Polonia: Dipingere il cattolicesimo di nuovo

Continua il fruttuoso progetto per incontrare arte e religione

Wlodzimierz Redzioch

Il progetto chiamato “Dipingi di nuovo il cattolicesimo” è stato ideato da due istituzioni: l’Istituto di Cultura di S. Giovanni Paolo II della Pontificia Università Angelicum di Roma e la Fondazione San Nicola, con sede in Polonia. Come ha spiegato il mons. prof. Jacek Grzybowski, vescovo ausiliare di Varsavia-Praga, serve per “promuovere l’incontro tra arte e religione, Chiesa e artisti. In tal modo, assicurare la continuità del messaggio evangelico anche attraverso la promozione delle opere d’arte. Opere belle, sagge e profonde, che con la loro visione artistica mostreranno le grandi opere di Dio”.

Nell’anno 2021 gli organizzatori avevano proposto ad un gruppo di rinomati pittori polacchi di dipingere la figura di Gesù Misericordioso conosciuto al grande pubblico mediante due quadri: uno, dipinto dall’artista polacco Eugeniusz Kazimirowski (suor Faustina e il suo confessore, padre Sopocko, seguirono da vicino il lavoro del pittore), che si trova attualmente nel santuario di Vilnius in Lituania; il secondo, dipinto da Adolf Hyla nel 1943, che è esposto nella cappella delle suore a Cracovia-Lagiewniki.

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Come ha spiegato l’ideatore del progetto, Dariusz Karlowicz, presidente della Fondazione San Nicola, già dall’inizio si pensava che l’iniziativa di dipingere di nuovo l’immagine di Gesù Misericordioso fosse solo la prima tappa delle altre attività previste per il futuro. Negli anni a seguire, gli organizzatori avrebbero invitato gli artisti ad affrontare altri temi essenziali per la fede cristiana, presenti nell’arte del passato e divenuti patrimonio culturale del mondo. E così si è deciso di seguire il cammino dei misteri del Rosario. Perciò l’anno successivo i pittori, insieme a teologi, biblisti, storici dell’arte e filosofi, hanno affrontato il primo mistero gaudioso: l’Annunciazione. È stata un’enorme sfida spirituale, intellettuale e, ovviamente, pittorica.

Invece quest’anno l’Istituto di Cultura San Giovanni Paolo II e la Fondazione San Nicola hanno invitato gli artisti ad affrontare un nuovo tema: il secondo mistero gaudioso: Maria fa visita alla cugina Elisabetta. Il 14 novembre a Varsavia, nel seminterrato della cattedrale dedicata a San Floriano è stata inaugurata una mostra di 20 quadri degli artisti polacchi che hanno voluto affrontare questo secondo mistero del Rosario.

“È difficile credere che la prima mostra abbia avuto luogo solo due anni fa. Sono successe molte cose in questo periodo: crescono il numero delle mostre e le città che le hanno ospitate. Ci sono sempre più seminari e incontri alle spalle. Prima che ce ne rendessimo conto, l’idea di dipingere nuovamente il cattolicesimo ha portato alla creazione di una comunità di artisti e intellettuali interessati alla rinascita dell’arte sacra occidentale” – ha affermato il dott. Karłowicz, inaugurando la mostra “La Visitazione”. Il curatore ha ringraziato gli artisti che “hanno accettato questo viaggio comune” partecipando al progetto “Dipingere di nuovo il cattolicesimo” previsto per 21 anni per illustrare i 20 misteri del Rosario.

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Erano presenti quasi tutti gli artisti partecipanti al progetto, tra cui: Ewa Czwartos, Bogna Podbielska, Beata Stankiewicz, prof. Grzegorz Wnęk, Krzysztof Klimek, Wojciech Głogowski, Jacek Dłużewski, Ignacy Czwartos, Jacek Hajnos OP. “Il luogo adatto per la pittura sacra non è la galleria d’arte, ma la Chiesa, per questo motivo consideriamo un onore speciale avere per il nostro progetto il patrocinio spirituale dei pastori della diocesi di Varsavia-Praga” – ha aggiunto Karłowicz.


L’apertura è stata preceduta da una Santa Messa celebrata dal Vescovo di Varsavia-Praga, mons. Romuald Kamiński; hanno concelebrato, tra gli altri, con i vescovi ausiliari mons. Jacek Grzybowski e mons. Tomasz Sztajerwald.

Mons. Kamiński, riferendosi al mistero della Visitazione cioè al tema della mostra, ha detto che “Maria insegna una cosa importante, che è il servizio agli altri”. Invece mons. Grzybowski ha spiegato il più profondo significato delle opere: “Quando ammirerete queste immagini e le guarderete, cercate di vedere non solo la scena ben nota dell’incontro di due sante donne, Elisabetta e Maria, ma anche ciò che esprime il Vangelo letto oggi, che ‘il regno di Dio è in mezzo voi'”. Ha sottolineato che gli artisti-pittori “hanno voluto catturare tutto ciò nell’incontro di quattro persone: Maria, Gesù, Elisabetta e Giovanni, personificando la bellezza del regno di Dio, la bellezza dell’amore, del servizio e della pace. Questa bellezza trasforma tutto, annuncia la venuta del mondo nuovo, del Nuovo Testamento, della missione redentrice di Cristo. Lasciamo quindi che queste immagini ci facciano riflettere sul fatto che il regno di Cristo deve essere tra noi e che la nostra generazione, non altre, deve assumersene la responsabilità”.

La mostra con le opere che rappresentano la Visitazione sarà presentata, come i precedenti cicli di pitture, anche a Roma, nel cuore del cattolicesimo. In questo gli ideatori polacchi del progetto “Dipingere il cattolicesimo di nuovo” vogliono incoraggiare a intraprendere progetti simili anche negli altri Paesi. La Via pulchritudinis si presenta sempre come una via privilegiata per portare molti all’incontro col Cristo, Bellezza della Santità Incarnata.