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Alfons Gea

Voci

30 Gennaio, 2025

2 min

Sono generoso? Un atto libero e creativo

Il vero significato dell'essere generosi e le sue implicazioni nelle nostre vite

Sono generoso? Un atto libero e creativo
Pexels

La signora Blanco, una donna aragonese residente in Catalogna, rimase vedova a mezza età, senza figli, e decise di dedicare il resto della sua vita ad aiutare chi ne aveva più bisogno. Dotata di cuore generoso, aprì una mensa per i poveri nella sua casa, dove ogni mezzogiorno accoglieva i bisognosi, soprattutto i passanti. Molti lo aiutarono in questo compito e tutto fu fatto con grande gioia, poiché alla base di tutto c’era la generosità.

Un giorno, però, uno dei commensali gli chiese: “Quanto facciamo pagare?” Al che la signora Blanco, sorpresa, rispose che non facevano pagare nulla. La reazione dell’uomo fu un sogghigno, come se non potesse credere a ciò che aveva sentito. Questo gesto suscitò una profonda riflessione nella signora Blanco, che capì che una persona così povera non poteva essere generosa. La generosità, nella sua vera essenza, richiede che abbiamo qualcosa da dare: che si tratti del nostro tempo, della nostra saggezza, del nostro amore o dei nostri beni materiali. Solo quando siamo consapevoli di avere qualcosa di prezioso da offrire possiamo essere veramente generosi.

È importante ricordare che la generosità è un atto libero e creativo. “Libero” perché lo facciamo senza aspettarci nulla in cambio, senza l’intenzione di ottenere gratitudine o riconoscimento. Se perseguiamo questi obiettivi, non stiamo più agendo con generosità, ma stiamo acquistando una sorta di ricompensa. E “creatore”, perché la generosità ha il potere di trasformare la realtà, di creare una nuova realtà di fratellanza, unità e sostegno reciproco.

Tuttavia la generosità deve anche essere calcolata. Non si tratta di dare più di quanto possiamo offrire, poiché ciò potrebbe compromettere la nostra stessa esistenza. Allo stesso tempo, non dobbiamo commettere l’errore di calcolare in modo così rigoroso da diventare avari e incapaci di dare ciò che realmente possiamo. La generosità richiede il giusto equilibrio per essere sostenibile e autentica.

Infine, non dobbiamo mai confondere la generosità con la pietà. La pietà, in molti casi, è un sentimento egoistico che cerca sollievo personale vedendo la sofferenza degli altri. Un esempio di ciò è illustrato da una conversazione con una persona che, nei momenti di tristezza, si dedicava a visitare i malati per sentirsi meglio confrontandosi con la sua situazione. Questo tipo di atteggiamento non è generosità, poiché non cerca il benessere degli altri, ma piuttosto la propria consolazione.

La generosità, nella sua vera forma, è un’azione altruistica, che nasce dal cuore, che cerca il benessere degli altri e che ha il potere di trasformare sia chi la dona sia chi la riceve. È un atto di puro amore, che deve essere libero, calcolato e, soprattutto, mai confuso con la pietà.

Alfons Gea

Licenciado en Teología en Facultad de Teología de Barcelona (1988). Diplomado en Magisterio – profesor EGB. Universidad de Barcelona (1990). Licenciado en Psicopedagogia. Universidad Ramón Llull, (1994). Responsable del Servicio de Atención al Duelo de Funeraria Municipal de Terrassa (2001-2022). Terapeuta en Gabinete Gedi - Psicología aplicada (2022). Párroco de St. Viucente de Jonquereas, de Sabadell (2012). Articulista en revistas especializadas y prensa comarcal. Formador en atención al duelo de profesionales sanitarios y sociosanitarios: Trabajadoras sociales, psicólogas/os, médicas, enfermería, maestras (1995). Ha participado en varios programas de opinión y debate de televisiones y radios nacionales. Anteriormente ejerció como asistente espiritual de los hospitales en Terrassa: San Lázaro, Mutua, y Hospital de Terrassa (1997-2018. Fue párroco de la parroquia Virgen de Montserrat de Terrassa (1997-2013) y responsable de Formación de la Delegación de Pastoral de la Salud de la diócesis de Barcelona (1995-2005). Delegado episcopal de Pastoral de la salud de la diócesis de Terrassa (2005-2012). Coordinador de la Pastoral de la Salud de la Conferencia episcopal catalana. Maestro de EGB, Coordinador de secundaria, subdirector de escuela, jefe de gabinete psicopedagógico, fundador y director del Centro Sara – casa de acogida para enfermos de SIDA, educador en situaciones de riesgo social, Fundador del Taller Solidario – centro de inserción laboral.