01 Aprile, 2025

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Ragioni per non discutere o rimproverare

Imparare a lasciare andare: l’importanza di lasciare andare le cose banali nella vita familiare

Ragioni per non discutere o rimproverare
Foto de Mateusz D en Unsplash

Molti genitori mi dicono che hanno la sensazione di passare la giornata a rimproverare. D’altra parte, ci sono anche mamme che mi dicono che hanno la sensazione di passare la giornata a litigare con i loro mariti.

Ci sono momenti nella vita in cui sembra che tutta la comunicazione a casa sia negativa, sia difettosa e ci parliamo a malapena per commentare come è andata la nostra giornata, tanto meno per dirci qualcosa di carino.

Con il poco tempo che il lavoro ci lascia – la fretta con cui usciamo di casa ogni mattina e la stanchezza con cui arriviamo ogni pomeriggio – è probabile che ci siano momenti in cui ci sarà difficile saper trasmettere un po’ pace.

La domanda è: dobbiamo rimproverare per tutto? Ci sono così tante cose su cui discutere?

A volte pretendiamo troppo da noi stessi e ancora di più da chi ci circonda. Ma in realtà ci sono molte cose che dobbiamo trascurare.

In particolare penso agli incidenti. Non mi riferisco a un bambino che si è bruciato con il ferro o al nostro coniuge in un incidente totale, ma a quelle piccole disattenzioni quotidiane:

Il bambino che lancia il bicchiere sul tavolo (so che succede tutti i giorni, ho quattro figli)

E si dimentica anche l’agenda in classe (so che gliel’avevi ricordato quando lo hai lasciato sulla porta della scuola)

Il piatto vuoto all’interno del frigorifero.

La colonna del garage, che sembra muoversi. (La settimana scorsa mi hanno inviato un messaggio che diceva “Se l’attrito fa l’amore, mia moglie sposerà la colonna del garage.”)

Devi vedere come si comportano gli uomini quando la loro macchina li investe!

Se è stato negligente, il rimprovero non è giustificato. Dovremo piuttosto cercare le ragioni per cui si verifica così spesso. La prima cosa che dovrai fare è controllare la tua vista. Se va bene, assicurati che lo sviluppo neuromotorio sia adeguato e un test di memoria non farebbe male.

Certo che devi prenderti cura delle cose! Certo che devi fare attenzione Ma con tutte le cose che ci sono durante la giornata da correggere, toglieremo i piedi dalla pentola a causa del latte versato? Vai adesso!

La verità è che ci sono persone che hanno la vocazione di copiloti. Tutto il giorno dando istruzioni e correggendo chi fa le cose diversamente da loro:

– Dove vai a casa di tua madre?

– Perché tieni i libri nel cassetto? Mettili subito nel tuo zaino!

– Metti bene i piatti in lavastoviglie, dal più grande al più piccolo! (Questo è il mio hobby).

Una volta un padre “boicottò” la mia proposta di far rifare il letto al figlio di 10 anni la mattina perché la stanza doveva essere arieggiata per non meno di 45 minuti.

E questo è solo un esempio, ognuno di noi ha le sue stranezze.

Ebbene, se per te è così importante, fallo!, e lascia stare gli altri che hanno cose più importanti da fare.

So già che la cosa del vetro succede tutti i giorni, che la colonna incontra solo lei e che solo lui lascia le chiavi e il portafoglio sul tavolo d’ingresso.

E? Meno male che in questo modo gli errori si diffondono in tutta la famiglia. Sicuramente c’è anche chi non ha mai rotto un piatto, normale, non pulisce mai.

Ebbene sì, le auto si sfregano, gli occhiali cadono e le agende vengono dimenticate (e talvolta anche il maglione, il cappotto e perfino una scarpa), ma onestamente, essere come sono alcune persone significa elevare i disagi alla categoria delle tragedie.

E non dico di non arrabbiarti, non inizierai ad applaudire, ma sii comprensivo, indirizza la tua rabbia altrove e pensa a quello che ti piace così tanto e che desideri così tanto dalla persona che ha commesso l’errore. E comunque, se hai difficoltà a trovare qualcosa di piacevole a cui pensare, è un segno che dovresti fare qualcosa che li renda felici.
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Nacho Calderón Castro

Nacho es el fundador y director del Instituto de Neuropsicología y Psicopedagogía Aplicadas (INPA) en Madrid, España y forma parte del equipo de Neurological Rehabilitation International Consultants, dirigiendo su centro en Laredo, Texas, tareas que compatibiliza impartiendo conferencias en centros de enseñanza, desde jardines de infancia hasta universidades. Ha sido colaborador con con el programa de radio La Mañana de COPE, dirigido por Javi Nieves durante los cursos 2012 – 2014 y es profesor del Instituto de Estudios Familiares – IDEFA. En el año 2013 fue llamado por el Dr. Unruh para continuar su labor en Estados Unidos. Para realizar tal tarea y en reconocimiento a su trayectoria profesional, el gobierno de aquel país le ha concedido el visado 01, otorgado a personas con “habilidades extraordinarias”. Desde mayo de 2017 Nacho ha trasladado esta consulta a Pachuca, en el estado de Hidalgo, en México, y de ese modo trabaja junto con Iliana Guevara Rivera, con quien comparte una trayectoria profesional desde noviembre de 1992. Nacho Calderón atiende por tanto a pacientes en México a lo largo de tres meses al año – febrero, junio y octubre -, dedicando ocho meses a la atención de pacientes en España. Licenciado en Psicología, comenzó su labor profesional en los Institutos para el Logro del Potencial Humano en Filadelfia, junto con Glenn, Janet y Douglas Doman, donde estuvo durante dos años completos. Durante este periodo atendió a familias en Filadelfia, Fauglia (Italia) y Tokio (Japón). A su regreso a España en 1995, fue co-fundador de la asociación Institutos Fay para la Estimulación Multisensorial. Nacho trajo el primer Audiokinetron (para el tratamiento Bèrard) que hubo en nuestro país. En 1997 comenzó su formación como evaluador con el método IRLEN, tras su paso por el IRLEN Center de Helen Irlen en California, se convirtió en 1999 en el responsable de dicho método en la península. En el curso de 1997-98, completó su formación en reflejos primitivos de la mano de Peter Blythe y Sally Goddar. Más tarde continuaría su formación junto con Kjelt Johansen, Harald Blomberg y Beatriz y Sonia Padovan. Ha sido instructor KUMON durante más de 10 años y ha dado conferencias en Bélgica, Italia, Alemania y Reino Unido. Nacho ha sido profesor en el Master de diseño infantil en espacio y producto del Instituto Europeo de diseño y en la actualidad compagina toda su labor clínica con la formación en el Master para la formación del profesorado de la Universidad Rey Juan Carlos.