Il Papa nella parrocchia di Saint-Gille: “la misericordia indica la strada della speranza”

Visita alle persone senza dimora assistite dalla Parrocchia

Questa mattina, dopo aver celebrato la Santa Messa in privato, prima di lasciare la Nunziatura, Papa Francesco ha salutato brevemente la Vicepresidente della Commissione Europea, Margarítis Schinás, la Vicepresidente della Commissione Europea per la Democrazia e la Demografia, Dubravka Šuica, al Rappresentante dell’Organizzazione Mondiale della Sanità all’Unione Europea, Oxana Domenti, e al Direttore Regionale dell’OMS per l’Europa, Hans Kluge. Si è poi fermato, come ieri mattina, a salutare le persone, soprattutto bambini e giovani, che gli erano venuti incontro davanti alla Nunziatura.

Dopo aver lasciato la Nunziatura, si è recato nella chiesa di Saint Gilles a Bruxelles, dove ha visitato i senzatetto assistiti dalla Parrocchia prima di dirigersi alla Basilica del Sacro Cuore a Koekelberg.

Pubblichiamo di seguito le parole di saluto che il Santo Padre ha rivolto ai presenti:

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Saluti del Santo Padre

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Grazie per questo invito a colazione! È bello cominciare la giornata tra amici, e tale è l’atmosfera che si respira a Saint Gilles.

Ringrazio Marie-Françoise, Simon e Francis per ciò che hanno detto e sono felice di vedere come qui l’amore alimenta continuamente la comunione e la creatività di tutti: avete ideato perfino La Biche de saint Gilles, e immagino sia una birra molto buona! Poi al pomeriggio vi dico se è buona o no.


Come ha detto Marie-Françoise, “la misericordia indica la strada verso la speranza” – molto bello! –, e guardarsi a vicenda con amore aiuta tutti – tutti, tutti! – a volgersi al futuro con fiducia e a rimettersi ogni giorno in cammino. La carità è così: è un fuoco che scalda il cuore, e non c’è donna né uomo sulla terra che non abbia bisogno del suo calore.

È vero, non sono pochi i problemi da affrontare – lo sapete bene –, come ci ha detto Simon, e a volte ci si scontra con il rifiuto e l’incomprensione, come ci ha raccontato Francis, ma la gioia e la forza che vengono proprio dall’amore condiviso sono più grandi di qualsiasi difficoltà, e ogni volta che ci si lascia coinvolgere dalle dinamiche della solidarietà e della cura reciproca ci si rende conto di ricevere molto più di ciò che si dà (cfr Lc 6,38; At 20,35).

Al termine del nostro incontro ci sarà il dono alla Parrocchia di una statua di San Lorenzo, diacono e martire dei primi secoli, famoso anche per aver presentato ai suoi accusatori, che volevano i tesori della Chiesa, le membra più fragili della Comunità cristiana a cui apparteneva, quella di Roma, la cosa più importante, ma anche la più fragile: i poveri, i bisognosi.

Non era un modo di dire, e neanche una semplice provocazione. Era ed è la pura verità: la Chiesa ha la sua ricchezza più grande nelle sue membra più deboli, e se vogliamo davvero conoscerne e mostrarne la bellezza, ci farà bene donarci tutti gli uni agli altri così, nella nostra piccolezza, nella nostra povertà, senza pretese e con tanto amore. Ce lo ha insegnato per primo il Signore Gesù, che si è fatto povero per arricchirci con la sua povertà (cfr 2Cor 8,9).

Cari amici, grazie per avermi accolto tra voi e grazie per il cammino che fate insieme. E grazie per la colazione! Vi benedico tutti e prego per voi. E vi raccomando, pregate anche per me. Grazie!