Questa mattina, il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza, nel Palazzo Apostolico Vaticano, i Dirigenti e il Personale della Società ITA Airways e ha loro rivolto il discorso che riportiamo di seguito:
Discorso del Santo Padre
Cari amici, buongiorno e benvenuti!
Ringrazio per la vostra presenza, ringrazio perché siete “atterrati” qui in Vaticano. Sono contento! E vi accolgo con piacere: in qualche modo voi rappresentate “le ali del Papa”, che mi permettono di volare sino ai confini della terra portando il Vangelo della speranza e della pace. A volte penso: se San Paolo avesse avuto la possibilità di viaggiare in aereo, che cosa sarebbe successo?
E in effetti ciò è accaduto con un Papa che portava il suo nome. Il 4 gennaio 1964 San Paolo VI saliva a bordo del DC8 dell’Alitalia – quei DC8 che sono “in pensione” adesso – primo Pontefice della storia a prendere l’aereo per un pellegrinaggio apostolico. Papa Montini aveva tanto voluto il viaggio in Terra Santa, breve ma intensissimo. Lo aveva annunciato con entusiasmo e commozione ai Padri conciliari, al termine della seconda sessione del Vaticano II. Quel volo, con partenza da Roma-Fiumicino e arrivo ad Amman, inaugurò i viaggi papali nel mondo: una modalità nuova di svolgere il ministero pastorale del Papa, che ha permesso al Vescovo di Roma di raggiungere tantissime persone che mai avrebbero potuto compiere un pellegrinaggio a Roma. Dopo quel primo viaggio, San Paolo VI ne compì altri otto, toccando tutti i Continenti.
Poi, con San Giovanni Paolo II, che nei suoi 27 anni di pontificato ha compiuto 104 viaggi internazionali, questa forma di missione è diventata parte integrante del pontificato. Così, ha viaggiato il suo successore Benedetto XVI; e così ho continuato a viaggiare anch’io: fra due settimane, a Dio piacendo, partirò per il 41° pellegrinaggio andando a visitare l’Ungheria. E poi ci sarà Marsiglia, e la Mongolia… e tutte le cose che sono in lista d’attesa.
La compagnia “di bandiera” italiana, che voi qui rappresentate, solitamente accompagna il Successore di Pietro e il suo seguito nel viaggio di andata; e in alcuni casi lo fa anche nel viaggio di ritorno e nelle trasferte interne, o da un Paese all’altro nell’ambito dello stesso viaggio. È un servizio molto prezioso, che richiede competenza, cura e attenzione a tanti particolari, compresa la non facile logistica: lo sa bene il Papa che – come vedete – ha qualche problema di mobilità, ma grazie al vostro aiuto continua a viaggiare!
Per me è importante incontrare le persone, incontrare le comunità, i fedeli, i credenti di altre religioni, le donne e gli uomini di buona volontà… Incontrare di persona, parlare di persona è diverso dal rendersi presenti con un messaggio, magari con un video. Non è lo stesso. Il Papa viaggia per confermare i fratelli nella fede, per essere vicino a chi soffre, per aiutare chi si impegna per la pace. Tutto questo è possibile anche grazie a voi. Per questo vi ringrazio e, finché Dio vorrà, continueremo a volare insieme.
Cari amici, vi auguro il meglio per il vostro lavoro. E grazie di questa visita, grazie tante. La Madonna vi accompagni. Benedico di cuore tutti voi e le vostre famiglie. E vi chiedo per favore di pregare per me. Grazie!