Cambio alla guida della diocesi di Reggio Emilia-Guastalla dove al vescovo mons. Massimo Camisasca, dimissionario per limiti di età, subentra l’arcivescovo mons. Giacomo Morandi, finora segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede. In questo incarico era succeduto al cardinale Ladaria Ferrer (all’epoca arcivescovo), nominato Prefetto della stessa congregazione.
Segretario della Congregazione per la Dottrina della fede
Mons. Morandi è nato il 24 agosto 1965 a Modena. Ha conseguito la Licenza in Scienze Bibliche presso il Pontificio Istituto Biblico di Roma e la Licenza e il Dottorato in Teologia dell’Evangelizzazione presso la Pontificia Università Gregoriana. Ha ricevuto l’ordinazione sacerdotale l’11 aprile 1990 nell’Arcidiocesi di Modena-Nonantola, dove è stato anche Vicario Generale (2010-2015) e Amministratore Diocesano. Inoltre, è stato Docente di Sacra Scrittura. Il 27 ottobre 2015 è stato nominato Sotto-Segretario della Congregazione per la Dottrina della Fede. Il 18 luglio 2017 è stato nominato Arcivescovo titolare di Cerveteri e Segretario della stessa Congregazione. Ha ricevuto l’ordinazione episcopale il 30 settembre 2017. È Consultore della Congregazione per i Vescovi e del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.
Camisasca, amico di don Giussani
Mons. Camisasca è stato allievo e amico di don Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione. All’inizio degli anni 80 è diventato una voce molto nota al pubblico italiano per aver condotto per molti mesi la trasmissione “Parole di vita”. Tra gli altri incarichi, è stato vicepresidente del Pontificio istituto Giovanni Paolo II su matrimonio e famiglia e per quattro anni cappellano della squadra di calcio del Milan, all’epoca diretta da Arrigo Sacchi. Ha fondato la Fraternità sacerdotale di San Carlo, ispirata al carisma di Comunione e Liberazione, che forma sacerdoti missionari in tutto il mondo.
Il messaggio del nuovo vescovo
Nel suo messaggio di saluto alla nuova diocesi, mons. Morandi esprime “gioia unita a una certa trepidazione”. “La gioia – dice – nasce dalla consapevolezza che ogni ministero e servizio nella Chiesa è per il bene dei fratelli e delle sorelle a cui si è inviati”. Il nuovo vescovo ricorda i numerosi vincoli e ricordi che lo legano alla diocesi emiliana. Ma “se la gioia è il primo sentimento, la trepidazione è certamente il secondo, consapevole come sono dei miei limiti, ma altrettanto certo che la vostra preghiera e pazienza saranno e sono un dono prezioso per aiutarmi ad essere un pastore secondo il cuore dell’unico Buon Pastore: Gesù Cristo!”.