Conferenza Episcopale italiana, cardinale Zuppi, e ora è realtà. È infatti iniziato il I Report sulle attività dei Servizi Regionali, dei Servizi Diocesani/Interdiocesani e dei Centri di ascolto per la tutela dei minori e delle persone vulnerabili. Il progetto rientra in una delle cinque linee di azione varate dalla 76ª Assemblea Generale dei Vescovi italiani del maggio scorso e volte a una più efficace prevenzione del fenomeno degli abusi sui minori e sulle persone vulnerabili.
Un’indagine operativa
Scopo di questa indagine, non meramente statistica, è delineare la realtà dei Servizi diocesani e dei Centri di ascolto, la loro diffusione e strutturazione, l’operatività ed efficacia nell’azione pastorale di formazione, prevenzione e accoglienza.
Nella ricerca saranno coinvolti 16 coordinatori per i Servizi regionali, 226 referenti per quelli diocesani e 96 responsabili dei Centri di ascolto. Saranno somministrati questionari specifici per ciascun ambito da compilare on line, garantendo la massima riservatezza.
L’impegno dell’Università Cattolica
Saranno i ricercatori dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza a esaminare i dati raccolti. Sono professionisti specializzati in economia, statistica, sociologia con esperienza specifica in analisi di policy children safeguarding, cioè in politiche di tutela dei minori, che sono richieste a livello europeo a tutte le organizzazioni operanti con minori ai fini di garantire loro ambienti sicuri in termini di prevenzione, contrasto e protocolli di segnalazione abusi, e che rappresentano il quadro delle Linee guida della Chiesa che è in Italia del 2019.
Gli esperti avranno il compito non solo di presentare una radiografia dell’esistente, ma di trarre suggerimenti e indicazioni per implementare l’adeguatezza dell’azione preventiva e formativa delle Chiese che sono in Italia.
La scelta dell’Università Cattolica si è fondata sul suo coinvolgimento come soggetto valutatore del progetto “SAFE – Educare e Accogliere in ambienti sicuri”. Il progetto ha interessato per due anni, dal 2019 al 2021, la Comunità Papa Giovanni XXIII, il Centro Sportivo Italiano, l’Azione Cattolica Italiana e il Centro Interdisciplinare di Ricerca sulla Vittimologia e sulla Sicurezza-Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia dell’Alma Mater Studiorum di Bologna.