Una raccolta di 5 miliardi, utili per 36,4 milioni, patrimonio a 645,9 milioni. Sono i dati principali del bilancio 2020 dello Ior approvato lo scorso 27 aprile dal Consiglio di Sovrintendenza dell’Istituto all’unanimità. Come da Statuto, ha trasmesso il documento alla Commissione Cardinalizia evidenziando la solidità e l’elevata qualità dei dati finanziari dell’Istituto (livello di patrimonio e di liquidità) e la sua conformità ai più elevati standard internazionali.
Il confronto con il passato
Per il nono anno consecutivo il bilancio dello Ior viene pubblicato all’interno del Rapporto annuale. I numeri rispetto al 2019 sono sostanzialmente simili. Nel 2019 la raccolta ammontava a 5,1 miliardi (contro i 5 del 2018, identica a quella dell’ultimo esercizio) e il patrimonio a 630 milioni mentre l’utile fu leggermente maggiore a quota 38 milioni (contro i 17,5 dell’anno precedente).
La distribuzione degli utili
In linea con le indicazioni di Sua Santità Papa Francesco, la Commissione Cardinalizia ha deliberato la distribuzione degli utili, devolvendone il 75% al Santo Padre o a specifici enti. Il restante 25% è andato ad incrementare il patrimonio, in linea con il continuo sviluppo dell‘Istituto e con la missione di servizio alla Chiesa Cattolica nel lungo periodo.
I numeri
“Nel 2020, anno particolarmente sfidante per l’economia globale, l’Istituto ha continuato ad assicurare servizi finanziari di qualità allo Stato della Città del Vaticano e alla Chiesa Cattolica presente in tutto il mondo – si legge in una nota – Inoltre, l’Istituto ha proseguito nel suo massimo impegno di assicurare piena e continua adesione ai principi e alla dottrina sociale della Chiesa Cattolica in tutte le attività operative ed in particolare, come priorità, nei processi di gestione e nelle politiche di investimento del patrimonio proprio e di quello della clientela.
I dati finanziari chiave del 2020 per lo Ior sono i seguenti: euro 5,0 miliardi la raccolta dai clienti, di cui 3,3 miliardi relativi al risparmio gestito e alla custodia titoli; euro 36,4 milioni l’utile netto, risultato del processo di investimento risk-based e coerente con l’etica cattolica applicato alla gestione dei propri attivi; euro 645,9 milioni il patrimonio al 31 dicembre 2020 al netto della distribuzione degli utili e considerando la destinazione a riserva patrimoniale decisa dalla Commissione Cardinalizia.
Il TIER 1 ratio (ovvero la componente principale del capitale di rischio di una banca, composto da capitale azionario, riserve e utili non distribuiti, ndr) si è attestato al 39,7%. Durante il 2020, lo Ior ha continuato a rafforzare la “squadra” dei dirigenti ed ha incrementato gli investimenti IT, incluso un programma di sviluppo per aumentare la resilienza dell’infrastruttura tecnologica e ridurre i rischi informatici”.