13 Marzo, 2025

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“La Chiesa deve essere al fianco dei più vulnerabili”

Udienza i Membri dell’Associazione Nazionale San Paolo Italia (ANSPI)

“La Chiesa deve essere al fianco dei più vulnerabili”
Vatican Media

Questa mattina, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza i Membri dell’Associazione Nazionale San Paolo Italia (ANSPI) in occasione del 60° anniversario della fondazione.

L’udienza di Papa Francesco è stata l’occasione per ribadire il suo impegno nella promozione della giustizia sociale e della solidarietà.

Nel suo discorso, Papa Francesco ha sottolineato l’importanza dell’azione sociale della Chiesa, che deve essere guidata dal Vangelo e dall’impegno verso i poveri e gli emarginati. Ha inoltre sottolineato che la Chiesa deve lavorare per la costruzione di una società più giusta e inclusiva, dove tutti abbiano l’opportunità di vivere una vita dignitosa.

Papa Francesco ha invitato i membri dell’Associazione Nazionale San Paolo Italia a continuare il loro lavoro per promuovere la giustizia sociale e la solidarietà. Li ha inoltre incoraggiati a lavorare per la costruzione di una società più giusta e inclusiva, dove tutti abbiano l’opportunità di vivere una vita dignitosa.

Riportiamo di seguito il discorso che il Papa ha rivolto ai presenti nel corso dell’Udienza:

Discorso del Santo Padre

Cari fratelli e sorelle!

Vi do il benvenuto in occasione del 60° anniversario dell’Associazione Nazionale San Paolo Italia, nota semplicemente come ANSPI. È una ricorrenza che aiuta a ritrovare nelle radici la linfa vitale per continuare a impegnarvi, con passione, per la formazione umana e cristiana dei giovani, attraverso le attività degli oratori e dei circoli giovanili delle parrocchie.

La vostra rete nacque nel contesto conciliare per volere di monsignor Battista Belloli, sostenuto dall’Arcivescovo Montini – al quale è legata l’intitolazione dell’associazione all’apostolo Paolo – che proprio nel 1963 venne eletto Papa. In quegli anni di rinnovamento della catechesi, mons. Belloli ebbe la felice intuizione di dar vita a un’associazione che qualificasse la pastorale oratoriana alla luce del magistero conciliare, valorizzando l’apporto dei laici e dando forma e anima all’educazione integrale. Il suo progetto fu profetico: non stancatevi di portarlo avanti, con coraggio e creatività! Coraggio per andare avanti e creatività per rinnovarlo sempre! Ne ha bisogno la Chiesa, ma anche la società italiana. In un tempo in cui il mondo è avvolto dalle spire della violenza, da sentimenti di prevaricazione e di odio, non smettete di lavorare per l’educazione, per supportare la famiglia, per comunicare la bellezza della fraternità.

Le vostre proposte ricreative, culturali e artistiche sono sempre finalizzate all’educazione integrale di bambini e ragazzi. Dobbiamo avere a cuore tutta la persona, tutte le sue dimensioni: affettiva, psicologica, spirituale, intellettuale, fisica. San Giovanni Bosco diceva che bisogna formare “buoni cristiani e onesti cittadini”, ben sapendo che non è possibile educare a compartimenti stagni e che proprio dalla buona o cattiva educazione della gioventù dipende un positivo o negativo avvenire per la società. Ecclesiale e civile sono due facce della stessa medaglia, non ci può essere antitesi, perché entrambe contribuiscono al bene del singolo e della collettività. Mi piace ripetere un proverbio africano che racchiude una grande verità: per educare un bambino serve un intero villaggio. Oggi più che mai c’è bisogno di creare alleanze «per formare persone mature, capaci di superare frammentazioni e contrapposizioni e ricostruire il tessuto di relazioni per un’umanità più fraterna» (Messaggio per il lancio del Patto educativo, 12 settembre 2019).

In questa ottica di collaborazione, la rete dei vostri oratori e circoli svolge poi un importante ruolo a sostegno delle famiglie, completando e integrando le pratiche civili per il benessere dei cittadini nei territori. Pensiamo, ad esempio, alle attività estive che coinvolgono i più piccoli nei periodi di vacanza consentendo ai loro genitori di continuare a lavorare; o pensiamo ai dopo-scuola che, grazie a tanti volontari, costituiscono un presidio contro l’abbandono scolastico, oltre che un laboratorio di accoglienza e integrazione. Le vostre sono realtà “ponte” con le famiglie, con il territorio, con la comunità ecclesiale e con la società. Tenete aperte le porte, ma soprattutto le braccia e i cuori: non è facile, ma sappiamo che l’altro è sempre una ricchezza, da custodire e da valorizzare.

Infine, vi sono grato perché tenete aperti spazi di gratuità e di gioia. La gioia è la medicina più grande. Quando una persona perde la capacità di gioia c’è qualcosa di brutto dentro. La gioia. San Filippo Neri amava ripetere “state allegri, state allegri”. I cristiani non possono essere tristi, il Vangelo è gioia, speranza, luce, annuncio di salvezza. E questo è legato all’esperienza del gratuito, della gratuità, è legato al dono, al donarsi. Negli spazi del gratuito si sorride, si testimonia la gioia dei figli di Dio…, e si fa quel chiasso buono che non annebbia ma libera! Il chiasso dei ragazzi è il suono dei loro sogni, del loro entusiasmo, del loro desiderio di essere protagonisti e di cambiare il mondo, della loro capacità di trasformare in musica le note stonate di questo tempo. Questo chiasso ci fa bene, ci sveglia dal torpore delle false certezze e delle comode abitudini.

Carissimi, il vostro patrono, San Paolo, scriveva: «Siate sempre lieti nel Signore, ve lo ripeto: siate lieti» (Fil 4,4). Affido a lui, e alla Vergine Santa, la vostra associazione, i vostri ragazzi, gli educatori e le famiglie. Grazie della vostra visita e del vostro lavoro a servizio della Chiesa e della comunità. Vi benedico di cuore. E per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Grazie!

Exaudi Redazione