Esattamente un anno fa il S. Padre accoglieva la rinuncia del vescovo di Ascoli mons. Giovanni D’Ercole, che aveva scelto di ritirarsi in un monastero per dedicarsi alla preghiera. La diocesi da allora era stata retta dall’amministratore apostolico mons. Domenico Pompili, vescovo di Rieti. Oggi il Papa ha nominato vescovo di Ascoli Piceno monsignor Gianpiero Palmieri, vicegerente della diocesi di Roma e ausiliare del settore Est. Il cardinale vicario Angelo De Donatis ha dato l’annuncio della nomina del Pontefice nell’Aula della Conciliazione del Palazzo Apostolico del Laterano, sede del Vicariato di Roma, in contemporanea con la Sala Stampa della Santa Sede.
Da Taranto a Roma
Don Gianpiero Palmieri è nato il 22 marzo 1966 a Taranto; era vescovo ausiliare del settore Est dal 2018 nonché vicegerente della diocesi di Roma. Da settembre 2016 a maggio 2018 è stato parroco di San Gregorio Magno alla Magliana, oltre che incaricato del Servizio diocesano per la formazione permanente del clero dal primo settembre 2017. Ha frequentato il Pontificio Seminario Romano Minore e si è formato poi nell’Almo Collegio Capranica.
Ordinato sacerdote il 19 settembre 1992 a Roma, nella parrocchia della Santissima Annunziata a via Ardeatina, ha conseguito la Licenza in Teologia dogmatica alla Gregoriana. Subito dopo l’ordinazione ha ricoperto gli incarichi di vicerettore del Pontificio Seminario Romano Minore (fino al 1997) e assistente diocesano dell’Azione cattolica ragazzi (fino al 1999). È stato vicario parrocchiale prima ai Santi Simone e Giuda Taddeo a Torre Angela dal 1997 al 1999, e poi a San Frumenzio ai Prati Fiscali fino al 2004, anno in cui è stato nominato parroco della stessa comunità. È stato prefetto della IX prefettura dal 2007 al 2011.
La gratitudine del card. De Donatis
Il cardinale De Donatis, nell’annunciare la nuova nomina, ha ringraziato monsignor Palmieri per il suo «amore appassionato per la Chiesa», il suo «specchiarsi nelle Beatitudini», la «disponibilità generosa al servizio», l’essere sempre stato un «pastore buono».
“Faccio fatica a congedarmi”
«Ci sono delle situazioni in cui Dio ci veste e altre in cui ci spoglia. Ora mi sta spogliando della Chiesa di Roma – ha commentato monsignor Palmieri – Faccio fatica a congedarmi. Le mie giornate erano fatte di volti da incontrare, di luoghi da abitare, di situazioni da accarezzare con l’immaginazione (chissà come il Signore farà crescere quella o quell’altra comunità?).
Ho assistito tutti i giorni alla potenza della Parola di Dio che tocca i cuori delle persone, all’energia dello Spirito che spinge tanti a dedicarsi agli altri (specie ai poveri) e a lottare per il regno, ho partecipato con passione alla missione ecclesiale di fecondare con la parola evangelica l’aridità di tanti mondi interiori ed esteriori… Mi sono “divertito” a portare anche in ambienti molto laici o in situazioni istituzionali molto ingessate la parola semplice ed autentica del Vangelo. La grazia, come un fiume sotterraneo, è la vera realtà invisibile di questa città. (…).
Congedarsi da tutto questo è difficile. Essere spogliato dalla frequentazione quotidiana di gente così bella è faticoso. Solo quando lasci qualcosa, ti rendi conto che “sei legato”, che l’hai amata e che sei stato molto amato. Me ne vado da questa Chiesa, nella quale sono cresciuto e che mi ha donato tanto, con la consapevolezza che senza di essa sono piccolissimo e poverissimo».
Il saluto alla nuova diocesi
Dall’altro lato c’è però la gioia per l’arrivo ad Ascoli Piceno, il saluto ai fedeli che lo stanno per accogliere. «Le mie origini sono anche nelle Marche, nella città di Camerino – ha ricordato nel suo saluto alla nuova diocesi – Una parte della mia famiglia vive ad Ascoli. Tante volte, in particolare da bambino e da ragazzo, sono venuto a passare qualche giorno dai miei parenti ad Ascoli. E così mi sono innamorato della vostra (e ora nostra) città».
E ancora: «Come vostro fratello e padre, con voi discepolo e per voi sposo e maestro, vi chiedo con forza di camminare tutti insieme, in maniera sinodale sotto il primato della Parola di Dio, accogliendoci reciprocamente pur con tutti i nostri limiti e imparando a volerci bene. Lo Spirito Santo ci illuminerà sui cammini da intraprendere, la misericordia del Padre ci custodirà e sarà la nostra “casa”».
Il direttore di Caritas Italia nominato vescovo di Terni
Il Santo Padre ha poi accettato la rinuncia al governo pastorale della Diocesi di Terni-Narni Amelia presentata da Mons. Giuseppe Piemontese, O.F.M. Conv. e ha nominato nuovo vescovo mons. Francesco Antonio Soddu, finora Direttore Nazionale di Caritas Italiana.