Lottare contro la fame, il sottosviluppo e la mancanza di istruzione, impegnandosi anche a lavorare per sradicare le cause strutturali che li producono. È questa la missione specifica di “Manos Unidas – Comitato cattolico per la campagna contro la fame nel mondo”, la cui commissione permanente Papa Francesco ha ricevuto lo scorso 9 dicembre nel Palazzo Apostolico.
Questa associazione è nata nel 1959 come risposta delle donne dell’Azione Cattolica di Spagna all’appello della FAO, che denunciava la “fame di pane, fame di cultura e fame di Dio che soffre gran parte dell’umanità”, ricorda il Papa all’inizio del suo discorso, sottolineando che da 65 anni svolgono “il compito di aiutare e contribuire alla promozione e al progresso dei Paesi in via di sviluppo”.
Secondo i dati della stessa ONG all’inizio di dicembre, più di un milione di persone in America, Africa e Asia sono già riuscite a cambiare la propria vita con la generosità e la dedizione di una rete solidale di 6.500 volontari, ma con la campagna Francisco sottolinea, lasciando il testo scritto, “coprono appena il 15% della fame nel mondo. “È molto difficile, molto difficile.”
Poi, evidenzia l’opera che, “con la sensibilità e la forza del genio femminile”, Manos Unidas svolge nello sradicamento di “quei mali che continuano a colpire tante nazioni” e fa riferimento alla figura della Madre di Dio, perché “la Vergine Maria è la Donna per eccellenza.”E ancora una volta lasciando da parte il discorso preparato, aggiunge:
Siamo abituati a questa cultura sessista, ad avere le donne come, non dico, come il cane o il gatto di casa, ma come essere umano di seconda qualità… E dimentichiamo che chi governa il mondo sono le donne. Come dicono alcuni, “e sono loro che governano”. Ma va bene. Ma la donna che guida una famiglia, che guida città, che si avvicina al bisogno, quella ricca sensibilità della donna.
Maria, modello per migliorare il nostro mondo
«Maria, con il cuore radicato in Dio, continua a essere attenta ai bisogni dei suoi figli», dice Francesco.“Lei è il modello pienamente realizzato della nostra umanità, attraverso il quale, con la grazia di Dio, tutti possiamo contribuire a migliorare il nostro mondo”. Ed è ciò che Manos Unidas cerca di agire “grazie alle loro caratteristiche e alla loro intuizione e realtà di madri, figlie e mogli”, portando avanti la loro missione specifica: “lottare contro la fame, il sottosviluppo e la mancanza di istruzione” e lavorando per “sradicare la povertà cause strutturali che li producono”.
Questo compito diventa possibile solo con una visione cristiana dell’essere umano, che si fonda sul Vangelo e sulla Dottrina Sociale della Chiesa.
Nel Giubileo riorientare la nostra vita verso Gesù
Incoraggiandoli a proseguire “nella loro bella missione di volontariato e di assistenza”, il Pontefice guarda al Giubileo e li invita “a essere pellegrini della speranza e a riorientare la vita verso Gesù, anche attraverso il loro contributo al miglioramento materiale, al progresso morale e allo sviluppo spirituale dei più fragili e bisognosi, per aiutarli a raggiungere una vita che corrisponda alla dignità di figli di Dio”.
Auspico che questo tempo di Avvento, nella paziente attesa, pieno di speranza nelle promesse di Dio, aiuti tutti noi a realizzare un rinnovamento spirituale per contribuire alla tanto desiderata costruzione della civiltà dell’amore, in modo tale che ci permetta unire il nostro amore filiale verso Dio con l’amore del prossimo.