Mons. Enrique Díaz Díaz condivide con i lettori di Exaudi la sua riflessione sul Vangelo di questa domenica, 24 dicembre 2023, dal titolo: “Proclamerò incessantemente la misericordia del Signore”
***
II Samuele 7, 1-5. 8-12. 14.16: «Il regno di Davide resterà per sempre davanti al Signore»
Salmo 88: «Proclamerò incessantemente la misericordia del Signore»
Romani 16,25-27: Il mistero nascosto da secoli è stato svelato”
San Luca 1,26-38: «Concepirai e partorirai un figlio»
Ogni giorno è più difficile procurarsi “una casetta”. Prezzi altissimi, salari bassi,
Camere minuscole e poco bilancio. Ora immaginiamo che quella casa non sia niente di meno
che per il Messia tanto atteso, per il Re del cielo e della terra, per l’Onnipotente, per Colui che
Ha nelle sue mani il destino dei tempi… Non spaventiamoci e conosciamo le sue richieste.
San Luca ci mostra i desideri e le attese di questo “inviato” che sta per arrivare. Esso
lo fa nel suo stile e con forme letterarie che cercano non tanto la storia quanto la presentazione
carattere straordinario. Così ci ha fatto conoscere anche la vita di Giovanni Battista. Innanzitutto
mette in risalto il luogo. Mentre per il Battista ci colloca nella solennità del Santuario, tra i
incensi e offerte, per il Messia sceglie Nazaret, ormai riconosciuta da tutti, ma in quello
tempo totalmente sconosciuto, mai menzionato nell’Antico Testamento, considerato come
Una regione pagana non è legata ad alcuna promessa o aspettativa messianica. Semmai come luogo
vicino al passaggio tra popolazioni importanti e in una regione mista a razze vocate
commercio ed esposto a tutti i paganismi. Cosa vuoi dirci? Non lo so, forse
La salvezza viene da luoghi umili, ignorati, semplici e non tanto da lussi o
grandi istituzioni di Israele.
Già l’Annuncio del Battista ci ha creato un po’ di confusione perché l’Angelo è inviato a due
i vecchi sterili, con tutto ciò che ciò provoca tra le malelingue vicine, non considerati
adeguatamente forte per educare e sostenere un profeta. Ma almeno avevamo la giustificazione
che Zaccaria e sua moglie erano persone rette, irreprensibili e che seguivano la legge del
Signore, ed entrambi considerati discendenti di illustri tribù d’Israele. Ma per il Messia
presentaci Maria, non ci dice nulla dei suoi antenati, e senza alcun merito di buona famiglia
Deve essere la fidanzata di Giuseppe, lui infatti è un discendente della linea di Davide. Non ci viene parlato
nulla riguardo all’osservanza delle leggi, ma certamente presenta Giuseppe come un uomo giusto. Ma
José non era presente al momento dell’annuncio! Quindi, seguendo il nostro confronto, già Isabel
Aveva perso ogni speranza di avere un figlio, Maria non era pronta e nemmeno lontanamente
Speravo in quel momento di avere un figlio. Troviamo così una giovane ragazza, senza stemmi
familiari importanti, senza titoli o riconoscimenti, in quanto chiaro rappresentante della
“povero Israele”, che era molto fedele a Dio, ma non aveva alcuna rilevanza sociale.
Al momento dell’annuncio le reazioni sono molto diverse. Poiché Zaccaria è pieno di paura, lo so
si mostra incredulo, chiede prove e non dà mai il consenso, Maria è molto chiara che lo so
Lei si stupisce e anche si preoccupa quando si sente lodata, chiede spiegazioni perché non sa come fare
sia così, ma alla fine diventa schiava e serva fedele della parola del Signore. Due
personaggi contrastanti, due atteggiamenti contrastanti e due esiti contrastanti: mentre
Zaccaria resta muto per la sua incredulità, Maria genera la Parola, la fa vivere presto
sui monti e diviene annunciatore dell’Onnipotente.
I giorni si avvicinano e Gesù cerca una casa dove nascere. Non ci sono molte richieste in merito
agi e ricchezze, chiede solo cuori semplici, condivisi e distaccati da lussi, ricchezze, onori e ambizioni. Ora possiamo ascoltare quella richiesta
Gesù: «Cerco una casetta», e affrettatevi a rispondere con la generosità di Maria, con un sì sicuro e
fiduciosi, con un “fiat” che impegna e dispone, con un “sono schiavo del Signore, sia fatto in
mio secondo la tua parola”, confidando in un amore molto più grande del nostro.
