Exaudi intervista Raúl Mayoral, avvocato e uomo d’affari. Creatore del canale YouTube di Libercast.
Sono stato direttore di prestigiose istituzioni nel campo educativo, culturale e dell’assistenza sociale.
Appassionato di informazione e comunicazione, ho diretto e presentato programmi radiofonici e audiovisivi su Radio María, Gestiona Radio e Popular TV. Ho pubblicato articoli, sia sulla stampa scritta a livello nazionale (ABC, La Razón, El Mundo) che regionale, nonché sulla stampa digitale. Negli ultimi anni sono stato editorialista regolare per il quotidiano digitale El Imparcial, pubblicando più di 350 articoli.
Quando e perché hai deciso di diventare YouTuber?
Il vero motivo ha origine domestica ed è comunque curioso. Si scopre che i miei figli non hanno letto i miei articoli sulla stampa perché dicono di preferire ascoltare i podcast sui social network o le interviste su YouTube. Uno di loro mi ha suggerito di mostrare le idee e i messaggi dei miei articoli nei video. Lui stesso si è impegnato a creare il canale YouTube e a produrre e montare i video. Quindi l’ho preso in parola.
D’altronde, poiché attraverso i miei scritti ho sempre cercato come cattolico di avvisare del cambiamento culturale in cui siamo immersi, mi sono reso conto che i social network permettono di aumentare il livello di diffusione, raggiungendo un numero maggiore di destinatari; ed è anche l’habitat naturale dei giovani. Sommando tutto, mi sono detto, dobbiamo fare qualcosa sui social per i nostri giovani. Detto fatto, sto combattendo la battaglia culturale a favore dei giovani, che saranno i leader e i cittadini di domani.
In un mondo con così tanti canali YouTube, perché hai creato Libercast? Con quale intenzione?
In quel quadro di cambiamento culturale di cui parlavo, c’è tutto un processo ben programmato di distruzione o cancellazione della visione cristiana del mondo, della vita, della società, dell’uomo. Si tratta di un processo di rottura con la tradizione che mira a mettere all’angolo o a sopprimere usi, costumi, principi, convinzioni e credenze, che costituiscono buona parte del nostro modello o stile di vita, che i cattolici, ma anche i non credenti, valorizzano e mirano a sostituirli con altri contrari alla nostra visione del mondo: nichilismo, relativismo, materialismo o edonismo, sono i pilastri di quel nuovo mondo che alcuni insistono nel costruire. In tutto questo processo di dissoluzione o decostruzione, come si dice adesso, si combatte un’autentica battaglia culturale, ma a sfondo eminentemente spirituale. E si scopre che i cattolici non si sono presentati, non siamo presenti, abbiamo fatto poco o niente, sia per vigliaccheria, sia per complessità, per mancanza di formazione o anche per indifferenza, che è la cosa peggiore che un cattolico possa sperimentare o praticare. Quindi, sono consapevole che la fede ha una dimensione pubblica, mi resistere di rimanere in chiesa, in sagrestia, e propongo di rendere presente la voce cattolica nello spazio pubblico, denunciare questo processo distruttivo e allo stesso tempo incoraggiare altri cattolici … e i non credenti con gli occhi puliti a unirsi alla lotta delle idee.
I follower del tuo canale sanno bene che chiami i tuoi video Pregón, perché questo nome?
Proclamazione di combattimento, sì. La parola proclamazione è sinonimo di arringa, proclamazione, discorso. Mi è piaciuta l’espressione. Inoltre, da bambino ho vissuto in città e me lo ricordo la simpatica figura del banditore, incaricato di leggere in piazza i proclami emanati dal Consiglio Comunale affinché fossero conosciuti dalla gente. In precedenza, suonava una specie di cornetta, avvisando i vicini di radunarsi nella piazza del paese e una volta lì, con la gente riunita, leggeva il bando. Che bei ricordi!
Professionalmente hai fatto tante cose, ma dove vuoi arrivare con questo canale? Un sogno se hai successo
Essere in grado di influenzare più persone, soprattutto i giovani, è meglio. Presto condurrò interviste con persone rilevanti o persone che hanno pensieri o esperienze con cui contribuire nel calore di questa battaglia o dibattito di idee.
Sto anche preparando la pubblicazione di un libro online con i miei proclami di combattimento.
Insomma, l’idea è che il canale cresca, che quello che nasce piccolo finisca per diventare qualcosa di grande. Dio dirà.
Quali altri canali YouTube segui e/o consiglieresti ai nostri lettori?
Nelle ultime settimane sono venuto a conoscenza di diversi canali che possono aiutare il progetto, quelli che sono, nello specifico, quelli dell’identità cattolica, Tekton, quello dell’Associazione cattolica dei propagandisti o i tanti che analizzano la Dottrina sociale della Chiesa, per esempio. Ma ce ne sono altri che, senza appartenere al nostro ambiente di pensiero e di lavoro cattolico, offrono tuttavia contenuti molto interessanti in difesa della libertà e che ci aiutano a capire cosa sta accadendo oggi nel mondo e nelle società occidentali.
Dobbiamo tenere presente che sui social network o sulle piattaforme come YouTube c’è tutto, come si suol dire, come nella vigna del Signore. Ma dobbiamo avere un criterio chiaro e dritto di ciò che ci fa bene o di ciò che ci porta ad arricchirci come persone e come cattolici. Fortunatamente ci sono persone di talento al servizio del bene.