Padre Jorge Miró condivide con i lettori di Exaudi il suo commento al Vangelo di oggi, domenica 12 novembre 2023, intitolato “Chi si esalta sarà umiliato”.
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La Parola di Dio che proclamiamo oggi ci invita a essere vigili, perché non sappiamo in quale giorno il Signore verrà. Ci presenta la parabola delle dieci vergini, invitate al banchetto di nozze, simbolo del Regno dei cieli.
Essere cristiani significa andare incontro a Cristo, lo Sposo fedele e misericordioso che ci ha amati per primo, per partecipare con lui al banchetto di nozze. È questa relazione che il Signore vuole vivere con voi ora: una relazione di amore, di intimità, di vicinanza, di presenza salvifica nella vostra vita quotidiana, nella vostra vita di oggi. Non viene a togliervi nulla di ciò che vi rende felici, ma a darvi tutto. Questo è vivere per fede.
La fede non è una teoria da imparare, ma una vita da gustare, da vivere con il Signore. Non siete soli. Il Signore è con voi ogni giorno.
E questa storia arriverà alla sua pienezza quando raggiungeremo il cielo, la meta verso cui camminiamo. Dio vi ama così tanto che vi ha creati per vivere con Lui per sempre. Per vivere una vita nuova, che né occhio ha visto, né orecchio ha udito, né uomo può pensare, che Dio ha preparato per coloro che lo amano. E Dio ce lo ha rivelato per mezzo dello Spirito (cfr. 1 Cor 2, 9-10).
Il Signore bussa alla porta e viene costantemente. Vivere in modo vigile significa vivere ogni giorno con il Signore, ascoltando e accogliendo con fiducia la sua Parola e cercando di vivere secondo la sua volontà e non secondo i propri desideri o le mode della società.
Nella nostra vita di discepoli non possiamo lasciare tutto per l’ultimo momento, perché non sappiamo quando e come arriverà quel momento, e quindi non sappiamo se avremo il tempo di fare ciò che avremmo già dovuto fare. E, inoltre, questo sarebbe un segno di mancanza di amore per Dio: chi ama non calcola in modo egoistico e interessato la misura della sua generosità, ma si dona incondizionatamente fin dal primo momento.
Che cos’è l’olio, di cui parla la parabola, necessario per essere ammessi al banchetto? Sant’Agostino dice che è il simbolo dell’amore, che non si può comprare, ma si riceve in dono, si conserva nell’intimità e si pratica nei fatti. Questo amore è un dono di Cristo, infuso in noi dallo Spirito Santo.
Le vergini stolte rappresentano le vite senza amore, quelle che danno a Dio il minimo richiesto, che al momento della verità si rivela insufficiente. Davanti a Dio contano le decisioni chiare di una vita donata con generosità e sincerità di cuore, nonostante i limiti umani.
I “cristiani” che non sono fedeli, quelli che “fanno di testa loro”, quelli che non vogliono convertirsi, quelli che cercano la propria gloria e non quella di Dio, possono avere un grande shock al momento finale: non ti conosco. Non c’è rimprovero nella parabola. Semplicemente: Dio non può riconoscere come suo colui che non è stato fedele per tutta la vita, colui che non ha cercato ogni giorno di convertirsi e di vivere con vigilanza, colui che non ha cercato ogni giorno di vivere nella volontà di Dio.
E poi un avvertimento: vigilare per non essere sorpresi. Il cristiano è un uomo sempre all’erta per il futuro. La vita non può essere concepita come un gioco. E con la vita eterna ancora meno: non si può giocare d’azzardo.
Questa è la vera saggezza di cui ci parla la prima lettura. L’uomo saggio e prudente non è colui che è pieno di conoscenze umane, scientifiche e tecniche, ma vuole costruire la sua vita sull’orgoglio e sull’autosufficienza, ma la vera saggezza sta nel conoscere la volontà del Signore, nel vivere secondo la sua Parola e nel riporre la nostra vita nelle sue mani. Per questo il Regno di Dio appartiene ai poveri e agli umili, perché sono quelli che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica.
Coraggio, chiedete il dono dello Spirito Santo! Che vi faccia innamorare di Gesù Cristo, che possiate vivere questo amore di giovani, di innamorati. Se vivrete questa storia d’amore con il Signore, avrete in voi una speranza invincibile, porterete nel cuore la vita eterna, la porterete come una lampada che illuminerà la vostra vita e con la quale attraverserete la notte oltre la morte fino a raggiungere il grande banchetto del cielo.
Vieni, Spirito Santo (cfr. Lc 11,13).
