Era uno dei simboli della lotta all’apartheid in Sudafrica. Desmond Tutu, arcivescovo anglicano, premio Nobel per la Pace nel 1984 come simbolo della lotta non violenta contro il regime razzista, è deceduto oggi all’età di 90 anni.
Desmond Tutu era “al servizio del Vangelo, attraverso la promozione della uguaglianza razziale e della riconciliazione nel suo Sudafrica”. Lo scrive Papa Francesco in un telegramma di cordoglio inviato al nunzio apostolico nel Paese africano, monsignor Peter B.Wells, a firma del cardinale segretario di Stato vaticano, Pietro Parolin. Il vescovo di Roma esprime le sue condoglianze alla famiglia e ai cari di Tutu, “affidandone l’anima alla amorevole misericordia di Dio, invocando le benedizioni divine di pace e di consolazione nel Signore Gesù su tutti coloro che piangono la sua scomparsa nella sicura e certa speranza della resurrezione”.
In un messaggio pubblicato sul proprio sito web, la Conferenza episcopale dell’Africa australe ha espresso le proprie condoglianze a “Ms. Leah Tutu, la famiglia e la Chiesa anglicana per la morte del defunto arcivescovo emerito di Cape Town, Desmond Mpilo Tutu”. L’Arcivescovo, si legge nel messaggio, “sarà ricordato per il suo immenso contributo spirituale alla liberazione e alla democrazia del Sudafrica, motivo per cui è stato co-vincitore del Premio Nobel per la pace. La sua ricerca di giustizia è continuata quando è stato presidente della Commissione per la Verità e la Riconciliazione e oltre”.
Dopo la fine dell’apartheid, una volta che Nelson Mandela fu eletto presidente del Sudafrica, Tutu ideò e presiedette la Commissione per la Verità e la Riconciliazione (Trc), creata nel 1995 con lo scopo di raccogliere testimonianze dei crimini commessi da entrambe le parti durante il regime e di richiedere perdono. Papa Francesco aveva ricordato Tutu nell’enciclica Fratelli tutti tra “i fratelli non cattolici” che lo avevano motivato “nella riflessione sulla fraternità universale”. La morte di Tutu è stata annunciata dal presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, che ha espresso “a nome di tutti i sudafricani, profonda tristezza per la morte, avvenuta domenica, di una figura essenziale della storia” del Paese.