Il Papa, dopo aver salutato tutti i presenti, romani e pellegrini provenienti da vari Paesi, ha ricordato che ottant’anni fa alcuni quartieri di Roma furono bombardati. Purtroppo, oggi queste tragedie si ripetono, per cui prego che il Signore abbia pietà di noi e liberi la famiglia umana dal flagello della guerra. In particolare, preghiamo per il caro popolo ucraino che sta soffrendo tanto.
Dopo l’Angelus
Cari fratelli e sorelle,
saluto tutti voi, romani e pellegrini di vari Paesi.
Saluto le Suore Missionarie di Nostra Signora degli Apostoli, riunite a Roma per il loro Capitolo Generale.
Invio di cuore il mio saluto alla Comunità Cenacolo, che da 40 anni è luogo di accoglienza e promozione umana; benedico madre Elvira, il Vescovo di Saluzzo e tutte le fraternità e gli amici. È bello quello che fate ed è bello che esistiate! Grazie!
Voglio ricordare che ottant’anni fa, il 19 luglio 1943, alcuni quartieri di Roma, specialmente San Lorenzo, furono bombardati, e il Papa, il Venerabile Pio XII, volle recarsi in mezzo al popolo sconvolto. Purtroppo anche oggi queste tragedie si ripetono. Com’è possibile? Abbiamo perso la memoria? Il Signore abbia pietà di noi e liberi la famiglia umana dal flagello della guerra. In particolare preghiamo per il caro popolo ucraino, che soffre tanto.
Desidero salutare e ringraziare tutte le parrocchie che in questo periodo svolgono attività estive con i bambini e i ragazzi – anche in Vaticano ce n’è una molto apprezzata –. Grazie ai sacerdoti, alle suore, agli animatori e alle famiglie! In questo contesto rivolgo un augurio per la prossima edizione del Giffoni Film Festival, dove i protagonisti sono i ragazzi e i giovani.
A tutti auguro una buona domenica. Per favore, non dimenticatevi di pregare per me: io lo faccio per voi. Buon pranzo e arrivederci.