Padre Jorge Miró condivide con i lettori di Exaudi il suo commento al Vangelo di questa domenica, 9 febbraio 2025, intitolato “Lasciando tutto, lo seguirono”.
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La Parola che il Signore ci dona oggi ci invita a scoprire una delle verità più profonde della nostra vita: tu non sei Dio, sei una creatura. Nell’essere dell’uomo tutto è chiamata, tutto è vocazione, tutto è dono. E quindi tutto è missione, tutto è invio.
E quindi l’atteggiamento di ogni giorno è quello di ascoltare, confidare e obbedire al Signore.
La prima Lettura ci ha mostrato la vocazione di Isaia, il quale si trova di fronte al mistero ineffabile di Dio e, pur rimanendo inizialmente sconcertato dalla sua povertà, sperimentando il perdono di Dio e la gratuità della chiamata, è in grado di dire: Eccomi, manda me.
Nella seconda lettura contempliamo la stessa esperienza di san Paolo. La chiamata è gratuita: io sono il più piccolo degli apostoli e non sono degno di essere chiamato apostolo, perché ho perseguitato la Chiesa di Dio. Ma per grazia di Dio sono quello che sono.
E ancora nel Vangelo: Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
Per poter rispondere a questa chiamata, dobbiamo ascoltare e avere intimità con il Signore. Come Isaia e come san Paolo: è apparso anche a me. Ebbe un incontro personale con il Signore. Come nel Vangelo: la gente si radunava attorno a lui per ascoltare la parola di Dio.
E, oltre all’ascolto, bisogna avere fiducia: Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo raccolto nulla; ma sulla tua parola getterò le reti.
Per seguire Gesù, per essere discepoli, bisogna fare come i discepoli del Vangelo: lasciando tutto, lo seguirono. Devi lasciarti alle spalle i tuoi criteri, i tuoi desideri, le tue brame, il tuo modo di vedere le cose… per seguire Gesù e lasciare che sia Lui a guidare la tua vita. Anche se a volte può sembrare ‘irragionevole’ come gettare le reti al mattino.
Essere cristiani significa seguire Gesù. Non seguire te stesso e non seguire il mondo.
È chiedergli ogni giorno: Signore, cosa vuoi da me? Come vuoi che io viva oggi? Dove e quando vuoi che getti le mie reti? Significa lasciargli essere il Signore della tua vita, di tutta la tua vita!
Questa è la parte principale della conversione.
Il Signore vi invita oggi ad ascoltare questa chiamata: Seguitemi! Non aver paura! Se ti vedi povero, piccolo, peccatore… Ottimo!
Ecco perché è venuto Gesù. Il regno di Dio appartiene ai poveri, ai piccoli… a coloro che non possono confidare nelle proprie forze perché sono pochi!, a coloro che sperimentano ogni giorno la loro povertà e debolezza… perché sono loro che si aprono più facilmente all’azione dello Spirito Santo, perché per Lui nulla è impossibile…
Vieni Spirito Santo!
Lasciarono tutto e lo seguirono: Commento di Padre Jorge Miró
Domenica 9 febbraio 2025
Padre Jorge Miró condivide con i lettori di Exaudi il suo commento al Vangelo di questa domenica, 9 febbraio 2025, intitolato “Lasciando tutto, lo seguirono”.
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La Parola che il Signore ci dona oggi ci invita a scoprire una delle verità più profonde della nostra vita: tu non sei Dio, sei una creatura. Nell’essere dell’uomo tutto è chiamata, tutto è vocazione, tutto è dono. E quindi tutto è missione, tutto è invio.
E quindi l’atteggiamento di ogni giorno è quello di ascoltare, confidare e obbedire al Signore.
La prima Lettura ci ha mostrato la vocazione di Isaia, il quale si trova di fronte al mistero ineffabile di Dio e, pur rimanendo inizialmente sconcertato dalla sua povertà, sperimentando il perdono di Dio e la gratuità della chiamata, è in grado di dire: Eccomi, manda me.
Nella seconda lettura contempliamo la stessa esperienza di san Paolo. La chiamata è gratuita: io sono il più piccolo degli apostoli e non sono degno di essere chiamato apostolo, perché ho perseguitato la Chiesa di Dio. Ma per grazia di Dio sono quello che sono.
E ancora nel Vangelo: Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono.
Per poter rispondere a questa chiamata, dobbiamo ascoltare e avere intimità con il Signore. Come Isaia e come san Paolo: è apparso anche a me. Ebbe un incontro personale con il Signore. Come nel Vangelo: la gente si radunava attorno a lui per ascoltare la parola di Dio.
E, oltre all’ascolto, bisogna avere fiducia: Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo raccolto nulla; ma sulla tua parola getterò le reti.
Per seguire Gesù, per essere discepoli, bisogna fare come i discepoli del Vangelo: lasciando tutto, lo seguirono. Devi lasciarti alle spalle i tuoi criteri, i tuoi desideri, le tue brame, il tuo modo di vedere le cose… per seguire Gesù e lasciare che sia Lui a guidare la tua vita. Anche se a volte può sembrare ‘irragionevole’ come gettare le reti al mattino.
Essere cristiani significa seguire Gesù. Non seguire te stesso e non seguire il mondo.
È chiedergli ogni giorno: Signore, cosa vuoi da me? Come vuoi che io viva oggi? Dove e quando vuoi che getti le mie reti? Significa lasciargli essere il Signore della tua vita, di tutta la tua vita!
Questa è la parte principale della conversione.
Il Signore vi invita oggi ad ascoltare questa chiamata: Seguitemi! Non aver paura! Se ti vedi povero, piccolo, peccatore… Ottimo!
Ecco perché è venuto Gesù. Il regno di Dio appartiene ai poveri, ai piccoli… a coloro che non possono confidare nelle proprie forze perché sono pochi!, a coloro che sperimentano ogni giorno la loro povertà e debolezza… perché sono loro che si aprono più facilmente all’azione dello Spirito Santo, perché per Lui nulla è impossibile…
Vieni Spirito Santo!
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