Il Pontefice è stato accolto dal neoeletto Cardinale Baldassare Reina, Vicario Generale di Sua Santità per la Diocesi di Roma, e dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Il Papa ha pregato insieme ai fedeli presenti e a coloro che hanno seguito la cerimonia attraverso i media. Sono stati intonati inni e litanie in onore della Beata Vergine.
Il Santo Padre ha offerto un tributo floreale, si è raccolto in preghiera e ha pronunciato una breve invocazione. Ha fatto riferimento alla preparazione per il Giubileo Ordinario del 2025, che inizierà tra 16 giorni, assicurando che «sarà un messaggio di speranza per l’umanità tormentata da crisi e guerre». Ha anche menzionato le numerose opere in corso a Roma in vista di questo grande evento, riconoscendo la loro importanza e necessità, ma ricordando che «il vero Giubileo non è fuori, è dentro».
«È dentro che dobbiamo lavorare per preparare la via al Signore che viene».
Ecco il testo integrale della preghiera del Santo Padre:
Vergine Immacolata,
oggi è la tua festa e ci raccogliamo intorno a te.
I fiori che ti offriamo esprimono
il nostro amore e gratitudine
ma tu vedi e apprezzi soprattutto quei fiori nascosti
che sono le preghiere, i sospiri, le lacrime,
specialmente dei piccoli e dei poveri.
Madre nostra, Roma si prepara per un nuovo Giubileo
che sarà un messaggio di speranza per l’umanità
tormentata da crisi e guerre.
Per questo, ci sono lavori dappertutto nella città:
questo -lo sai- causa non pochi disagi,
ma è un segno che Roma è viva,
si rinnova, cerca di adattarsi ai bisogni,
per essere più accogliente e più funzionale.
Ma il tuo sguardo di Madre vede oltre.
E mi sembra di sentirti dire
saggiamente: «Figli miei,
questi lavori sono buoni, ma state attenti:
non dimenticate le opere dell’anima!
Il vero Giubileo non è fuori, è dentro:
dentro di voi, nei vostri cuori,
nelle relazioni familiari e sociali.
È dentro che dobbiamo lavorare per preparare
la via al Signore che viene».
Madre Immacolata, ti ringraziamo!
Questa tua indicazione ci fa bene,
ne abbiamo tanto bisogno, perché, senza volerlo,
rischiamo di rimanere totalmente assorbiti
dall’organizzazione, dalle cose da fare,
e allora la grazia dell’Anno Santo,
che è un tempo di rinascita spirituale
di perdono e di liberazione sociale,
questa grazia del Giubileo è zittita.
Sicuramente eri presente nella sinagoga di Nazaret
quel giorno in cui Gesù predicò per la prima volta
alla gente del suo paese.
Lesse il libro del profeta Isaia:
«Lo Spirito del Signore è su di me;
per questo mi ha unto
e mi ha mandato a portare il lieto annuncio ai poveri
a proclamare la liberazione ai prigionieri
e ai ciechi la vista
a rimettere in libertà gli oppressi
a proclamare l’anno di grazia del Signore» (Lc 4,18-19).
Poi si sedette e disse: «Oggi si è compiuta
questa Scrittura che avete ascoltato» (v. 21).
Tu eri lì, in mezzo al popolo stupito.
Eri orgogliosa di Lui, tuo Figlio,
e allo stesso tempo prevedesti il dramma
della chiusura e dell’invidia, che genera violenza.
Hai vissuto questo dramma
e lo fai sempre, con il tuo cuore immacolato
pieno dell’amore del Cuore di Cristo.
E anche oggi, Maria, ci ripeti: «Ascoltatelo!
Ascoltatelo e fate quello che vi dirà» (cfr Gv 2,5).
Grazie, Madre Santa! Grazie perché anche
in questo tempo povero di speranza,
ci dai Gesù, la nostra Speranza!
Le parole del Papa sono un potente promemoria che, mentre le preparazioni fisiche per il Giubileo sono importanti, la vera trasformazione e preparazione devono avvenire nei nostri cuori e nelle nostre anime. Avvicinandoci al Giubileo del 2025, concentriamoci su queste “opere dell’anima” per accogliere veramente il Signore.