Lo sposo sta arrivando, andategli incontro: Commento di P. Jorge Miró
Domenica 12 novembre 2023
Padre Jorge Miró condivide con i lettori di Exaudi il suo commento al Vangelo di oggi, domenica 12 novembre 2023, intitolato “Chi si esalta sarà umiliato”.
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La Parola di Dio che proclamiamo oggi ci invita a essere vigili, perché non sappiamo in quale giorno il Signore verrà. Ci presenta la parabola delle dieci vergini, invitate al banchetto di nozze, simbolo del Regno dei cieli.
Essere cristiani significa andare incontro a Cristo, lo Sposo fedele e misericordioso che ci ha amati per primo, per partecipare con lui al banchetto di nozze. È questa relazione che il Signore vuole vivere con voi ora: una relazione di amore, di intimità, di vicinanza, di presenza salvifica nella vostra vita quotidiana, nella vostra vita di oggi. Non viene a togliervi nulla di ciò che vi rende felici, ma a darvi tutto. Questo è vivere per fede.
La fede non è una teoria da imparare, ma una vita da gustare, da vivere con il Signore. Non siete soli. Il Signore è con voi ogni giorno.
E questa storia arriverà alla sua pienezza quando raggiungeremo il cielo, la meta verso cui camminiamo. Dio vi ama così tanto che vi ha creati per vivere con Lui per sempre. Per vivere una vita nuova, che né occhio ha visto, né orecchio ha udito, né uomo può pensare, che Dio ha preparato per coloro che lo amano. E Dio ce lo ha rivelato per mezzo dello Spirito (cfr. 1 Cor 2, 9-10).
Il Signore bussa alla porta e viene costantemente. Vivere in modo vigile significa vivere ogni giorno con il Signore, ascoltando e accogliendo con fiducia la sua Parola e cercando di vivere secondo la sua volontà e non secondo i propri desideri o le mode della società.
Nella nostra vita di discepoli non possiamo lasciare tutto per l’ultimo momento, perché non sappiamo quando e come arriverà quel momento, e quindi non sappiamo se avremo il tempo di fare ciò che avremmo già dovuto fare. E, inoltre, questo sarebbe un segno di mancanza di amore per Dio: chi ama non calcola in modo egoistico e interessato la misura della sua generosità, ma si dona incondizionatamente fin dal primo momento.
Che cos’è l’olio, di cui parla la parabola, necessario per essere ammessi al banchetto? Sant’Agostino dice che è il simbolo dell’amore, che non si può comprare, ma si riceve in dono, si conserva nell’intimità e si pratica nei fatti. Questo amore è un dono di Cristo, infuso in noi dallo Spirito Santo.
Le vergini stolte rappresentano le vite senza amore, quelle che danno a Dio il minimo richiesto, che al momento della verità si rivela insufficiente. Davanti a Dio contano le decisioni chiare di una vita donata con generosità e sincerità di cuore, nonostante i limiti umani.
I “cristiani” che non sono fedeli, quelli che “fanno di testa loro”, quelli che non vogliono convertirsi, quelli che cercano la propria gloria e non quella di Dio, possono avere un grande shock al momento finale: non ti conosco. Non c’è rimprovero nella parabola. Semplicemente: Dio non può riconoscere come suo colui che non è stato fedele per tutta la vita, colui che non ha cercato ogni giorno di convertirsi e di vivere con vigilanza, colui che non ha cercato ogni giorno di vivere nella volontà di Dio.
E poi un avvertimento: vigilare per non essere sorpresi. Il cristiano è un uomo sempre all’erta per il futuro. La vita non può essere concepita come un gioco. E con la vita eterna ancora meno: non si può giocare d’azzardo.
Questa è la vera saggezza di cui ci parla la prima lettura. L’uomo saggio e prudente non è colui che è pieno di conoscenze umane, scientifiche e tecniche, ma vuole costruire la sua vita sull’orgoglio e sull’autosufficienza, ma la vera saggezza sta nel conoscere la volontà del Signore, nel vivere secondo la sua Parola e nel riporre la nostra vita nelle sue mani. Per questo il Regno di Dio appartiene ai poveri e agli umili, perché sono quelli che ascoltano la Parola di Dio e la mettono in pratica.
Coraggio, chiedete il dono dello Spirito Santo! Che vi faccia innamorare di Gesù Cristo, che possiate vivere questo amore di giovani, di innamorati. Se vivrete questa storia d’amore con il Signore, avrete in voi una speranza invincibile, porterete nel cuore la vita eterna, la porterete come una lampada che illuminerà la vostra vita e con la quale attraverserete la notte oltre la morte fino a raggiungere il grande banchetto del cielo.
Vieni, Spirito Santo (cfr. Lc 11,13).
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