Non temiamo, anche per ciascuno di noi valgono le parole di Gabriele: “Rallegratevi. il Signore
è con te”. Naturalmente non può dirci che siamo pieni di grazia, perché
I nostri crimini ci sopraffanno e le nostre miserie sono evidenti. Ma il Signore è così generoso
che nonostante le nostre miserie sceglie anche noi per mangiatoia, grotta, casetta, dove può
è nato il Salvatore. L’apparenza esterna non conta, ciò che conta è la pulizia interna e
apertura del cuore per accogliere Gesù. Non dimentichiamo che con Gesù arrivano anche i pastori,
i peccatori, i malati, i disprezzati… poi, sì, esige una porta grande e nobile
accogliere tutti come fratelli. Non possiamo mettere all’ingresso il solito: “Riserviamo
il diritto di ammissione”, perché Gesù, da buon messicano, arriva accompagnato da tutto il suo
fratelli, senza fare distinzioni per chi accetta il loro invito. Rompi quegli abissi
Si aprono tra poveri e ricchi. Distruggi le barriere che separano. Conosciamo già il suo stile: scegliere
Ai più piccoli non importa il rumore o il pianto dei bambini e per tutti è come il pane, come il pane? Per tutti diventa cibo, luce e vita! Quindi, se vogliamo davvero offrire il ns
cuore come casa, prepariamoci alle conseguenze perché dovremo vivere secondo lo stile di
Gesù e trascorriamo un Natale alle sue condizioni, ma se non siamo disposti a tutto questo
rischi, perché allora continuiamo a dirci cristiani?
È l’ultimo giorno di questo Avvento e contemplare così da vicino la nascita di Gesù ci costringe
chiederci: come accogliere Dio-Bambino che diventa presenza viva e concreta in mezzo a noi? Come vivrò e come esprimerò tenerezza verso questo Dio che si avvicina fino a diventare uno di noi? Come farò a dare calore e compagnia al neonato nel mio cuore e nella mia casa?
Signore, attraverso l’annuncio del tuo Angelo, hai fatto conoscere a Maria il tuo disegno d’amore
salvezza e l’hai resa partecipe dell’Incarnazione, donaci di aprire il nostro cuore e
diventare, attraverso il tuo Spirito, casa e porta dove Gesù nasce e dove
Benvenuti, uomini tutti, perché sono nostri fratelli. Amen.
Riflessione di Mons. Enrique Díaz: “Proclamerò senza sosta la misericordia del Signore”
Quarta domenica di Avvento
Mons. Enrique Díaz Díaz condivide con i lettori di Exaudi la sua riflessione sul Vangelo di questa domenica, 24 dicembre 2023, dal titolo: “Proclamerò incessantemente la misericordia del Signore”
***
II Samuele 7, 1-5. 8-12. 14.16: «Il regno di Davide resterà per sempre davanti al Signore»
Salmo 88: «Proclamerò incessantemente la misericordia del Signore»
Romani 16,25-27: Il mistero nascosto da secoli è stato svelato”
San Luca 1,26-38: «Concepirai e partorirai un figlio»
Ogni giorno è più difficile procurarsi “una casetta”. Prezzi altissimi, salari bassi,
Camere minuscole e poco bilancio. Ora immaginiamo che quella casa non sia niente di meno
che per il Messia tanto atteso, per il Re del cielo e della terra, per l’Onnipotente, per Colui che
Ha nelle sue mani il destino dei tempi… Non spaventiamoci e conosciamo le sue richieste.
San Luca ci mostra i desideri e le attese di questo “inviato” che sta per arrivare. Esso
lo fa nel suo stile e con forme letterarie che cercano non tanto la storia quanto la presentazione
carattere straordinario. Così ci ha fatto conoscere anche la vita di Giovanni Battista. Innanzitutto
mette in risalto il luogo. Mentre per il Battista ci colloca nella solennità del Santuario, tra i
incensi e offerte, per il Messia sceglie Nazaret, ormai riconosciuta da tutti, ma in quello
tempo totalmente sconosciuto, mai menzionato nell’Antico Testamento, considerato come
Una regione pagana non è legata ad alcuna promessa o aspettativa messianica. Semmai come luogo
vicino al passaggio tra popolazioni importanti e in una regione mista a razze vocate
commercio ed esposto a tutti i paganismi. Cosa vuoi dirci? Non lo so, forse
La salvezza viene da luoghi umili, ignorati, semplici e non tanto da lussi o
grandi istituzioni di Israele.
