Il Papa, nelle sue parole dopo l’Angelus di questa domenica, 27 novembre 2022, ha espresso la sua vicinanza ai popoli di Palestina e Israele.
Prego per le vittime dell’Isola d’Ischia, colpita da un’alluvione.
Infine, il Santo Padre ha salutato i fedeli e i pellegrini riuniti in Piazza San Pietro, E auguro a tutti una buona domenica e un buon cammino di Avvento
Ecco le parole del Papa dopo la preghiera dell’Angelus, fornite dalla Sala Stampa della Santa Sede:
Dopo l’Angelus
Cari fratelli e sorelle!
Seguo con preoccupazione l’aumento della violenza e degli scontri che da mesi avvengono nello Stato di Palestina e in quello di Israele. Mercoledì scorso due vili attentati a Gerusalemme hanno ferito tante persone e ucciso un ragazzo israeliano; e lo stesso giorno, durante gli scontri armati a Nablus, è morto un ragazzo palestinese. La violenza uccide il futuro, spezzando la vita dei più giovani e indebolendo le speranze di pace. Preghiamo per questi giovani morti e per le loro famiglie, in particolare per le loro mamme. Auspico che le autorità israeliane e palestinesi abbiano maggiormente a cuore la ricerca del dialogo, costruendo la fiducia reciproca, senza la quale non ci sarà mai una soluzione di pace in Terra Santa.
Sono vicino alla popolazione dell’Isola d’Ischia, colpita da un’alluvione. Prego per le vittime, per quanti soffrono e per tutti coloro che sono intervenuti in soccorso.
E ricordo anche Burkhard Scheffler, morto tre giorni fa qui sotto il colonnato di Piazza San Pietro: morto di freddo.
Saluto con affetto tutti voi, provenienti dall’Italia e da vari Paesi, in particolare i pellegrini di Varsavia e di Granada, i rappresentanti della comunità romena e quelli della comunità di Timor Orientale presenti a Roma, come pure gli ecuadoregni che celebrano la festa della Madonna di El Quinche. Saluto i volontari della Croce Rossa di Acerenza, l’Ente Nazionale Pro Loco d’Italia, i fedeli di Torino, Pinerolo, Palermo, Grottammare e Campobasso. Un grazie speciale rivolgo ai panificatori italiani, con l’augurio di poter superare le attuali difficoltà.
Saluto i partecipanti alla Marcia che si è svolta questa mattina per denunciare la violenza sessuale sulle donne, purtroppo una realtà generale e diffusa dappertutto e utilizzata anche come arma di guerra. Non stanchiamoci di dire no alla guerra, no alla violenza, sì al dialogo, sì alla pace; in particolare per il martoriato popolo ucraino. Ieri abbiamo ricorda la tragedia dell’Holodomor.
Rivolgo il mio saluto al segretariato del FIAC (Forum Internazionale di Azione Cattolica), riunito a Roma in occasione dell’VIII Assemblea.
E auguro a tutti una buona domenica e un buon cammino di Avvento. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!