Giovedì scorso, 20 maggio, nell’anniversario del ferimento a Pamplona, è iniziato l’Anno Ignaziano che celebrerà fino al 2022 i 500 anni della conversione di S. Ignazio di Loyola e i 400 della sua canonizzazione, celebrata il 12 marzo 1622 da Papa Gregorio XV. Il fondatore della Compagnia di Gesù, dopo essere stato ferito da una palla di cannone alle gambe, che ebbe come conseguenza una zoppia per tutta la vita, trascorse la convalescenza nella casa natale a Loyola, nei Paesi Baschi. Costretto a letto, cominciò a leggere alcuni libri che lo portarono verso la conversione.
La conversione di Ignazio
Una volta rimessosi, intraprese un pellegrinaggio (l’idea iniziale era di raggiungere Gerusalemme) che lo condusse in Catalogna, prima al monastero benedettino di Montserrat, dove, dopo una veglia notturna, lasciò le sue armi. Quindi, per circa un anno, si fermò nella vicina Manresa, dove visse in una grotta (la “Cova”) tra grandi digiuni e penitenze. Sulle sponde del fiume Cardener ebbe quella che Ignazio definì “la grande illuminazione”. Lì scrisse gli Esercizi spirituali che sono il nucleo della spiritualità ignaziana e “base” della Compagnia di Gesù che il santo fondò nel 1534. Manresa è un luogo simbolo per i Gesuiti, tanto che molti centri della Compagnia in tutto il mondo hanno questo nome. In occasione dei 500 anni della conversione di Ignazio, tra l’altro, il S. Padre è stato ufficialmente invitato a recarsi a Manresa.
Una delle iniziative per l’Anno Ignaziano è la preghiera internazionale “Pilgrims with Ignatius” che si svolge online. Il Papa ha indirizzato ai partecipanti un videomessaggio che pubblichiamo nella traduzione diffusa dalla Sala Stampa vaticana:
Il messaggio per l’Anno Ignaziano
Cari amici, sono lieto di unirmi a voi in questa preghiera per l’Anno Ignaziano, la celebrazione della conversione di sant’Ignazio. Spero che tutti quelli che s’ispirano a Ignazio, alla spiritualità ignaziana, possano vivere realmente questo anno come un’esperienza di conversione.
Sogni in frantumi
A Pamplona, 500 anni fa, tutti i sogni mondani di Ignazio andarono in frantumi in un istante. La palla di cannone che lo ferì cambiò il corso della sua vita, e il corso del mondo. Le cose apparentemente piccole possono essere importanti. Quella palla di cannone significò anche che Ignazio fallì nei sogni che egli aveva per la sua vita. Ma Dio aveva un sogno più grande per lui. Il sogno di Dio per Ignazio non s’incentrava su Ignazio. Si trattava di aiutare le anime. Era un sogno di redenzione, un sogno di uscita nel mondo intero, accompagnato da Gesù, umile e povero.
Cristo al centro
La conversione è una questione quotidiana. Raramente è una volta per tutte. La conversione di Ignazio cominciò a Pamplona, ma non terminò lì. Si convertì durante tutta la sua vita, giorno dopo giorno. E questo significa che per tutta la sua vita mise Cristo al centro. E lo fece attraverso il discernimento. Il discernimento non consiste nel riuscire sempre fin dall’inizio, bensì nel navigare e nell’avere una bussola per poter intraprendere il cammino che ha molte curve e tornanti, ma lasciandosi guidare sempre dallo Spirito Santo, che ci conduce all’incontro con il Signore.
Ascoltare gli altri
In questo pellegrinaggio sulla terra incontriamo altri, come fece Ignazio nella sua vita. Questi altri sono segnali che ci aiutano a mantenere la rotta e che ci invitano a convertirci ogni volta di nuovo. Sono fratelli, sono situazioni, e Dio ci parla anche attraverso di loro. Ascoltiamo gli altri. Leggiamo le situazioni. Siamo cartelli stradali per gli altri, anche noi, mostrando il cammino di Dio. La conversione si fa sempre in dialogo, in dialogo con Dio, in dialogo con gli altri, in dialogo con il mondo. Prego affinché tutti coloro che s’ispirano alla spiritualità ignaziana possano fare questo viaggio insieme come una famiglia ignaziana. E prego affinché molti altri giungano a scoprire la ricchezza di questa spiritualità che Dio diede a Ignazio.
Vi benedico di cuore, perché questo anno sia realmente un’ispirazione per andare per il mondo, aiutare le anime, vedendo tutte le cose nuove in Cristo. E anche un’ispirazione per lasciarci aiutare. Nessuno si salva da solo: o ci salviamo in comunità o non ci salviamo. Nessuno indica all’altro il cammino. Solo Gesù ci ha indicato il cammino. Noi ci aiutiamo a trovare e a seguire questo cammino reciprocamente. E ci benedica Dio Onnipotente, nel Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Amen.