L’incontro di preghiera, la conferenza scientifica dedicata agli ebrei polacchi, la conferenza di un rabbino israeliano sull’interpretazione dell’Antico Testamento e la celebrazione ebraico-cattolica della Parola di Dio: questi i punti principali del programma della celebrazione nazionale della XXVI Giornata dell’ebraismo, che si celebra in Polonia dal 1998. Quest’anno le celebrazioni principali si sono svolte il 17 gennaio a Siedlce. Lo scopo di questa giornata è rafforzare le relazioni tra cattolici ed ebrei, riflettere insieme sulla Parola di Dio e approfondire la comprensione reciproca.
La linea comune per vivere la Giornata dell’ebraismo è la preghiera comune. Lo ha sottolineato Mons. Grzegorz Ryś, Arcivescovo Metropolita di Łódź, Presidente del Comitato per il Dialogo con l’Ebraismo della Conferenza Episcopale Polacca. “Abbiamo iniziato la nostra giornata con la preghiera e la concludiamo con la preghiera. In queste parentesi c’è scritto tutto quello che abbiamo fatto oggi. Vogliamo ancora una volta riscoprire il senso di tutta la nostra riflessione; ma in un incontro vivo con Dio e la Sua Parola” – ha osservato l’arcivescovo Ryś durante l’incontro di preghiera serale nella cattedrale di Siedlce.
Durante lo stesso incontro serale il rabbino Boaz Pash di Israele ha parlato dell’importanza delle buone relazioni interpersonali. “Più importanti delle grandi filosofie sono le relazioni interpersonali; vivere nell’amicizia e nell’amore reciproci. Vivendo in questo modo, possiamo aspettarci la stessa cosa dal Signore Dio” – ha sottolineato il rabbino.
Yacov Livne, Ambasciatore di Israele in Polonia, ha rivolto una parola ai partecipanti alla conferenza riuniti nel Seminario Maggiore di Siedlce. “L’amicizia e il dialogo tra le religioni, tra ebraismo e cattolicesimo sono molto importanti; e io ci credo (…). Questo contatto tra cattolici ed ebrei non è solo una convivenza, ma anche una relazione spirituale. (…) È importante comprendere insieme il nostro passato e lavorare insieme per il nostro futuro migliore” – ha affermato l’Ambasciatore.
“La lezione dalla storia condivisa: preghiamo lo stesso Dio, ma non ci conosciamo” – ha richiamato il Rev. dott. Paweł Rytel-Andrianik, Vicedirettore del Centro Abraham J. Heschel per le Relazioni Cattolico-Ebraiche dell’Università Cattolica di Lublino, uno dei relatori della conferenza. Ha sottolineato la necessità di parlare della storia comune di polacchi ed ebrei e della necessità di costruire insieme il futuro.
I partecipanti alla XXVI.ma Giornata dell’Ebraismo hanno anche ricordato le vittime dell’Olocausto. Il rabbino capo della Polonia, Michael Schudrich, ha sottolineato l’importanza di ricordare il passato nella costruzione delle relazioni polacco-ebraiche. “Non posso cambiare la tragedia che c’è stata, ma posso fare memoria. Non solo ricordare la tragedia, ma anche imparare in che modo insieme abbiamo creato Siedlce, abbiamo vissuto qui, in tempi felici e in tempi tristi. Questo è il nostro dovere comune: ricordare gli ebrei di Siedlce” – ha dichiarato Michael Schudrich durante la preghiera ebraico-cattolica davanti al monumento ai 17.000 ebrei vittime dell’Olocausto a Siedlce.
La Giornata dell’Ebraismo nella Chiesa polacca si celebra dal 1998. Il suo scopo è rafforzare le relazioni tra cattolici ed ebrei, riflettere insieme sulla Parola di Dio e approfondire la comprensione reciproca. Ogni anno la celebrazione principale è organizzata in una diocesi diversa.