In un momento di grave crisi mondiale, i leader delle religioni e i rappresentanti del mondo della cultura e delle istituzioni siincontrano per dialogare. Testimonianze dai paesi in guerra
Dal 22 al 24 settembre l’Incontro internazionale “Imaginer la Paix – Imagine Peace” in un momento di grave crisi mondiale – Confronto tra i leader delle religioni e i rappresentanti del mondo della cultura e delle istituzioni – Testimonianze dai paesi in guerra
- In un momento di grave crisi mondiale, per i tanti conflitti in corso – come in Ucraina e a Gaza – e il rischio di un loro allargamento a livello globale, la Comunità di Sant’Egidio promuove, insieme all’arcidiocesi di Parigi, l’Incontro internazionale Imaginer la Paix – Imagine Peace. Per tre giorni, dal 22 al 24 settembre, dall’Europa e da altri continenti, si darà appuntamento nella capitale francese un “popolo della pace” di diverse generazioni, con l’obiettivo di confrontarsi e di far sentire la propria voce, quella di chi non si rassegna di fronte alle troppe vittime innocenti, alle migliaia di sfollati e alle devastazioni provocate dalla guerra.Nell’assemblea inaugurale al Palais des Congrès, il pomeriggio del 22 settembre, e nei diversi panel (oltre 20) previsti nel cuore di Parigi (IV, V e VI arrondissements), saranno affrontate le problematiche emergenti del nostro tempo, con particolare attenzione ai temi della pace e del disarmo, della crisi ambientale e dei migranti, della democrazia e della solidarietà.
Tra le personalità che interverranno, numerosi i rappresentanti delle istituzioni, a partire dal presidente francese Emmanuel Macron, delle Chiese cristiane (dall’arcivescovo di Parigi Laurent Ulrich al cardinale di Kinshasa, Fridolin Ambongo Besungu, dai patriarchi caldeo, Louis Raphaël Sako, e assiro, Mar Awa Royel, fino all’arcivescovo di Canterbury Justin Welby), dell’ebraismo e dell’Islam (con importanti delegazioni da Medio Oriente, Pakistan e Indonesia), del buddismo, induismo e delle religioni asiatiche insieme a tanti esponenti del mondo dell’economia e della cultura, come l’accademico francese Amin Maalouf, oltre al fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi. Ma è prevista anche una significativa partecipazione popolare, in particolare di giovani da diversi paesi europei.