Nel comunicato stampa, il presidente della Comunità di Sant’Egidio, Marco Impagliazzo, chiede un accordo per evitare ulteriori sofferenze a chi ha già subito maltrattamenti.
Ufficio Stampa
Di fronte all’aggravamento delle condizioni sanitarie a bordo delle 3 navi delle ONG ormai da giorni a largo della Sicilia, con circa mille migranti soccorsi in mare, tra cui numerosi minori, il presidente della Comunità di Sant’Egidio lancia un appello: “Sia concessa subito la possibilità di sbarcare in un porto sicuro. Nelle prossime ore è previsto infatti un grave peggioramento delle condizioni metereologiche, con il rischio di tempeste e onde alte fino a sei metri. Sia evitata un’ulteriore sofferenza a persone che hanno già subito maltrattamenti e violenze nei campi della Libia. Con l’Europa – propone Impagliazzo – e, in particolare con i paesi dei quali le Ong battono bandiera, si può trovare un accordo per ricollocare altrettanti richiedenti asilo già presenti sul territorio italiano, secondo la logica della relocation interna all’Unione, già approvata in linea di principio ma scarsamente applicata. Accogliendo favorevolmente la disponibilità della Francia, annunciata in queste ore, occorre ricordare – conclude il presidente di Sant’Egidio – che dall’inizio dell’anno sono sbarcate sulle coste italiane oltre 80 mila persone”.