Il 3 ottobre 2013, a causa di un terribile naufragio a poche miglia dal porto di Lampedusa, 368 persone persero la vita. Erano migranti in cerca di dignità che trovarono la morte lungo una delle tante rotte della speranza. Un dramma che ancora oggi ritorna nelle menti e nei cuori di molti e che non deve essere dimenticato.
Il naufragio avvenne a pochi mesi dalla visita del Santo Padre a Lampedusa, l’8 luglio 2013. Fu il primo viaggio fuori Roma, fortemente desiderato da Papa Francesco, per pregare per tutti i migranti che erano morti in mare e per ringraziare i lampedusani, che sin dall’inizio si erano generosamente impegnati nell’accoglienza dei profughi.
Risuonano forte ancor oggi le parole di Papa Francesco: “in questo mondo della globalizzazione siamo caduti nella globalizzazione dell’indifferenza. Ci siamo abituati alla sofferenza dell’altro, non ci riguarda, non ci interessa, non è affare nostro!” Sono parole che si rinnovano ogni qualvolta una vita umana si spegne allo stesso modo.
In memoria di quel tragico 3 ottobre, la Sezione Migranti e Rifugiati vuole invitare tutti oggi ad alzare unanimi una preghiera affinché nessuno perisca a causa della migrazione, affinché nessuno sia più costretto a lasciare la propria terra, affinché ogni persona possa guardare con speranza al proprio futuro, e affinché i fratelli e delle sorelle più vulnerabili siano accolti e protetti.
Per significare la nostra unione d’intenti, invitiamo tutti a recitare la preghiera che Papa Francesco elevò al Signore il 16 aprile 2016, durante la sua visita a Lesbo.
Preghiera
Dio di misericordia,
Ti preghiamo per tutti gli
uomini, le donne e i bambini,
che sono morti dopo aver
lasciato le loro terre
in cerca di una vita migliore.
Benché molte delle loro
tombe non abbiano nome,
da Te ognuno è conosciuto,
amato e prediletto.
Che mai siano da noi
dimenticati,
ma che possiamo onorare
il loro sacrificio con le opere
più che con le parole.
Ti affidiamo tutti coloro che
hanno compiuto questo viaggio,
sopportando paura,
incertezza e umiliazione,
al fine di raggiungere un luogo di
sicurezza e di speranza.
Come Tu non hai abbandonato
il tuo Figlio
quando fu condotto in un luogo
sicuro da Maria e Giuseppe,
così ora sii vicino a
questi tuoi figli e figlie
attraverso la nostra
tenerezza e protezione.
Fa’ che, prendendoci cura di loro,
possiamo promuovere un mondo
dove nessuno sia costretto a
lasciare la propria casa
e dove tutti possano vivere in libertà,
dignità e pace.
Dio di misericordia e Padre di tutti,
destaci dal sonno dell’indifferenza,
apri i nostri occhi alle loro
sofferenze e liberaci
dall’insensibilità,
frutto del benessere mondano
e del ripiegamento su sé stessi.
Ispira tutti noi, nazioni,
comunità e singoli individui,
a riconoscere che quanti
raggiungono le nostre coste
sono nostri fratelli e sorelle.
Aiutaci a condividere con loro
le benedizioni che abbiamo
ricevuto dalle tue mani
e riconoscere che insieme,
come un’unica famiglia umana,
siamo tutti migranti, viaggiatori di
speranza verso di Te,
che sei la nostra vera casa,
là dove ogni lacrima sarà tersa,
dove saremo nella pace,
al sicuro nel tuo abbraccio.
Franciscus