27 Aprile, 2025

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La tomba di Francesco: un’eredità di umiltà e vicinanza

Papa Francesco ha scelto di essere sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, in una tomba semplice che riporta il suo nome in latino e una croce pettorale come unica decorazione

La tomba di Francesco: un’eredità di umiltà e vicinanza

Papa Francesco, morto il 21 aprile 2025 all’età di 88 anni, ha lasciato un segno indelebile nella Chiesa cattolica e nel mondo intero. Noto per la sua accessibilità, umiltà e impegno verso i più bisognosi, la sua scomparsa ha commosso milioni di persone. Durante la sua vita, Francesco espresse il desiderio di essere sepolto nella Basilica di Santa Maria Maggiore a Roma, rompendo con la tradizione che vuole che i papi siano sepolti nelle grotte vaticane. Questa decisione lo rende il primo pontefice in più di un secolo a scegliere un luogo di sepoltura fuori dal Vaticano.

La tomba, situata vicino all’altare di San Francesco, in una cappella laterale tra la Cappella Paolina e la Cappella Sforza, fu realizzata con marmo proveniente dalla Liguria, la regione italiana da cui provenivano i nonni del Papa. Sopra c’è un’iscrizione latina con la scritta “Franciscus”, accompagnata da una riproduzione della sua croce pettorale.

Questo gesto riflette la semplicità di Papa Francesco e il suo profondo senso di appartenenza alla sua famiglia e alle sue radici italiane. La scelta di Santa Maria Maggiore ha anche un significato personale, poiché era un luogo che visitava spesso e con cui sentiva un legame speciale. Nel suo ultimo testamento chiese che i suoi funerali fossero semplici, senza i rituali pomposi che solitamente accompagnano i papi, e che la sua tomba fosse modesta, senza le tradizionali tre bare. Ha optato per una scatola di legno zincata, seguendo il suo desiderio di semplicità.

I funerali di Papa Francesco si terranno sabato 26 aprile in Piazza San Pietro, con la partecipazione di autorità provenienti da tutto il mondo. Dopo la cerimonia, il suo corpo sarà trasferito nella Basilica di Santa Maria Maggiore, dove riposerà in pace, in una cerimonia che simboleggia la sua vita dedicata all’umiltà e al servizio degli altri.

La scelta del suo luogo di riposo finale è un’ulteriore testimonianza della sua eredità: un Papa vicino, accessibile e profondamente umano, che ha sempre cercato di essere vicino al suo popolo e di vivere secondo i suoi principi di semplicità e compassione.

Venerdì 25 aprile, alle ore 20.00, il Cardinale Camerlengo presiederà il rito di chiusura della bara di Papa Francesco nella Basilica di San Pietro. Il giorno seguente, sabato 26 aprile, al termine della messa funebre, il feretro verrà trasferito nella Basilica Papale di Santa Maria Maggiore per la sepoltura.

L’annuncio del cardinale Makrickas, arciprete coadiutore della basilica liberiana, ha profondamente commosso la comunità di Cogorno, cittadina costiera dove affondano le radici della famiglia di Francesco. In questo borgo si estrae l’ardesia, una pietra “del popolo”, calda e versatile, capace di armonizzarsi con qualsiasi materiale, spesso utilizzata per tracciare sentieri: un simbolo che sembra riflettere i tratti del suo pontificato.

L’ardesia di Lavagna, proveniente dalle cave situate nel Golfo del Tigullio, nella Liguria orientale, è dura e resistente, ma facilmente lavorabile sotto le mani esperte degli “spacchini”. Questa pietra, nera come l’inchiostro dei ricordi, incarna l’essenza dell’anima ligure: spigolosa all’esterno, ma incline a cedere alle emozioni. Così, la tomba di Papa Francesco è stata realizzata con materiali liguri, recando l’iscrizione “Franciscus” e una riproduzione della sua croce pettorale. Questa tomba si trova vicino all’Altare di San Francesco, in una nicchia tra la Cappella Paolina e la Cappella Sforza della Basilica Liberiana.

Questo ultimo desiderio di Papa Francesco riflette le sue profonde radici familiari in Liguria, la sua terra natale. Come lui stesso ha dichiarato, voleva riposare in una tomba fatta di pietra ligure, la terra dei suoi nonni. I legami con questa regione sono rimasti a lungo nascosti, ma quando il collegamento è stato svelato, ha sorpreso ed entusiasmato coloro che ne erano a conoscenza. «Ci ​​ha fatto un grande regalo. Un’ultima sorpresa», ha detto Cristina Cogorno, che ha raccontato come la famiglia del Papa avesse scoperto le origini liguri del Pontefice grazie a un albero genealogico inviato da Buenos Aires.

L’ardesia, in quanto pietra del popolo, ha un significato speciale per Papa Francesco. Non è una pietra nobile, ma umile e resistente, capace di adattarsi a tutto e, allo stesso tempo, di donare calore. Come il Papa, sempre vicino ai più bisognosi, la lavagna non si impone, ma accompagna, offrendo una presenza confortante e calda, come la tenerezza con cui Francesco ha guidato il mondo. Così la terra dei suoi nonni, trasformata in pietra, sarà la dimora eterna di un Papa che, come quella pietra, è sempre stato un ponte tra il popolo e l’amore di Dio.

Exaudi Redazione