Padre Jorge Miró condivide con i lettori di Exaudi il suo commento al suo Vangelo, domenica 27 ottobre 2024, intitolato “Subito riacquistò la vista e lo seguì per la strada”.
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La Parola di Dio che oggi proclamiamo ci parla della lotta tra la luce e le tenebre e della forza risanatrice e salvifica della fede.
Il Vangelo ci mostra la scena impressionante dell’incontro di Gesù con il cieco di Gerico, che vive nelle tenebre finché non incontra Gesù: Gesù Cristo è la luce e gli dona la luce che gli permette di vedere.
In esso siamo tutti rappresentati. È la nostra storia. Tante volte, tu e io siamo come il cieco: seduti sul ciglio della strada, chiedendo l’elemosina. Tante volte siamo stanchi e sopraffatti, disincantati e frustrati, taciturni e “ritornati” da tutto, privi di fiducia e di speranza, pieni di ferite…
E tante volte, smarriti e disorientati, andiamo a “mendicare” la felicità e la vita, e la chiediamo agli idoli: affetto, denaro, successo, potere, piacere, bellezza…
E così il nostro disincanto finisce per aumentare, man mano che ci rendiamo conto che gli idoli non possono darci la vita. E lungo questo percorso finiamo facilmente per vivere una vita di cui non ne comprendiamo il significato.
E nel mezzo di questa storia, -la tua storia-, grida al Signore, digli: “Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!”
E il Signore, che ti ama ed è lì con te, in mezzo alle tue sofferenze, ti dice: “Che cosa vuoi che io faccia per te?”
Apri il tuo cuore al Signore! Dona al Signore la tua vita, le tue sofferenze, le tue ferite…! Chiedigli ciò di cui hai bisogno!
Ma soprattutto domandatelo come al cieco: Signore, riacquisti la vista, veda. Chiedi lo Spirito Santo! Perché tu possa vedere che il Signore è con te, che non smette mai di amarti. E poi puoi seguire Gesù, lodandolo e glorificandolo lungo il cammino.
Viviamo tutti nell’oscurità più profonda finché non incontriamo Gesù Cristo e lasciamo che Lui riempia i nostri cuori. Quando Gesù Cristo riempie i nostri cuori, le tenebre scompaiono e vediamo chiaramente, anche se la minaccia delle tenebre è sempre presente, e, quindi, la vita cristiana è una lotta permanente tra la luce e le tenebre.
Bartimeo, dopo aver riacquistato la vista, lo seguì nel cammino: divenne suo discepolo, partecipò con Gesù al grande mistero della salvezza: Va’, la tua fede ti ha salvato. La fede è un percorso di illuminazione.
La Parola ti invita a uscire dalle tenebre e cercare la luce che è Cristo. Ti invita a rivedere la tua vita alla luce dell’insegnamento di Gesù Cristo e della Chiesa, e a vedere se si adegua alla luce che è Cristo, o se ci sono ancora zone buie piene di oscurità che necessitano di essere illuminate. Nessun angolo della tua vita può sfuggire a questa luce. Se sei cristiano devi manifestarlo in tutto ciò che pensi, dici e fai. Essere cristiano è avere gli stessi sentimenti e atteggiamenti che ebbe Cristo Gesù (Fil 2,4).
Vieni Spirito Santo! Dammi il potere di vedere l’amore di Dio nella mia vita quotidiana.
Subito riacquistò la vista e lo seguì lungo la strada: Commento P. Jorge Miró
Domenica 27 ottobre 2024
Padre Jorge Miró condivide con i lettori di Exaudi il suo commento al suo Vangelo, domenica 27 ottobre 2024, intitolato “Subito riacquistò la vista e lo seguì per la strada”.
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La Parola di Dio che oggi proclamiamo ci parla della lotta tra la luce e le tenebre e della forza risanatrice e salvifica della fede.
Il Vangelo ci mostra la scena impressionante dell’incontro di Gesù con il cieco di Gerico, che vive nelle tenebre finché non incontra Gesù: Gesù Cristo è la luce e gli dona la luce che gli permette di vedere.
In esso siamo tutti rappresentati. È la nostra storia. Tante volte, tu e io siamo come il cieco: seduti sul ciglio della strada, chiedendo l’elemosina. Tante volte siamo stanchi e sopraffatti, disincantati e frustrati, taciturni e “ritornati” da tutto, privi di fiducia e di speranza, pieni di ferite…
E tante volte, smarriti e disorientati, andiamo a “mendicare” la felicità e la vita, e la chiediamo agli idoli: affetto, denaro, successo, potere, piacere, bellezza…
E così il nostro disincanto finisce per aumentare, man mano che ci rendiamo conto che gli idoli non possono darci la vita. E lungo questo percorso finiamo facilmente per vivere una vita di cui non ne comprendiamo il significato.
E nel mezzo di questa storia, -la tua storia-, grida al Signore, digli: “Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di me!”
E il Signore, che ti ama ed è lì con te, in mezzo alle tue sofferenze, ti dice: “Che cosa vuoi che io faccia per te?”
Apri il tuo cuore al Signore! Dona al Signore la tua vita, le tue sofferenze, le tue ferite…! Chiedigli ciò di cui hai bisogno!
Ma soprattutto domandatelo come al cieco: Signore, riacquisti la vista, veda. Chiedi lo Spirito Santo! Perché tu possa vedere che il Signore è con te, che non smette mai di amarti. E poi puoi seguire Gesù, lodandolo e glorificandolo lungo il cammino.
Viviamo tutti nell’oscurità più profonda finché non incontriamo Gesù Cristo e lasciamo che Lui riempia i nostri cuori. Quando Gesù Cristo riempie i nostri cuori, le tenebre scompaiono e vediamo chiaramente, anche se la minaccia delle tenebre è sempre presente, e, quindi, la vita cristiana è una lotta permanente tra la luce e le tenebre.
Bartimeo, dopo aver riacquistato la vista, lo seguì nel cammino: divenne suo discepolo, partecipò con Gesù al grande mistero della salvezza: Va’, la tua fede ti ha salvato. La fede è un percorso di illuminazione.
La Parola ti invita a uscire dalle tenebre e cercare la luce che è Cristo. Ti invita a rivedere la tua vita alla luce dell’insegnamento di Gesù Cristo e della Chiesa, e a vedere se si adegua alla luce che è Cristo, o se ci sono ancora zone buie piene di oscurità che necessitano di essere illuminate. Nessun angolo della tua vita può sfuggire a questa luce. Se sei cristiano devi manifestarlo in tutto ciò che pensi, dici e fai. Essere cristiano è avere gli stessi sentimenti e atteggiamenti che ebbe Cristo Gesù (Fil 2,4).
Vieni Spirito Santo! Dammi il potere di vedere l’amore di Dio nella mia vita quotidiana.
Chi sono io affinché la madre del mio Signore mi visiti?: P. Jorge Miró
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