Già l’Annuncio del Battista ci ha creato un po’ di confusione perché l’Angelo è inviato a due
i vecchi sterili, con tutto ciò che ciò provoca tra le malelingue vicine, non considerati
adeguatamente forte per educare e sostenere un profeta. Ma almeno avevamo la giustificazione
che Zaccaria e sua moglie erano persone rette, irreprensibili e che seguivano la legge del
Signore, ed entrambi considerati discendenti di illustri tribù d’Israele. Ma per il Messia
presentaci Maria, non ci dice nulla dei suoi antenati, e senza alcun merito di buona famiglia
Deve essere la fidanzata di Giuseppe, lui infatti è un discendente della linea di Davide. Non ci viene parlato
nulla riguardo all’osservanza delle leggi, ma certamente presenta Giuseppe come un uomo giusto. Ma
José non era presente al momento dell’annuncio! Quindi, seguendo il nostro confronto, già Isabel
Aveva perso ogni speranza di avere un figlio, Maria non era pronta e nemmeno lontanamente
Speravo in quel momento di avere un figlio. Troviamo così una giovane ragazza, senza stemmi
familiari importanti, senza titoli o riconoscimenti, in quanto chiaro rappresentante della
“povero Israele”, che era molto fedele a Dio, ma non aveva alcuna rilevanza sociale.
Al momento dell’annuncio le reazioni sono molto diverse. Poiché Zaccaria è pieno di paura, lo so
si mostra incredulo, chiede prove e non dà mai il consenso, Maria è molto chiara che lo so
Lei si stupisce e anche si preoccupa quando si sente lodata, chiede spiegazioni perché non sa come fare
sia così, ma alla fine diventa schiava e serva fedele della parola del Signore. Due
personaggi contrastanti, due atteggiamenti contrastanti e due esiti contrastanti: mentre
Zaccaria resta muto per la sua incredulità, Maria genera la Parola, la fa vivere presto
sui monti e diviene annunciatore dell’Onnipotente.
I giorni si avvicinano e Gesù cerca una casa dove nascere. Non ci sono molte richieste in merito
agi e ricchezze, chiede solo cuori semplici, condivisi e distaccati da lussi, ricchezze, onori e ambizioni. Ora possiamo ascoltare quella richiesta
Gesù: «Cerco una casetta», e affrettatevi a rispondere con la generosità di Maria, con un sì sicuro e
fiduciosi, con un “fiat” che impegna e dispone, con un “sono schiavo del Signore, sia fatto in
mio secondo la tua parola”, confidando in un amore molto più grande del nostro.
Non temiamo, anche per ciascuno di noi valgono le parole di Gabriele: “Rallegratevi. il Signore
è con te”. Naturalmente non può dirci che siamo pieni di grazia, perché
I nostri crimini ci sopraffanno e le nostre miserie sono evidenti. Ma il Signore è così generoso
che nonostante le nostre miserie sceglie anche noi per mangiatoia, grotta, casetta, dove può
è nato il Salvatore. L’apparenza esterna non conta, ciò che conta è la pulizia interna e
apertura del cuore per accogliere Gesù. Non dimentichiamo che con Gesù arrivano anche i pastori,
i peccatori, i malati, i disprezzati… poi, sì, esige una porta grande e nobile
accogliere tutti come fratelli. Non possiamo mettere all’ingresso il solito: “Riserviamo
il diritto di ammissione”, perché Gesù, da buon messicano, arriva accompagnato da tutto il suo
fratelli, senza fare distinzioni per chi accetta il loro invito. Rompi quegli abissi
Si aprono tra poveri e ricchi. Distruggi le barriere che separano. Conosciamo già il suo stile: scegliere
Ai più piccoli non importa il rumore o il pianto dei bambini e per tutti è come il pane, come il pane? Per tutti diventa cibo, luce e vita! Quindi, se vogliamo davvero offrire il ns
cuore come casa, prepariamoci alle conseguenze perché dovremo vivere secondo lo stile di
Gesù e trascorriamo un Natale alle sue condizioni, ma se non siamo disposti a tutto questo
rischi, perché allora continuiamo a dirci cristiani?
È l’ultimo giorno di questo Avvento e contemplare così da vicino la nascita di Gesù ci costringe
chiederci: come accogliere Dio-Bambino che diventa presenza viva e concreta in mezzo a noi? Come vivrò e come esprimerò tenerezza verso questo Dio che si avvicina fino a diventare uno di noi? Come farò a dare calore e compagnia al neonato nel mio cuore e nella mia casa?
Signore, attraverso l’annuncio del tuo Angelo, hai fatto conoscere a Maria il tuo disegno d’amore
salvezza e l’hai resa partecipe dell’Incarnazione, donaci di aprire il nostro cuore e
diventare, attraverso il tuo Spirito, casa e porta dove Gesù nasce e dove
Benvenuti, uomini tutti, perché sono nostri fratelli. Amen.
Gabriel Hernán, il seminarista che vuole far uscire l’Honduras dalla violenza
18 dicembre, Avvento
Solidarietà in tempi di crisi: un dono di speranza per i bambini di Valencia
Preparare il cuore dei bambini al Natale: idee per vivere l’Avvento in famiglia