La richiesta di Papa Francesco di una tregua in occasione della Pasqua cattolica nel conflitto in Ucraina era rimasta senza risposta. Ora, con l’approssimarsi della celebrazione secondo il calendario giuliano, seguito dagli ortodossi, l’appello si rinnova. Il Papa, infatti, si è unito alla richiesta del segretario generale dell’Onu e del capo della Chiesa Greco-Cattolica.
Lo rende noto un comunicato diffuso dalla sala stampa della S. Sede: “Nella scorsa Domenica delle Palme Papa Francesco aveva chiesto una tregua pasquale, per arrivare alla pace. La Santa Sede ed il Santo Padre si uniscono all’appello che il Sig. Antonio Guterres, Segretario Generale dell’ONU, d’accordo con Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, Capo della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina, ha lanciato il 19 aprile scorso, per una tregua in occasione della celebrazione della Pasqua secondo il calendario giuliano, il 24 aprile prossimo.
Nulla è impossibile a Dio
Nella consapevolezza che nulla è impossibile a Dio, invocano il Signore perché la popolazione intrappolata in zone di guerra sia evacuata e sia presto ristabilita la pace, e chiedono a chi ha la responsabilità delle Nazioni di ascoltare il grido di pace della gente”.
L’incontro con Orbán: grazie per i profughi
Questa mattina il S. Padre ha ricevuto in udienza il primo ministro dell’Ungheria Viktor Orbán, da poco rieletto per la quarta volta. Il premier magiaro è giunto in visita privata, insieme alla moglie. Il colloquio è durato circa 40 minuti e il Papa ha riconosciuto e ringraziato l’azione dell’Ungheria in favore dei rifugiati ucraini in fuga dalla guerra. Si tratta del primo viaggio all’estero del leader ungherese dopo la rielezione. Orbán ha invitato il Papa in Ungheria. L’ultimo incontro era avvenuto tra i due era avvenuto il 12 settembre scorso, in occasione della tappa a Budapest del Pontefice per la conclusione del Congresso Eucaristico internazionale.