Il colloquio telefonico tra Papa Francesco e il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden del 22 ottobre 2023 è stato un evento significativo che riflette l’impegno di entrambi i leader per la pace e la cooperazione internazionale.
Il comunicato vaticano che ha confermato la conversazione ha sottolineato che il tema principale è stato “le situazioni di conflitto nel mondo e la necessità di trovare vie di pace”. Ciò riflette la comune preoccupazione dei due leader per i conflitti in corso in Ucraina, in Medio Oriente e altrove.
Papa Francesco è stato un forte sostenitore della pace e della diplomazia e ha ripetutamente chiesto la cessazione della violenza in Ucraina. Anche il Presidente Biden ha espresso il suo impegno per la pace in Ucraina e ha fornito armi e assistenza umanitaria al Paese.
Oltre alla guerra in Ucraina, la conversazione telefonica ha toccato anche altre questioni di reciproco interesse, come il cambiamento climatico, la migrazione e lo sviluppo sostenibile. Si tratta di temi sui quali la Santa Sede e gli Stati Uniti hanno lavorato insieme in passato e probabilmente continueranno a farlo in futuro.
Nel complesso, la conversazione telefonica tra Papa Francesco e il Presidente Biden è stata un passo positivo nella promozione della pace e della cooperazione internazionale. È una testimonianza dell’impegno di entrambi i leader verso questi valori e probabilmente avrà un impatto positivo sul mondo.
L’appello all’Angelus
Ieri all’Angelus, il Pontefice, con il pensiero a Israele e alla Palestina, aveva rilanciato l’appello a far tacere le armi. E dicendosi addolorato per i terribili attacchi degli ultimi giorni all’ospedale anglicano e alla parrocchia greco-ortodossa, aveva chiesto di continuare a far arrivare gli aiuti umanitari e liberare gli ostaggi. “La guerra, ogni guerra che è nel mondo – diceva il Papa con un riferimento anche alla “martoriata Ucraina” – è una sconfitta. La guerra sempre è una sconfitta, è una distruzione della fraternità umana, Fratelli fermatevi! Fermatevi!”.