La Quaresima che ci costa tanto

La Quaresima è sacrificio, il sacrificio è amore e l’amore… è Dio

Riflessione della luce sull'immagine di Cristo © Cathopic.

L’amore di Dio è ovunque, il problema è che non sappiamo come vederlo, ascoltarlo, toccarlo o trovarlo. Molto meno grazie.

In questi giorni inizia la Quaresima, quel grido dal cielo che invita alla Conversione attraverso il digiuno, l’elemosina, la penitenza e la preghiera. È segnato dal Mercoledì delle Ceneri, che quest’anno bisestile, il 2024, cade nientemeno che il giorno di San Valentino, il 14 febbraio.

La data è provvidenziale, visto che San Valentino – il patrono degli innamorati – si è adoperato per insegnare ai cristiani che il matrimonio si basa sulla dedizione, sul sacrificio e sulla rinuncia personale, e non sulla convenienza, sul divertimento, sul beneficio o sulla felicità fugace. Ciò irritò molto l’imperatore romano Claudio II che, per impedire ai cristiani di ricevere il sacramento del matrimonio e proliferare, decise di fustigare pubblicamente il santo e poi decapitarlo privatamente.

Poiché la Chiesa di Cristo è chiamata all’unione sponsale con il suo Redentore, e seguendo le direttive del Santo, la Quaresima non è altro che l’accettazione di quella parte di sacrificio, che ogni matrimonio deve assumere come “una sola carne” dimenticare se stesso e donarsi completamente all’altro.

La Chiesa Cattolica, futura sposa di Nostro Signore, per il quale Egli ha dato la Sua vita per santificarla, ci ricorda ogni anno in queste date che se in qualsiasi momento vogliamo far parte di quelle future “Nozze dell’Agnello”, dobbiamo fare sacrifici personali, digiunare, fare penitenza, fare l’elemosina e anche parlare con il nostro Padre nei cieli. Dobbiamo pregare con fede – possibilmente ogni giorno – per dimostrare il nostro impegno e in cambio, se lo abbiamo meritato, ricevere alla fine della vita il dono immenso della Casa eterna.

Il problema è che gli esseri umani fuggono dal sacrificio. La stragrande maggioranza delle volte lo interpreta come una punizione perché non comprende appieno che il digiuno, l’elemosina e la penitenza sono manifestazioni di amore. Proprio come il nostro Signore ci ha amato fino all’estremo, donandosi per noi sulla Croce per riportarci alla Comunione con il Padre, anche noi dobbiamo sacrificarci affinché Egli possa riportarci a Casa.

Poiché ti amo, Padre, cerco di mantenere la mia anima pulita e di non peccare. Poiché ti amo, Padre, oggi mi nutrirò di pane e acqua. Poiché ti amo, padre, oggi non fumerò. Poiché ti amo, Padre, mi ritirerò dal mondo per qualche giorno e mi chiuderò in alcuni Esercizi Spirituali per sentirmi più vicino a Te e pregare in santo silenzio. Poiché ti amo, Padre, aiuterò questa persona, anche se non mi conosce. Poiché ti amo, Padre, ti parlo tutti i giorni, non solo quando ho difficoltà.


La traduzione per chi fa fatica a capire è: poiché ti voglio bene, papà o mamma, mi prendo cura di te quando stai male (e non ti lascio solo). Poiché ti amo figliolo, rinuncio alle comodità possibili e passo più tempo con te, oppure sacrifico una vacanza, oppure andiamo a trovare i tuoi nonni per goderti il ​​loro amore, anche se sono a 300 km di distanza.

Poiché ti amo figlio, anche se non sopporto tuo padre o tua madre, rinuncio a quel benessere personale affinché tu possa godere e sapere cos’è una casa ogni giorno della tua vita. Perché mi dispiace per lui (soffro con lui), chiunque vedo mendicare per strada, gli faccio l’elemosina, oppure gli compro un panino, oppure gli do il mio tempo e mi preoccupo della sua situazione. Poiché ti amo, Padre nei cieli, rinuncio a “guardare” altre persone attraenti che potrebbero mettere in pericolo il mio Santo Impegno di Matrimonio.

L’amore non ha momenti propizi. L’amore è sempre e senza guardare chi, il che richiede sacrificio perché la stragrande maggioranza delle volte, la comodità, la pigrizia, la falsa stanchezza e perfino la trascuratezza (tutte tentazioni) ci impediscono di amare come ci insegna nostro Signore. Preferiamo il benessere e il benessere… non porta la pace. La pace ci viene donata da Cristo ogni volta che facciamo la comunione nella Grazia, facciamo il bene, ci sacrifichiamo e andiamo a letto con la coscienza veramente pulita e tranquilla, sapendo di aver fatto un buon lavoro, la cosa giusta.

Quando sarai nelle ore basse, non dubitare che sarai tentato di arrenderti e ti chiederai: ma… perché diavolo sto facendo tutto questo? Nella domanda hai la risposta. Il nemico non esiterà a mettervi davanti mille ostacoli, a cercare innumerevoli scuse e a separarvi dalla decisione di donare al Signore la Santa Quaresima. Non distrarti perché il cattivo sarà sempre in attesa di approfittare di una svista e farti cadere. La battaglia che c’è e non vogliamo vedere, si soffre e si combatte nella tua carne con il sacrificio, ma è spirituale ed è iniziata milioni di anni fa.

Gesù trascorse 40 giorni nel deserto sopportando le tentazioni. Come possiamo imitarlo? Prova a trascorrere un’ora alla settimana (od ogni giorno, se possibile) in preghiera silenziosa guardando Gesù nel tabernacolo o in una cappella dell’Adorazione. Senza alcuna distrazione, senza libro né rosario. Solo tu e il Signore. Ti insegnerà come sconfiggere il nemico, pacificare il tuo cuore e riportarti sul sentiero che sei tentato di abbandonare.

Con l’aiuto di Dio, la forza più grande sarà la tua volontà. Sii onesto con te stesso e se noti che stai vacillando, prega. Prega con tutte le tue forze. Chiedi al tuo Padre nei cieli di rafforzarti affinché accetti pacificamente la Sua volontà nella tua vita, qualunque essa sia. Chiedigli di sostenerti per compiere la tua Missione e, con il Suo favore, di poterti donare quest’anno una vera Quaresima per vivere poi una santa Settimana Santa.

La Quaresima è sacrificio, il sacrificio è amore e l’amore… è Dio.