Questa mattina, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza i Membri dell’Associazione Biblica Italiana e i partecipanti alla XLVII Settimana biblica nazionale in corso a Roma sul tema “Alleanza e alleanze tra universalismo e particolarismo”.
Pubblichiamo di seguito il discorso che il Papa ha rivolto ai presenti nel corso dell’incontro:
Discorso del Santo Padre
Cari fratelli e sorelle, benvenuti!
Sono lieto d’incontrare tutti voi, membri dell’Associazione Biblica Italiana e docenti di Sacra Scrittura, convenuti a Roma per la XLVII Settimana biblica nazionale. La tematica che avete scelto per questi incontri: “Alleanza e alleanze tra universalismo e particolarismo”, mi sta a cuore e rientra fra le maggiori attenzioni attuali della Chiesa. Le tre alleanze su cui state riflettendo, infatti, coinvolgono da vicino le sue relazioni con il mondo contemporaneo.
L’alleanza con Noè è incentrata sul rapporto tra umanità e creato. L’alleanza con Abramo si concentra sulle tre grandi religioni monoteistiche nella loro matrice comune: la fede in Dio come condizione di unità e di fecondità. L’alleanza del Sinai, infine, riguarda il dono della Legge e l’elezione di Israele come strumento di salvezza per tutti i popoli.
Sono tematiche che attraversano interamente l’Antico e il Nuovo Testamento, con tensioni e riformulazioni continuamente oscillanti tra l’universalismo dell’amore di Dio per l’umanità, nessuno escluso, e il particolarismo dell’elezione, accomunate da un carattere unificatore: l’irrevocabilità dei doni e della chiamata di Dio (Rm 11,29), la sua costante e molteplice offerta di comunione, come ebbe a dire San Giovanni Paolo II (cfr Incontro con la Comunità ebraica, 17 novembre 1980, n. 3).
Riflettiamo allora un momento sull’attualità di questi tre temi e, alla luce di essi, sul valore del vostro lavoro.
Come abbiamo detto, l’alleanza di Noè comporta un chiaro riferimento al rapporto tra uomo e creato. Nel racconto del diluvio (cfr Gen 6-9) Dio ridona speranza e salvezza all’umanità, sconvolta dall’odio e dalla violenza, attraverso la giustizia del Patriarca. Tale giustizia ha in sé una irrinunciabile dimensione ecologica, nella riscoperta e nel rispetto «dei ritmi inscritti nella natura dalla mano del Creatore» (Lett. Enc. Laudato si’, 71). L’alleanza noachica, allora, mai venuta meno da parte di Dio, continua a spronarci a un uso equo e sobrio delle risorse del pianeta, che è una inquietudine molto seria in questo momento.
Il secondo tema ha come icona l’alleanza di Abramo, comune alle tre grandi religioni monoteistiche. Anche questa è un’immagine di grande attualità. Come insegna il Concilio Vaticano II, infatti, in un tempo sconvolto da echi di morte e di guerra, la fede comune in un unico Dio ci invita e ci incoraggia a vivere come fratelli. È in essa che, «chiamati a una sola e identica vocazione umana e divina, senza violenza e senza inganno, possiamo e dobbiamo lavorare insieme alla costruzione del mondo nella vera pace» (Cost. Past. Gaudium et spes, 92).
Il terzo tema, infine, è quello del dono della legge e dell’elezione del popolo d’Israele. Anch’esso è importante. Infatti nella Bibbia, contro qualsiasi tentazione di lettura esclusivistica, il particolarismo dell’elezione è sempre in funzione di un bene universale e non cade mai in forme di separazione, né di esclusione. Dio non sceglie mai qualcuno per escludere gli altri, ma sempre per includere tutti. L’elezione di Dio ha sempre questa dimensione sociale e missionaria. È un monito importante per i nostri tempi, in cui derive di separazione sempre crescenti scavano fossati ed erigono recinti tra le persone e tra i popoli, a scapito dell’unità del genere umano, che ne soffre, e dello stesso Corpo di Cristo, secondo il progetto di Dio.
Questo vostro incontro, però, richiama ancora un ulteriore valore che voglio sottolineare: quello di lavorare insieme al servizio della Parola. Si inserisce, infatti, in un’ampia opera di cooperazione che l’Associazione biblica offre in modo permanente alla Chiesa in Italia. Essa è stata una delle prime associazioni teologiche in questo Paese ed è tuttora molto presente nelle varie diocesi, specialmente attraverso l’animazione delle settimane bibliche diocesane, che sostiene in collaborazione con l’Apostolato Biblico della Conferenza Episcopale Italiana. Auspico che questa presenza cresca su tutto il territorio, evitando ogni forma di elitarismo e di preclusione. L’Associazione biblica lavora, inoltre, in collaborazione con il Pontificio Istituto Biblico, in un momento decisivo per la riforma degli atenei pontifici, dove l’alleanza tra istituzioni accademiche non è sempre facile. Invece, per molti degli iscritti all’Associazione, il Pontificio Istituto Biblico rimane sempre l’“alma mater” che li ha generati alla ricerca e all’apostolato. E ciò offre un esempio di quella sinergia che urge promuovere, a Roma e altrove, tra i diversi istituti di studi, anche per non correre il rischio di una irrimediabile estinzione.
Cari amici, andate avanti nella vostra missione di aiutare il popolo di Dio a nutrirsi della Parola, perché la Bibbia sia sempre più patrimonio di tutti: «libro del popolo del Signore che nel suo ascolto passa dalla dispersione e dalla divisione all’unità» (Lett. Ap. Aperuit illis, 4). Questa è un po’ “la dinamica del Signore”: invia e così sembra disperdere, ma poi raccoglie in unità. Vi benedico di cuore. E vi raccomando, non dimenticatevi di pregare per me! Grazie.