Perché la morte non deve far paura ai cristiani

Commemorazione dei defunti: la bella consuetudine di pregare nei cimiteri

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(C) Vatican Media

Nel giorno della commemorazione dei fedeli defunti, che segue quello di Tutti i Santi, in cui la Chiesa ci invita a pregare per quanti ci hanno preceduto e hanno completato il cammino terreno, proponiamo una riflessione sulla realtà della morte e sul modo cristiano di affrontarla di don Rafael Mosteyrín.

Sebbene sia normale che tutti vogliamo vivere il più possibile, siamo mortali. Per i cristiani questo non è un problema ma un cambiamento di vita, verso una vita per sempre. Crediamo questo perché confidiamo nel Signore, che ci ha detto di avere il potere di risuscitarci. Per questo non bisogna aver paura della morte.

Essere sempre pronti

La maggior parte delle persone muoiono anziane, ma non sempre è così. È bene essere sempre pronti per la nostra morte. Il miglior modo di prepararsi ad andare in Cielo è essere in grazia di Dio. E per questo è opportuno confessarsi frequentemente, che è il modo di stare in pace con Dio. Ogni tanto, soprattutto in un giorno come quello di oggi, è bene pensare a come va la nostra vita, a quanto amiamo Dio e se vogliamo essere santi. Così ci prepariamo a ricevere la morte dove Dio voglia, come Dio voglia, quando Dio voglia. Dio è un padre buono e per questo confidiamo che verrà al momento più opportuno.

Un buon cristiano vive e muore contento

Se abitualmente ci siamo sforzati di seguire Dio, lui ci riceverà perché è sempre fedele. Un buon cristiano è sempre contento, anche nell’ora della morte. E vuole che quanti lo accompagnano lo vedano sorridere. Si tratta di cambiare casa, di uscire dalle cose della terra per andare a Dio. In ogni modo, è logico che tutti, santi compresi, vogliano vivere il più possibile. Si tratta di approfittare al massimo del tempo che Dio vuole che rimaniamo sulla terra. Sarebbe più comodo desiderare di morire per pigrizia, di non fare altre opere di amore di Dio e per gli altri. Gli anni non contano per quanti amano Dio, che si vedono sempre giovani, perché hanno il desiderio di vivere sempre meglio, come buoni figli.

Pregare nei cimiteri

Il giorno della commemorazione dei defunti è una buona consuetudine andare a pregare in un cimitero. È una parola cristiana che significa dormitorio. Lì possiamo chiedere a Dio che quanti sono lì sepolti si purifichino rapidamente e passino quanto prima dal purgatorio al Cielo. La nostra preghiera, soprattutto la nostra petizione nella Santa Messa, li aiuta molto.


Quando Gesù resuscita tre persone nei suoi tre anni di predicazione, ci dimostra di aver potere sulla morte. Così farà con ciascuno di noi. Poi verrà il premio del Cielo, quando saremo pronti, o la separazione definitiva da Dio, se lo abbiamo sempre respinto nella nostra vita. Gesù, nel risuscitare se stesso, ci dimostra una volta di più che non è solo un uomo ma Dio. E ci rende immortali dopo questa breve vita sulla terra.