Pentecoste: lo Spirito Santo, grande alleato

Riflessione sulla solennità in cui si celebra la “rinascita” della Chiesa

Pentecoste

Il sacerdote Francisco José Delgado Alonso offre ai lettori di Exaudi questo articolo sulla festa di Pentecoste che si celebra oggi.

Alcuni giorni fa Papa Francesco ha parlato della Pentecoste come del compleanno della Chiesa. Grazie alla venuta del Paraclito, gli apostoli ebbero il coraggio di uscire a predicare il Vangelo di Gesù. È fondamentale riconoscere l’importanza che ha lo Spirito Santo nella vita di ogni cristiano, di ognuna delle nostre comunità, delle nostre parrocchie. Così, possiamo imparare come Egli sia il grande alleato per raggiungere la nostra meta, la santità.

Una solennità tra le più importanti

Pentecoste è una delle solennità più importanti tra le celebrazioni della Chiesa cattolica. celebriamo la venuta della Terza Persona della Santissima Trinità cioè lo Spirito Santo. Gesù, dopo la sua ascensione al cielo, mandò lo Spirito Santo ai suoi discepoli.

Cinquanta giorni dopo la domenica di Pasqua, celebriamo questa domenica la festa di Pentecoste, mantenendo il nome e il calendario dell’antica festa ebraica, che ricorda l’arrivo del popolo liberato dalla schiavitù al Monte Sinai, dove si realizzò l’Alleanza che costituì Israele come popolo, e non un popolo qualsiasi ma il popolo di Dio. “Io sarò il vostro Dio e voi sarete il mio popolo”.

Allo stesso modo nella prima Pentecoste cristiana, nel giorno in cui lo Spirito di Gesù risorto scende sulla comunità del Cenacolo, si compie la nuova alleanza, segnata dal sangue del Crocifisso e nasce un nuovo popolo di Dio, la sua Chiesa.

Oggi rinasce la Chiesa

Potremmo dire che oggi è il compleanno della Chiesa, se questo fosse un semplice ricordo di quell’avvenimento di Gerusalemme, quando gli apostoli, riuniti in preghiera con la Madre del Signore, ricevettero la forza e i doni dello Spirito Santo, per essere i testimoni di Cristo e le colonne su cui si fonda la Chiesa, popolo e famiglia di coloro che ascoltano la Parola e la mettono in pratica.


Però più che un compleanno celebriamo una nuova nascita, perché Pentecoste non è qualcosa avvenuta solo nel passato, non è un bel ricordo, non è la prima pagina della storia della Chiesa. Pentecoste non è “avvenuta” ma “avviene”, la venuta dello Spirito non finì nel Cenacolo, né finisce oggi, né finirà mai perché l’effusione dello Spirito del Dio eterno non può limitarsi a uno spazio né a un tempo.

Per questo oggi non “ricordiamo” Pentecoste ma la “celebriamo”. Non ricordiamo che nacque la Chiesa ma che “rinasce”, non ricordiamo che si cominciò a scrivere la sua storia ma che si aggiorna. La Chiesa vive “in stato permanente di Pentecoste”, perché la forza dello Spirito ci fa sperimentare, ogni giorno, la presenza di Dio e il suo amore di Padre espresso in Colui che diede la vita per quelli che amava.

Lo Spirito Santo vivifica

Nel nuovo popolo di Dio, la Chiesa, senza la presenza dello Spirito, Dio resterebbe lontano; Gesù sarebbe solo un personaggio del passato; il Vangelo non sarebbe la buona notizia ma un libro che racconta cose belle e buone come tante altre opere scritte che dilettano la nostra anima. La stessa Chiesa sarebbe un’associazione puramente umana, come qualsiasi altra, di persone che simpatizzano per una certa ideologia e che potrebbe perfino trasformarsi in una buona ONG; la missione evangelizzatrice sarebbe puro proselitismo; il culto, un mucchio di azioni magiche per ottenere benefici dalla divinità… solo la presenza e la potenza dello Spirito Santo può vivificare, rafforzare, liberare e divinizzare ogni azione ecclesiale e umana.