Nel mezzo di una crisi profonda della tutela e della difesa dei diritti fondamentali in Europa, nella quale conviviamo con la morte come spettatori, sempre meno commossi, in Francia hanno promosso una misura che scuote le fondamenta stesse della nostra civiltà: la conversione dei L’aborto è un diritto costituzionale.
Il presidente Macron si è distinto per la sua particolare ossessione nel riconoscere l’aborto come un diritto. Già nel 2022, nel suo discorso di apertura della presidenza di turno europea, aveva esortato l’Ue a inserirla come tale nei trattati dell’Unione. È curioso vedere come questo tema sia stato messo sul tavolo nei momenti più complicati della presidenza del leader francese.
L’aborto non è un diritto, ma un intervento chirurgico che mira a porre fine alla vita nel grembo di una persona incinta.
Il diritto alla vita è un diritto fondamentale che deve essere tutelato e difeso in ogni società civile. Tuttavia, l’approvazione dell’aborto come diritto costituzionale in Francia solleva seri interrogativi sul rispetto della dignità umana e della moralità nell’azione politica.
È inaccettabile che il governo Macron consacra l’aborto come un diritto fondamentale, allineandosi con importanti gruppi di pressione economici e sociali, mascherandolo da conquista della libertà delle donne. La realtà è che l’aborto è un fallimento. Quando si studiano le cause dell’aborto, tra tutte, risalta la mancanza di sostegno di qualsiasi tipo per la madre incinta. Senza questo sostegno non possiamo parlare di vera libertà di scelta.
Da NEOS facciamo appello alla difesa della verità e affermiamo che l’aborto è una tragedia che colpisce non solo i nascituri, ma anche le donne che si trovano ad affrontare circostanze difficili e hanno bisogno di un sostegno genuino e compassionevole e della società nel suo insieme, che abbraccia come diritto ciò che è un degrado morale assoluto.
L’approvazione dell’aborto come diritto costituzionale in Francia è un passo indietro per l’umanità nel suo insieme e per l’Europa come culla dei diritti umani e un affronto ai principi più elementari dell’etica e della moralità. In un momento in cui l’Europa ha più che mai bisogno di una riaffermazione dei suoi valori fondamentali, questa misura rappresenta un significativo affronto alla coesione sociale.
È tempo che i leader europei, soprattutto quelli che si sono affrettati a indicare il caso francese come un esempio da seguire, abbandonino la difesa della cultura della morte e ritornino a difendere una cultura della vita.
Ogni vita umana è unica e irripetibile e deve essere trattata come tale, indipendentemente dalle circostanze o dalle pressioni politiche. Solo in questo modo possiamo costruire un futuro più giusto, solidale, compassionevole e rispettoso per tutti i cittadini europei.
In questi momenti di grande importanza e gravità per l’Europa, vi invitiamo a partecipare alla grande manifestazione per la Vita indetta questa domenica, 10 marzo, e annunciamo l’appello di NEOS e dell’Assemblea per la Vita ad un grande incontro per la vita, che avrà luogo a Madrid il 29 aprile.