Padre Jorge Miró condivide con i lettori di Exaudi il suo commento al Vangelo di oggi, domenica 17 marzo 2024, intitolato “La Croce è il segno più grande dell’amore di Dio”
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La Parola di Dio che proclamiamo in questa quinta domenica di Quaresima ci presenta il profeta Geremia che ci annuncia una nuova alleanza.
In cosa consiste questa nuova alleanza? Non è che Dio ci manderà precetti nuovi, diversi da quelli che ha dato a Mosè. La nuova alleanza sarà caratterizzata perché metterò dentro di loro la mia legge e la scriverò nei loro cuori.
Questo annuncio si compie in Gesù Cristo, il quale, con la sua morte e risurrezione, suggellerà una nuova, definitiva ed eterna alleanza con l’umanità.
Il Salmo ci prepara ad accogliere questa nuova alleanza: O Dio, crea in me un cuore puro, rinnovami dentro con spirito fermo…, non privarmi del tuo spirito santo.
La lettera agli Ebrei ci proclama quali sono i pilastri di questa nuova alleanza: l’amore e l’obbedienza a Dio Padre.
Nel Vangelo contempliamo alcuni greci che si avvicinano a Filippo e gli dicono: Signore, vorremmo vedere Gesù.
Con ciò manifestano il desiderio di Dio che esiste nel cuore dell’uomo: la mia anima ha sete di Te. Come dice sant’Agostino: Ci hai fatti per te, Signore, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te.
E Gesù risponde dicendo: È venuta l’ora che il Figlio dell’Uomo sia glorificato… quando sarò elevato sopra la terra attirerò tutti a me.
Gesù sarà glorificato sulla Croce. Con questo ci dà una chiave importante per il discepolo: se vuoi vedere Gesù devi entrare nel mistero della Croce, la tua croce. Il Signore ti aspetta lì per salvarti.
La Croce è il segno più grande dell’amore di Dio: Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, affinché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna (cfr Gv 3,16). Gesù Cristo è morto per te, si è caricato di tutti i tuoi peccati… Nessuno ti ama come Lui! Egli è il chicco di grano che ha portato molto frutto.
Così ha vissuto Gesù Cristo e così vi invita a vivere se volete partecipare a questa nuova alleanza: Gesù Cristo è diventato l’autore della salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono.
Non dimenticare: al cielo si sale scendendo! Chi ama se stesso perisce, e chi odia se stesso in questo mondo sarà salvato per la vita eterna. Chi vuole servirmi, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Chi mi serve, il Padre lo onorerà.
Chi concentra la sua vita su se stesso, cercando la comodità, cercando solo il proprio interesse, ciò che è conveniente, ciò che è facile… è condannato all’insoddisfazione e al vuoto.
Colui che si apre all’amore di Dio e l’accoglie, confida in lui, gli obbedisce ed è disposto a prendere la croce… è pronto a ricevere la salvezza che Gesù Cristo ci porta.
Rallegrarsi! Chiedi il dono dello Spirito Santo, per donarti un cuore nuovo, generoso e dedicato, che possa accogliere la salvezza che il Signore ti dona. Dio che ti ha creato senza di te non ti salverà senza di te (sant’Agostino).
Vieni Spirito Santo! (cfr Lc_11,13).
La Croce è il segno più grande dell’amore di Dio: Commento P. Jorge Miró
Padre Jorge Miró condivide con i lettori di Exaudi il suo commento al Vangelo di oggi, domenica 17 marzo 2024, intitolato “La Croce è il segno più grande dell’amore di Dio”
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La Parola di Dio che proclamiamo in questa quinta domenica di Quaresima ci presenta il profeta Geremia che ci annuncia una nuova alleanza.
In cosa consiste questa nuova alleanza? Non è che Dio ci manderà precetti nuovi, diversi da quelli che ha dato a Mosè. La nuova alleanza sarà caratterizzata perché metterò dentro di loro la mia legge e la scriverò nei loro cuori.
Questo annuncio si compie in Gesù Cristo, il quale, con la sua morte e risurrezione, suggellerà una nuova, definitiva ed eterna alleanza con l’umanità.
Il Salmo ci prepara ad accogliere questa nuova alleanza: O Dio, crea in me un cuore puro, rinnovami dentro con spirito fermo…, non privarmi del tuo spirito santo.
La lettera agli Ebrei ci proclama quali sono i pilastri di questa nuova alleanza: l’amore e l’obbedienza a Dio Padre.
Nel Vangelo contempliamo alcuni greci che si avvicinano a Filippo e gli dicono: Signore, vorremmo vedere Gesù.
Con ciò manifestano il desiderio di Dio che esiste nel cuore dell’uomo: la mia anima ha sete di Te. Come dice sant’Agostino: Ci hai fatti per te, Signore, e il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te.
E Gesù risponde dicendo: È venuta l’ora che il Figlio dell’Uomo sia glorificato… quando sarò elevato sopra la terra attirerò tutti a me.
Gesù sarà glorificato sulla Croce. Con questo ci dà una chiave importante per il discepolo: se vuoi vedere Gesù devi entrare nel mistero della Croce, la tua croce. Il Signore ti aspetta lì per salvarti.
La Croce è il segno più grande dell’amore di Dio: Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito, affinché chiunque crede in lui non muoia, ma abbia la vita eterna (cfr Gv 3,16). Gesù Cristo è morto per te, si è caricato di tutti i tuoi peccati… Nessuno ti ama come Lui! Egli è il chicco di grano che ha portato molto frutto.
Così ha vissuto Gesù Cristo e così vi invita a vivere se volete partecipare a questa nuova alleanza: Gesù Cristo è diventato l’autore della salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono.
Non dimenticare: al cielo si sale scendendo! Chi ama se stesso perisce, e chi odia se stesso in questo mondo sarà salvato per la vita eterna. Chi vuole servirmi, mi segua, e dove sono io, là sarà anche il mio servo. Chi mi serve, il Padre lo onorerà.
Chi concentra la sua vita su se stesso, cercando la comodità, cercando solo il proprio interesse, ciò che è conveniente, ciò che è facile… è condannato all’insoddisfazione e al vuoto.
Colui che si apre all’amore di Dio e l’accoglie, confida in lui, gli obbedisce ed è disposto a prendere la croce… è pronto a ricevere la salvezza che Gesù Cristo ci porta.
Rallegrarsi! Chiedi il dono dello Spirito Santo, per donarti un cuore nuovo, generoso e dedicato, che possa accogliere la salvezza che il Signore ti dona. Dio che ti ha creato senza di te non ti salverà senza di te (sant’Agostino).
Vieni Spirito Santo! (cfr Lc_11,13).
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