La S. Sede entra nell’Oms come osservatore
La proposta presentata dall'Italia. Formalizzato un rapporto che risale al 1953

Lunedì 31 maggio 2021, l’Assemblea Mondiale della Sanità ha adottato, per consenso, la Risoluzione intitolata “Participation of the Holy See in the World Health Organization”. L’Italia ha presentato la proposta che formalizza la partecipazione della Santa Sede ai lavori dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) in qualità di Stato non-Membro Osservatore.
La Santa Sede intrattiene in modo continuo rapporti con questa Organizzazione sin dal 1953. Questa decisione testimonia l’impegno della famiglia delle nazioni nell’affrontare, attraverso il dialogo e la solidarietà internazionale, le sfide globali di salute che affliggono l’umanità.
La piattaforma formativa del Bambino Gesù
Uno degli esempi più recenti di questa collaborazione riguarda il progetto di formazione a distanza realizzato dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù proprio in collaborazione con l’Oms. Il progetto è stato presentato ieri a Roma, alla presenza della presidente del Bambino Gesù, Mariella Enoc, della direttrice dell’Ufficio Oms-Libia, Elizabeth Hoff e della vice ministra degli Affari Esteri, Marina Sereni.
L’accordo iniziale prevedeva formazione in presenza in Libia, con medici e infermieri negli ospedali pediatrici di Tripoli e Bengasi. Ma il dilagare della pandemia ha impedito di portare avanti questo tipo di collaborazione. Così, è nata una piattaforma multilingue: il canale di formazione medica a distanza per i Paesi in via di sviluppo Medtraining. Attualmente i corsi sono offerti in italiano, inglese, arabo, francese e spagnolo. Il primo corso partito alcune settimane fa coinvolge 156 infermieri di 8 ospedali libici. Gli ambiti specialistici dei corsi sono terapia intensiva, neonatologia, ematologia, cardiologia e cardiochirurgia, onco-ematologia, medicina palliativa e supporto psicosociale.
Le parole della presidente Enoc
Come ha dichiarato la presidente dell’ospedale pediatrico Mariella Enoc a Vatican News, “il progetto che stiamo condividendo con l’Organizzazione mondiale della Sanità in Libia risponde a uno dei principali obiettivi del nostro ospedale cioè la condivisione della conoscenza acquisita nel campo clinico e della ricerca”.
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