Il Papa ha accolto in udienza privata il team di Uniservitate, il programma globale per la promozione dell’apprendimento-servizio solidale nelle Istituzioni Cattoliche di Educazione Superiore.
Durante l’incontro, Papa Francesco ha sottolineato l’importanza del programma Uniservitate del Centro Latinoamericano di Apprendimento e Servizio Solidale, affermando che “risponde con coerenza alle intenzioni del Patto Educativo Globale coltivando itinerari formativi che coinvolgono tutti.” Ha poi aggiunto: “Un proverbio africano afferma che per educare un bambino serve un intero villaggio, costruiamo dunque un villaggio dell’educazione dove condividere l’impegno a promuovere relazioni umane positive e culturalmente valide”.
Riguardo all’idea che “non possiamo cambiare il mondo se non cambiamo l’educazione”, il Santo Padre ha riflettuto: “è interessante vedere come Uniservitate abbia sviluppato il metodo pedagogico di ‘apprendimento-servizio’, coltivando la responsabilità comunitaria tra gli studenti attraverso progetti sociali che fanno parte integrante del loro percorso accademico.”
In un’altra parte del suo discorso, in linea con la proposta di Uniservitate, Francesco ha sottolineato che “l’educazione si fa con la testa, le mani e il cuore.” Ha precisato che una delle sfide del mondo educativo è “difendersi dalle ideologie” che, “qualunque esse siano,” sono “nemiche della maturità.”
Nel contesto dell’udienza privata con il Santo Padre, gli studenti hanno offerto poster che riassumono i progetti di apprendimento-servizio solidale vincitori del Premio Uniservitate 2024. María Nieves Tapia, direttrice del Centro Latinoamericano di Apprendimento e Servizio Solidale (CLAYSS), ha colto l’occasione per consegnare al Papa una copia de “La solidarietà come futuro dell’educazione”, la prima pubblicazione realizzata congiuntamente dall’Ufficio UNESCO per l’America Latina e i Caraibi e dal CLAYSS, in cui si mettono in dialogo le dichiarazioni dell’UNESCO sul futuro dell’educazione con esperienze di apprendimento-servizio solidale dell’area iberoamericana.
Uniservitate, un esempio di alleanza educativa
Da parte sua, il cardinale José Tolentino de Mendonça, ha riflettuto: “Oltre alla imprescindibile riflessione teorica, è importante pure l’azione che ci spinge ad aprirci agli altri e a metterci in rete (…). La rete Uniservitate è un esempio di alleanza educativa, attenta alla ricchezza della diversità culturale di ogni popolo.”.
Ha espresso queste parole durante l’incontro con le autorità di Uniservitate e i rettori delle università che fanno parte del programma di promozione dell’apprendimento-servizio solidale nelle Istituzioni Cattoliche di Educazione Superiore. In questo contesto, ha affermato: “Questa metodologia del “Servizio-apprendimento” (Service Learning), non si preoccupa solo dell’aspetto metodologico-didattico dell’apprendimento, ma soprattutto di quello umano”. E ha aggiunto: “La metodologia pedagogica di “Uniservitate” declina altri tre termini che sono diventati un trinomio indissolubile nell’idea educativa di Papa Francesco, e cioè “mente-mani-cuore””.
L’educazione come cammino verso un mondo più fraterno e solidale
Il V Simposio Globale Uniservitate, che ha riunito rappresentanti, docenti, ricercatori e studenti da tutto il mondo per esplorare e condividere le migliori pratiche nell’integrazione dell’apprendimento-servizio solidale nell’educazione superiore cattolica, si è concluso ieri a Roma. Alla chiusura dell’incontro, si è tenuta una messa per tutto il team di Uniservitate nella Basilica di San Pietro, presieduta da Monsignor Paul Tighe, Segretario del Dicastero per la Cultura e l’Educazione.
