Padre Jorge Miró condivide con i lettori di Exaudi il suo commento al Vangelo di questa domenica, 11 agosto 2024, intitolato “Io sono il pane vivo disceso dal cielo”.
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La Parola di Dio che oggi proclamiamo ci presenta il profeta Elia, solo nel deserto, stremato dalla fatica e dallo scoraggiamento. Elia esprime la sua debolezza e desidera la morte. Ma Dio non abbandona nella prova il suo fedele amico: attraverso il suo angelo gli prepara un cibo misterioso. Lo abbiamo cantato nel Salmo: Se l’afflitto invoca il Signore, egli lo ascolta e lo salva dalla sua angoscia.
Rafforzato dalla forza di Dio, Elia può raggiungere il monte di Dio dopo quaranta giorni. Il pane preparato dall’angelo è memoria della manna e figura del vero pane della vita, proveniente dal cielo: l’Eucaristia.
Anche noi, discepoli di Cristo, che erramo nel deserto della vita, possiamo sentire e sperimentare la fatica della sequela. Avvertendo la tentazione di lasciare tutto: di fronte alle difficoltà della vita cristiana e al rifiuto del mondo…, il diavolo ci tenta con lo scoraggiamento.
Anche noi, dunque, dobbiamo, come Elia, svegliarci dal sonno, e ascoltare l’angelo del Signore: Alzati, mangia perché il cammino è più grande delle tue forze. Mangiate il Pane di Vita che il Signore offre e portate conforto nel cammino che conduce al monte santo, alla Vita eterna.
La Parola di Dio ci invita ad affidarci a Dio, non alle nostre forze, e, di conseguenza, a cercare la forza per il cammino dove si trova: nella preghiera, nell’ascolto della Parola, nell’Eucaristia e nella Penitenza, nelle opere di misericordia, vivendo nel suo corpo, che è la Chiesa. Non dai la vita a te stesso. Tutto è un dono. Tutto è grazia.
Nel vangelo Gesù ci viene presentato come il pane disceso dal cielo; chi mangia questo pane non morirà, ma vivrà in eterno; Solo chi si nutre del pane del cielo può camminare senza venir meno. Gesù è il pane che dona la vita eterna.
San Paolo ci incoraggia a vivere la vita nuova del cristiano, che si distingue per l’amore senza limiti. Un amore che nasce dall’avere Gesù Cristo nel cuore e dall’accogliere il dono del suo Spirito, con il quale Dio ci ha segnati per il Giorno della Liberazione finale.
Questo Spirito ci permette di scacciare da noi l’amarezza, l’ira, l’ira e gli insulti e ogni male…, frutti dell’uomo vecchio; e crescere negli atti propri dell’uomo nuovo: siate buoni, comprensivi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato voi in Cristo. E amare di un amore nuovo: vivere nell’amore come Cristo ti ha amato e ha donato se stesso a Dio per noi come oblazione e vittima profumata.
Vieni Spirito Santo!
Io sono il pane vivo disceso dal cielo: Commento di P. Jorge Miró
Domenica 11 agosto 2024
Padre Jorge Miró condivide con i lettori di Exaudi il suo commento al Vangelo di questa domenica, 11 agosto 2024, intitolato “Io sono il pane vivo disceso dal cielo”.
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La Parola di Dio che oggi proclamiamo ci presenta il profeta Elia, solo nel deserto, stremato dalla fatica e dallo scoraggiamento. Elia esprime la sua debolezza e desidera la morte. Ma Dio non abbandona nella prova il suo fedele amico: attraverso il suo angelo gli prepara un cibo misterioso. Lo abbiamo cantato nel Salmo: Se l’afflitto invoca il Signore, egli lo ascolta e lo salva dalla sua angoscia.
Rafforzato dalla forza di Dio, Elia può raggiungere il monte di Dio dopo quaranta giorni. Il pane preparato dall’angelo è memoria della manna e figura del vero pane della vita, proveniente dal cielo: l’Eucaristia.
Anche noi, discepoli di Cristo, che erramo nel deserto della vita, possiamo sentire e sperimentare la fatica della sequela. Avvertendo la tentazione di lasciare tutto: di fronte alle difficoltà della vita cristiana e al rifiuto del mondo…, il diavolo ci tenta con lo scoraggiamento.
Anche noi, dunque, dobbiamo, come Elia, svegliarci dal sonno, e ascoltare l’angelo del Signore: Alzati, mangia perché il cammino è più grande delle tue forze. Mangiate il Pane di Vita che il Signore offre e portate conforto nel cammino che conduce al monte santo, alla Vita eterna.
La Parola di Dio ci invita ad affidarci a Dio, non alle nostre forze, e, di conseguenza, a cercare la forza per il cammino dove si trova: nella preghiera, nell’ascolto della Parola, nell’Eucaristia e nella Penitenza, nelle opere di misericordia, vivendo nel suo corpo, che è la Chiesa. Non dai la vita a te stesso. Tutto è un dono. Tutto è grazia.
Nel vangelo Gesù ci viene presentato come il pane disceso dal cielo; chi mangia questo pane non morirà, ma vivrà in eterno; Solo chi si nutre del pane del cielo può camminare senza venir meno. Gesù è il pane che dona la vita eterna.
San Paolo ci incoraggia a vivere la vita nuova del cristiano, che si distingue per l’amore senza limiti. Un amore che nasce dall’avere Gesù Cristo nel cuore e dall’accogliere il dono del suo Spirito, con il quale Dio ci ha segnati per il Giorno della Liberazione finale.
Questo Spirito ci permette di scacciare da noi l’amarezza, l’ira, l’ira e gli insulti e ogni male…, frutti dell’uomo vecchio; e crescere negli atti propri dell’uomo nuovo: siate buoni, comprensivi, perdonandovi a vicenda come Dio ha perdonato voi in Cristo. E amare di un amore nuovo: vivere nell’amore come Cristo ti ha amato e ha donato se stesso a Dio per noi come oblazione e vittima profumata.
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