Il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato della Santa Sede, ha rivolto gli auguri di “molta saggezza” al neo-presidente degli Stati Uniti, Donald J. Trump. Nell’ambito di una conferenza su “Lo spirito di Ginevra: l’impatto dell’intelligenza artificiale sul diritto internazionale umanitario” per il 75° anniversario delle Convenzioni di Ginevra, Parolin ha risposto alle domande della stampa sul recente risultato elettorale che ha portato Trump alla presidenza bianca Casa.
“All’inizio del suo mandato gli auguriamo molta saggezza perché questa è la virtù principale dei governanti secondo la Bibbia”, ha detto Parolin.
Il Cardinale ha sottolineato la necessità che Trump agisca come presidente dell’intero Paese, cercando di superare la polarizzazione evidente nel recente periodo elettorale. Inoltre, a nome della Santa Sede, ha espresso l’auspicio che Trump possa essere un elemento di pacificazione nei conflitti globali.
Umiltà e volontà di porre fine alle guerre
Parolin ha fatto riferimento alle promesse di Trump di porre fine alle guerre, un’affermazione fatta durante la sua campagna elettorale e ribadita dopo la sua vittoria al Palm Beach Convention Center. “Aspettiamo, aspettiamo,” disse Parolin, “non credo che nemmeno lui abbia la bacchetta magica.” Ha sottolineato che per porre fine alle guerre ci vuole molta umiltà e volontà, cercando sempre gli interessi generali dell’umanità al di sopra di quelli particolari.
Il cardinale ha anche espresso cautela riguardo alle preoccupazioni di ucraini e palestinesi che la pace possa essere raggiunta a loro spese. “Vedremo”, ha commentato Parolin, sottolineando la necessità di tempo per valutare le proposte concrete che Trump presenterà.
Una politica di immigrazione sensata
Riguardo alla posizione di Trump sull’immigrazione, Parolin ha ricordato la chiara posizione del Papa e della Santa Sede a favore di una politica saggia che non arrivi agli estremi come la deportazione di massa degli immigrati clandestini. “Il Papa ha dato indicazioni molto precise su questo tema. Credo che sia l’unico modo per affrontare il problema e risolverlo in modo umano”, ha sottolineato.
Difesa della vita e ricerca del consenso
Parolin ha sottolineato che, nonostante le differenze, ci sono temi che uniscono, come la difesa della vita e la condanna dell’aborto. Ha sostenuto una politica comune che cerchi di unire il consenso invece di polarizzare e dividere. “Spero che la difesa della vita che Trump ha assicurato durante il suo mandato possa allargare i consensi”, ha affermato il Cardinale.
Rapporti con la Santa Sede e dialogo con la Cina
Parolin ha assicurato che i rapporti tra la Santa Sede e la nuova amministrazione statunitense proseguiranno, sottolineando l’opportunità di dialogare e trovare nuovi punti di consenso a beneficio del bene comune e della pace nel mondo.
Parolin ha infine ricordato che il dialogo con la Cina continua nonostante le tensioni del passato, ricordando il rinnovo dell’Accordo sulla nomina dei vescovi per altri quattro anni lo scorso ottobre. Ha sottolineato che l’interesse della Santa Sede per la Cina è “essenzialmente ecclesiale” e che nelle valutazioni di questo dialogo vanno evitate concezioni politiche.