Nacho Calderón Castro regala ai lettori di Exaudi questa serie di articoli dedicati ai 10 Comandamenti della serie Educare alla fede.
I comandamenti: Il decimo, il nono, l’ottavo.
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Il Settimo Comandamento, in Esodo, 20, 15, è “Non rubare”.
Non si può aggiungere altro. Limpido come l’acqua. Solo che, come ogni cosa, è soggetta a interpretazione. E, almeno, in Spagna, amiamo aprire eccezioni:
- Se andiamo in un parco tematico e vediamo che nel listino prezzi i bambini sotto i 6 anni non pagano… faremo tutto il possibile per convincere, prima il bambino e poi il personale della biglietteria, che il nostro terzo figlio ha 5 anni vecchio – anche se mancano due mesi ai 7 anni, ma essendo basso come suo padre, si intrufola.
- Possiamo essere al lavoro a chiacchierare, guardare Facebook, oppure scendere a fare colazione due o tre volte, ma quando arriva il momento la penna ci cade di mano e lasciamo tutto a metà, perché “il mio tempo è il mio tempo”.
- Quando andiamo al ristorante dobbiamo sempre controllare il conto, altrimenti “lo introducono di nascosto”, ma se si sono dimenticati di mettere una o due birre, non ci viene in mente di dire che ci fanno pagare di meno.
Abbiamo la mentalità del codice civile. Fino a 1.000 euro non è un furto, è una rapina – non conta come un crimine. Neppure come peccato.
E siamo diventati più larghi che lunghi.
Per non parlare del padre divorziato che lesina fino all’estremo il mantenimento dei figli o semplicemente si astiene dal pagarlo. O la madre divorziata che gonfia le note spese dei figli per far fuori il suo “ex” fino dal fegato, dalla milza e al polmone destro – (so perché – per chi – lo dico).
Anche il tema oggi molto diffuso della corruzione politica – in qualunque paese del mondo -, del morso della polizia in Messico, ecc.
E si tratterebbe di rivedere come valutare il pagamento delle tasse su beni che non riceviamo mai o raramente – penso alla famosa “ritenuta” sullo stipendio del lavoratore per la formazione, che come percentuale di persone che ne usufruiscono È assolutamente ridicolo, serve solo ad aumentare le casse di chissà chi e come le spende.
Insomma, tendiamo a continuare a pensare che “rubare” sia quello che fa il ladro mascherato nel buio della notte o il borseggiatore nella metropolitana di Madrid, ma temo che anche qui si possa dire che quando lapidiamo qualcuno chi viene colto “in flagrante delicto”, sono pochi quelli che possono cominciare a lanciare sassi.
Ebbene, “non rubare” non è né più né meno di questo. Forse non rientrava nelle tabelle della legge, ma non fissava un minimo da cui potersi considerare esente. Ogni bastone che regge la sua vela.
IL 7° COMANDAMENTO
Educare alla fede
non ruberai
Nacho Calderón Castro – Voci