Il Papa Francesco: “Maria, la Madre che unisce tutti”

Udienza a Confraternita della Madre di Dio di Montserrat

Vatican Media

L’udienza papale con i membri della Confraternita della Vergine Maria di Montserrat, in Spagna, è stato un evento significativo che ha riaffermato l’impegno di Papa Francesco nei confronti della pietà popolare e della devozione mariana.

Nel suo discorso, Papa Francesco ha sottolineato l’importanza della Vergine Maria come madre di tutti gli uomini. Maria, ha detto, è una figura che ci invita alla fraternità, all’amicizia sociale e alla comunione universale.

Il Papa ha anche parlato del potere evangelizzatore della pietà popolare. La pietà popolare, ha detto, è un modo importante di esprimere la fede e di entrare in contatto con Dio.

L’udienza papale è stata un momento importante per i membri della Confraternita della Vergine Maria di Montserrat, in Spagna. È stata un’opportunità per esprimere la loro fede e la loro devozione alla Vergine Maria.

Riportiamo di seguito il discorso che il Papa ha rivolto ai presenti nel corso dell’Udienzai membri della Confraternita della Madre di Dio di Montserrat (Spagna), in occasione degli 800 anni dalla fondazione.

Discorso del Santo Padre

Bon dia a tots!

Benvenuto. Saluto cordialmente il cardinale Omella, il padre abate di Montserrat Manel Gasch, gli altri vescovi, sacerdoti, religiosi presenti e tutti i fedeli che partecipano a questo pellegrinaggio. Grazie, grazie per questa visita. Sono felice di accogliervi e di vedervi in questo giorno in cui celebriamo la nostra Madre celeste sotto il titolo di Nostra Signora del Rosario. Celebrare Maria significa celebrare la vicinanza e la tenerezza di Dio che incontra il suo popolo, che non ci lascia soli, che ci ha dato una Madre che si prende cura di noi e ci accompagna. È celebrare la vicinanza di Dio perché lo stile di Dio è la vicinanza, la compassione e la tenerezza. È così che Dio ama, e vedendo Maria si capisce la vicinanza di Dio, la compassione di Dio in una Madre e la tenerezza di Dio.

Siete venuti come pellegrini a Roma per festeggiare, per ringraziare il Signore della presenza di Maria che vi è stata così vicina per 800 anni e che vi ha accompagnato nel cammino della vita cristiana. Evociamo ora la sua immagine: la Vergine di Montserrat, l’amata “Moreneta”, è seduta e tiene il Bambino in grembo, è la “Mare de Déu”, e nella mano destra tiene una sfera che simboleggia l’universo, è la “Regina e Padrona di tutto il creato”.


Tenere presente questa doppia vocazione di Maria a essere madre di Dio e madre nostra ci aiuta a riflettere sul tema scelto per questo pellegrinaggio: “Pietà popolare, amicizia sociale e confraternita universale”. Sappiamo che la devozione mariana ha un grande significato nelle manifestazioni di pietà del popolo santo e fedele di Dio. È la Madre. Pensate, in questi 800 anni di presenza a Montserrat, quanti fedeli hanno visitato il suo santuario, snocciolando i grani del rosario, chiedendo umilmente e semplicemente alla Moreneta la sua intercessione per loro e per i loro cari! E quante, quante manifestazioni di affetto filiale, suppliche e ringraziamenti! Quando il Popolo di Dio va a visitare la Madre, si esprime, si esprime in un modo che forse non fa molto in altri tipi di preghiera. Davanti alla Madre si risvegliano i sentimenti più nobili della persona. E quando Maria ascolta le nostre preghiere, fa questo gesto, che è il gesto più mariano. Indica Gesù: “Fate quello che vi dirà”. È il gesto tipicamente mariano. Indica la strada e parla a suo Figlio perché lui capisca.

La forza evangelizzatrice della pietà popolare crea le condizioni favorevoli affinché i legami di amicizia e fraternità tra i popoli crescano e si rafforzino (cfr. Esortazione apostolica Evangelii Gaudium nn. 122-126). San Paolo VI lo aveva già capito e aveva cambiato il nome da “religiosità popolare” a “pietà popolare”. E nella sua Evangelii Nuntiandi ha paragrafi molto chiari su questa grazia – è una grazia che la gente ha – della pietà popolare.

E anche sotto questo aspetto la devozione mariana ha un posto privilegiato. Maria è un’avvocata, ma oggi la parola “avvocata” è troppo funzionale, è meglio dire “facilitatrice”. Maria è una facilitatrice nei conflitti e nei problemi, come nella mancanza di vino ai matrimoni.

Ci aiuta a “sciogliere i nodi” che sono stati fatti in noi e tra di noi. In altre parole, Maria apre anche la strada all’amicizia tra i popoli, invitandoci a volgere lo sguardo verso l’origine e il fine della nostra esistenza, che è Gesù Cristo, e ci incoraggia a seguire il suo esempio, percorrendo i sentieri della pace, della gentilezza, dell’ascolto e del dialogo paziente e fiducioso.

Fratelli e sorelle, Nostra Signora di Montserrat, con il mondo nelle sue mani, ci invita a vivere quella fraternità universale, senza frontiere, senza esclusioni, che dissipa le ombre di un ambiente chiuso. Lei “è attenta non solo a Gesù, ma anche “al resto della sua discendenza” (Ap 12,17). Con la forza del Risorto, vuole far nascere un mondo nuovo, dove tutti sono fratelli e sorelle, dove c’è posto per ogni persona scartata nelle nostre città, dove risplendono la giustizia e la pace” (Lettera enciclica Fratelli tutti, n. 278). Per lei non c’è scarto, è la Madre degli scartati, di coloro che scartiamo perché va a cercarli. Lei non sa scartare nessuno. E proprio perché è Madre, sa ascoltare tante cose, tante richieste, anche quando vengono da un cuore doppio, da un cuore che non è coerente con se stesso, un cuore ingiusto che fa del male. Lei ascolta, ascolta anche il figlio criminale.

È bello riflettere su questi temi e poter sperimentare insieme la gioia di annunciare Cristo per mano di Maria, Madre del Vangelo vivo, Stella dell’evangelizzazione. Vi incoraggio ad andare avanti in questa missione, che è un dono e un compito. Che Gesù vi benedica, che la Madonna si prenda cura di voi – è una buona badante, sa come prendersi cura – e che vi aiuti a continuare a camminare insieme. E, già che ci sono, vi chiedo di non dimenticare di pregare per me. Grazie.

[Testo originale: spagnolo]