12 Marzo, 2025

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Pace, dal Colosseo l’ennesimo appello ai governanti

La preghiera del Papa e degli altri leaders religiosi al termine dell’incontro mondiale promosso dalla Comunità di S. Egidio

Pace, dal Colosseo l’ennesimo appello ai governanti
(C) Vatican Media

Un forte appello ai governanti perché finalmente tacciano le armi e la pace regni su questa terra martoriata da una guerra mondiale a pezzi. È quello che si è levato dal Colosseo, all’interno del quale per la prima volta un Pontefice si è recato a pregare. Con lui, i rappresentanti delle confessioni cristiane, uniti in una preghiera ecumenica, nello “spirito di Assisi”. I leaders delle altre religioni hanno pregato separatamente e si sono aggregati alla seconda parte dell’incontro promosso dalla Comunità di S. Egidio, “Il grido della pace”.

Edith Bruck con i ragazzi ai quali ha consegnato l’appello per la pace (C) Vatican Media

L’evento del Colosseo ha concluso una tre giorni di dibattiti e riflessioni sul tema così centrale e attuale. Alla fine, tutti hanno firmato l’appello per la pace. La scrittrice Edith Bruck, sopravvissuta ad Auschwitz, lo ha consegnato ad alcuni giovani e idealmente a tutto il mondo.

L’appello del Papa

“La nostra preghiera è diventata un grido” ha detto tra l’altro il Papa nel suo discorso. “Oggi la pace è gravemente violata, ferita, calpestata: e questo in Europa, cioè nel continente che nel secolo scorso ha vissuto le tragedie delle due guerre mondiali – e siamo nella terza”. Riprendendo le parole di San Giovanni XXIII, nel messaggio che cadeva esattamente il 25 ottobre 1962, nel pieno della crisi dei missili a Cuba, il S. Padre ha lanciato un appello forte ai governanti: “Il grido della pace viene spesso zittito, oltre che dalla retorica bellica, anche dall’indifferenza. È tacitato dall’odio che cresce mentre ci si combatte.

pace
Il S. Padre firma l’appello (C) Vatican Media

Ma l’invocazione della pace non può essere soppressa: sale dal cuore delle madri, è scritta sui volti dei profughi, delle famiglie in fuga, dei feriti o dei morenti. E questo grido silenzioso sale al Cielo. Non conosce formule magiche per uscire dai conflitti, ma ha il diritto sacrosanto di chiedere pace in nome delle sofferenze patite, e merita ascolto. Merita che tutti, a partire dai governanti, si chinino ad ascoltare con serietà e rispetto. Il grido della pace esprime il dolore e l’orrore della guerra, madre di tutte le povertà”.

Impagliazzo: percorrere strade di pace

L’incontro era stato introdotto dal presidente della Comunità di S. Egidio, Marco Impagliazzo: “Le strade di pace ci sono. Si tratta di intravederle, indicarle, aprirle, percorrerle” ha affermato. E ha ricordato come San Giovanni Paolo II disse dopo l’incontro del 1989: “Ad Assisi non abbiamo pregato invano”. Quell’incontro contribuì senza dubbio a fermare la Guerra Fredda. La speranza è che la preghiera elevata nel cielo di Roma possa contribuire a fermare i tanti conflitti che si combattono oggi, a cominciare da quello in Ucraina.

Andrea Acali