La Chiesa di Puebla (Messico) si rammarica della depenalizzazione dell’aborto

“Purtroppo le nuove ideologie disumanizzano i non nati”, si legge in una nota dell’arcidiocesi, dopo l’approvazione, lunedì, da parte del Congresso dello Stato di Puebla, dell’interruzione della gravidanza fino alla 12a settimana di gestazione. Dei 32 stati federati del Messico, 14 hanno depenalizzato l’aborto

“Puebla è in lutto per il tanto sangue innocente che verrà versato. Che Dio ci perdoni!” Con queste parole, l’arcidiocesi di Puebla – in un comunicato – esprime “la sua più profonda tristezza e rammarico per il fatto che oggi il diritto alla vita sia violentemente negato”. La nota risponde alla decisione del Congresso di Puebla che il 15 luglio ha approvato la depenalizzazione dell’aborto fino alla 12a settimana di gestazione sostenuta dalla pronuncia della Corte Suprema di Giustizia della Nazione (SCJN), nel 2021, secondo la quale In Messico è incostituzionale criminalizzare le persone che decidono di abortire.

“Sappiamo che la Chiesa ha una missione ricevuta da El Salvador e questa non dipende da norme umane; Pertanto, nonostante le avversità, unita a Cristo, risponde alle sfide pastorali del nostro tempo, in cui purtroppo nuove ideologie disumanizzano i non nati”, sottolinea la nota dell’arcidiocesi, che ribadisce però l’intenzione di rinnovare e promuovere gli sforzi, a partire dalla i diversi ambiti pastorali, per fornire risposte alle situazioni di pericolo di vita.

Il Signore della Vita trionferà

Nella pastorale liturgica, la Chiesa di Puebla promuoverà la preghiera e la celebrazione della Santa Messa, soprattutto nel prossimo Anno Giubilare, “per chiedere al Signore della Vita di toccare i cuori di quelle donne che hanno pensato di eliminare la vita che custodiscono nel grembo materno, perché riconoscano che la vita del loro bambino è sacra e la rispettino”.

L’Arcidiocesi proseguirà, attraverso la Pastorale della Comunicazione, la campagna permanente sui social network e nelle parrocchie, per sensibilizzare “sul valore incommensurabile della vita umana”. In questo contesto, spetterà alla pastorale familiare promuovere la formazione delle nuove generazioni alla sana esperienza dell’amore umano e della sessualità, affinché si possano prevenire tante gravidanze indesiderate. Dalla formazione iniziale dei bambini del catechismo – ribadisce – si promuoveranno i valori della famiglia, la responsabilità, il rispetto e l’autocontrollo.


Da parte sua, la Pastorale giovanile continuerà a lavorare sulla prevenzione attraverso la formazione a una sana esperienza di amore umano, promuovendo i valori della fedeltà, della responsabilità, della castità e del rispetto. Mentre la Pastorale Sociale continuerà a lavorare affinché la carità continui a essere il fattore che dinamizza tutta l’azione della Chiesa a favore delle persone più bisognose, vulnerabili ed escluse dalla società, tra cui i poveri, i migranti e gli abbandonati.

Il grande dono che viene da Dio

L’arcidiocesi assicura il proprio impegno nel continuare a promuovere “l’amore per la vita come grande valore, ricostruendo e consolidando le famiglie affinché ogni giorno siano più forti e che, come un santuario, accolgano, custodiscano, rispettino, proteggano e celebrino questo grande dono che viene da Dio: la vita”.

“Noi che formiamo la Chiesa pellegrina a Puebla siamo sgomenti; Non perdiamo però la speranza che Gesù, il Signore della vita, trionferà sulla cultura dello scarto e sulla cultura della morte” conclude la nota.

Puebla: numero 14 di 32

La decisione del Congresso di Puebla consentirà l’interruzione della gravidanza prima delle 12 settimane di gestazione. Con 29 voti favorevoli, sette contrari e quattro astensioni, l’organismo è diventato il numero 14 dei 32 che compongono la Federazione del Messico, a legalizzare l’interruzione di gravidanza. Il movimento per depenalizzare l’aborto in Messico è stato un processo lungo. Nel 2007, Città del Messico è stata la prima entità a depenalizzare l’aborto fino alla 12a settimana di gestazione, cosa che ha segnato un importante precedente nella legislazione messicana.