L’uomo vivente e le virtù

Capitolo 6 della Collana “Almacorpo”

Centro Educativo Fuenllana

In questo capitolo discuteremo brevemente delle virtù. Sant’Ireneo diceva che «la gloria di Dio è l’uomo vivente». Cosa significa questo? Vuol dire che nasciamo uomini, ma dobbiamo diventare umani. Non nasciamo a tutti gli effetti, né finiamo per diventarlo per pura manifestazione istintiva, come accade con gli animali, ma per scegliere bene. Ci sono comportamenti e atti che ci aiutano a realizzare noi stessi e altri che non lo fanno.

Questa non è una questione volontaristica o dogmatica, ma deriva da un’antropologia realistica che tutti possiamo sperimentare. All’interno di ciascuno troviamo tendenze e inclinazioni naturali. Ci sono cose che ci piacciono “fuori dagli schemi”: il piacere, l’attività, il riconoscimento, il rapporto con gli altri, gli amici, l’arte e la trascendenza, cioè avere un significato nella vita. Ognuna di queste tendenze è come un piccolo motore cieco che cerca il suo oggetto.

Ad esempio, il piacere cerca una torta se una persona ha un debole per i dolci o una persona atletica vuole giocare a tennis o andare in bicicletta. Queste tendenze devono essere incanalate o meno, poiché possono scontrarsi tra loro. Qualcuno deve giudicare se ci vanno bene non solo per quella particolare tendenza, ma se ci vanno bene per la persona nel suo insieme.

Dentro ognuno di noi dovrebbe esserci un bene ultimo, uno scopo nella vita. Se non lo abbiamo proposto, lo abbiamo per osmosi. Tutti hanno un obiettivo: può essere la famiglia, il lavoro, il piacere, la fama o il denaro. L’unica facoltà con occhi capaci di dire se queste pretese aiutano o meno il bene ultimo è la ragione, l’intelligenza.

Quando parliamo di fare sport, ad esempio, arriva il momento di farlo e forse non ne abbiamo voglia, oppure sì. Ma è la ragione che deve decidere. Le buone azioni sono quelle che contribuiscono al nostro bene ultimo. La bontà o il male morale non sono dogmatici, ma piuttosto ciò che ci rende ciò che desideriamo nel profondo. Se abbiamo un obiettivo chiaro, sapremo cosa fare in ogni momento e chiameremo buoni quegli atti che contribuiscono a tale obiettivo finale.

La ripetizione di atti buoni genera abitudini, consuetudini e agi per sempre. Chi deve mettere su famiglia acquisisce abitudini, non è pigro perché non può permetterselo. Queste sono le virtù: buone abitudini operative. L’uomo realizzato, che è la gloria di Dio, è l’uomo virtuoso. Le abitudini affinano le tendenze e le scelte di una persona.

La virtù della fortezza aiuta ad affrontare ciò che è difficile, la temperanza a misurarsi con ciò che è piacevole, e la giustizia a volere il bene non solo proprio ma anche degli altri. Queste virtù cardinali migliorano le tendenze. La prudenza migliora la dinamica elettiva: il prudente sceglie bene, il temerario sbaglia.

Le virtù formano una seconda natura. Nasciamo con la natura umana, ma dobbiamo diventare umani. Questa è una natura acquisita e, a seconda che abbiamo più o meno virtù, saremo più o meno realizzati. La bellezza interiore delle virtù è ciò che rende qualcuno una “bella persona”.


Nei processi di beatificazione e canonizzazione si studia se il candidato ha vissuto in grado eroico le virtù. Le virtù sono fondamentali per la lotta spirituale e il progresso interiore. Possiamo esaminare le nostre virtù e vedere quali sono più profondamente radicate e quali sono più indebolite.

Per avanzare nelle virtù sono necessarie perseveranza e volontarietà. Le virtù si acquistano con la ripetizione costante e volontaria degli atti. L’esame particolare e generale sono strumenti per rafforzare e tenere traccia delle nostre virtù. Le virtù non sono hobby, sono il muscolo dell’amore. Senza di loro non puoi amare. Quindi, coltiviamo la virtù di cui abbiamo più bisogno.

Capitolo 01: L’Assunzione della Vergine e il rapporto tra il corpo e la grazia

Capitolo 02: Corporeità, corpo e grazia: lo spirito incarnato nella vita concreta

Capitolo 03: Storia spirituale e tempo della vita

Capitolo 04: La cura del corpo come manifestazione della vita spirituale

Capitolo 05: Mortificazione