27 Aprile, 2025

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Migliaia di fedeli salutano Papa Francesco in Piazza San Pietro

Oltre 200.000 persone e leader da tutto il mondo si sono riuniti per rendere omaggio al pontefice argentino, ricordato per la sua umiltà e il suo impegno verso i più bisognosi

Migliaia di fedeli salutano Papa Francesco in Piazza San Pietro

La mattina del 26 aprile 2025 rimarrà impressa nella memoria della Chiesa come un giorno di profonda meditazione e preghiera. Migliaia di fedeli provenienti da tutto il mondo si sono radunati in Piazza San Pietro per partecipare alla messa funebre di Papa Francesco, un pastore che, per più di un decennio, ha plasmato la direzione della Chiesa cattolica con la sua umiltà, vicinanza e coraggio.

La celebrazione è stata presieduta dal cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio, che nell’omelia ha tracciato un ritratto pieno di gratitudine e di tenerezza verso il Pontefice argentino. Ha ricordato Francesco come “un uomo di fede solida, di speranza luminosa e di amore ardente”, un pastore che ha vissuto il suo ministero con profonda fiducia in Dio e una dedizione costante ai più vulnerabili e dimenticati della società. Ha sottolineato come il Papa non solo predichi la misericordia, ma la incarni anche nei suoi gesti quotidiani, nella sua attenzione verso i poveri, i migranti, i malati e tutti coloro che si sentono scartati.

Il funerale seguì l’esplicito desiderio di Francesco che fosse semplice, sobrio e profondamente spirituale. La bara, di legno semplice, venne posta davanti all’altare, avvolta in un’atmosfera di intensa preghiera. Le letture e le preghiere sono state proclamate in diverse lingue, riflettendo l’universalità della Chiesa e la natura aperta e comunicativa promossa da Francesco durante tutto il suo pontificato.

Tra i presenti c’erano numerosi cardinali, vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e laici, oltre a leader di altre confessioni cristiane e rappresentanti di diverse religioni. Erano presenti anche capi di Stato e di governo, in segno di riconoscimento mondiale di Francesco, costruttore di ponti tra i popoli e instancabile costruttore di dialogo e di pace.

Molti dei presenti non riuscivano a nascondere il loro entusiasmo. Le lacrime si mescolavano alla speranza, perché coloro che conoscevano il cuore del Papa sapevano che la sua vita era stata una generosa dedizione fino alla fine. In molti hanno ricordato le sue parole, pronunciate nei momenti più difficili del suo pontificato, soprattutto durante la pandemia, quando invitava il mondo intero a “remare insieme” per superare le tempeste della vita.

La Messa si è conclusa con un momento di solenne silenzio, in cui la Piazza, solitamente piena di voci e canti, è sprofondata in una calma profonda, come se volesse abbracciare nel suo silenzio la figura del Papa che tante volte ci ha incoraggiato a non avere paura e ad aprire le nostre porte a Cristo. Successivamente, seguendo il rito stabilito, la bara venne traslata per la sepoltura nelle Grotte Vaticane, in un gesto di continuità con la tradizione della Chiesa.

Francesco, il Papa venuto «dalla fine del mondo», lascia un’eredità immensa: la testimonianza di una vita vissuta nello spirito di servizio, un rinnovato slancio verso una Chiesa povera per i poveri e un invito costante alla gioia del Vangelo. La sua ultima lezione non fu altro che quella che caratterizzò tutto il suo ministero: confidare pienamente nella misericordia di Dio e camminare sempre con speranza.

Exaudi Redazione