Facendo un bilancio del V Simposio, María Rosa Tapia, coordinatrice del programma Uniservitate, ha affermato: “In questo spazio abbiamo cercato di dimostrare che è possibile riunirsi con tutte le nostre differenze, dai cinque continenti, con le nostre realtà, con le nostre guerre che ognuno ha, per unirci in una pace unica.” Ha espresso il desiderio che “sia questa pace a permetterci di tornare alle nostre università e, come ci ha detto il Cardinale Tolentino de Mendonça, che le nostre università siano quelle case del cuore, aprendo le porte ai nostri studenti, per dialogare con altri docenti, aprendo le porte del rettorato, aprendo le porte dell’università stessa, sia possibile incontrarci davvero.”
Ha infine invitato i membri di Uniservitate a continuare la loro missione dicendo: “Il mondo ha bisogno di noi. Allora, siamo quei guerrieri dello spirito umano, continuiamo ad accendere la fiaccola della pace e dimostriamo che attraverso l’educazione possiamo collaborare a un mondo realmente più fraterno e solidale.”
Durante due giorni, oltre 200 persone provenienti da 56 Istituzioni Cattoliche di Educazione Superiore hanno partecipato all’incontro, che si è svolto sotto il tema “Trasformare l’educazione superiore dall’interno”. “L’apprendimento-servizio non è solo un lavoro pratico degli studenti, non è solo offrire un servizio alla comunità, implica trasformare il modo in cui insegniamo, e quindi cerchiamo di trasformare l’università dall’interno, dal modo in cui si insegna e si fa ricerca,” ha dichiarato María Nieves Tapia sul tema del Simposio di quest’anno.
L’incontro è servito anche per condividere riflessioni sui percorsi possibili per istituzionalizzare l’apprendimento-servizio solidale nelle Istituzioni Cattoliche di Educazione Superiore e ha approfondito la spiritualità del servizio, esplorando le connessioni tra questi temi.
Il V Simposio, organizzato da Uniservitate e dall’Università LUMSA, ha affrontato inoltre le intersezioni tra il Patto Educativo Globale, gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS) e le buone pratiche nell’apprendimento-servizio solidale, esponendo anche ricerche in corso.
Premio Uniservitate 2024
Il V Simposio è stato anche l’occasione per studenti e docenti protagonisti dei progetti vincitori del Premio Uniservitate 2024 di condividere le loro esperienze. In questa seconda edizione del premio, che riconosce le migliori iniziative di apprendimento-servizio solidale nell’educazione superiore cattolica a livello mondiale, sono stati presentati 311 progetti dai cinque continenti. Di questi, 14 hanno ricevuto il primo premio e altri 14 hanno ricevuto menzioni speciali.
“L’apprendimento-servizio non riguarda solo l’imparare dalla comunità, è una forma di solidarietà per trasformare la comunità,” ha detto Caroline Nthenya, studentessa dell’Università di Tangaza e una delle vincitrici del Premio Uniservitate. Per lei, “l’apprendimento-servizio richiede una mente aperta; perché non si tratta solo di trarre benefici dall’apprendimento come studente, ma di condividere quella conoscenza per trasformare la comunità.”
Il programma Uniservitate è sostenuto dalla Fondazione Porticus e dal Centro Latinoamericano di Apprendimento e Servizio Solidale (CLAYSS).
Coloro che desiderano rivedere le sessioni del Simposio possono farlo tramite il canale YouTube di Uniservitate (in inglese) e di CLAYSS (in spagnolo).
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Su Uniservitate
È un programma che accompagna la trasformazione delle Istituzioni Cattoliche di Educazione Superiore (ICES) attraverso l’istituzionalizzazione dell’apprendimento-servizio solidale, formando agenti di cambiamento impegnati con la società secondo la dottrina sociale della Chiesa. È un’iniziativa guidata da Porticus e coordinata da CLAYSS, a sostegno del Patto Educativo Globale promosso da Papa Francesco. Creata nel 2019, la rete globale Uniservitate è presente in 26 paesi dei 5 continenti attraverso alleanze con oltre 33 università e istituzioni educative. Maggiori informazioni: www.uniservitate.org/es/que-es-uniservitate